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Montecitorio
Vertenze 30 Mar 2017

Agenzie di stampa, depositata alla Camera una mozione che chiede soluzioni alternative al bando europeo

Circa 90 parlamentari di 11 gruppi hanno firmato il documento presentato dal presidente del gruppo Misto, Pino Pisicchio, che esorta il governo ad «individuare e adottare con la massima urgenza soluzioni alternative, a partire da quella di una legge di sistema per le agenzie di stampa».

È stata depositata a Montecitorio la mozione parlamentare sulle agenzie di stampa presentata dal presidente del gruppo Misto, Pino Pisicchio. Alla mozione hanno aderito altri sei presidenti (Renato Brunetta, Lorenzo Dellai, Maurizio Lupi, Giulio Marcon, Giovanni Monchiero, Fabio Rampelli) e diversi vicepresidenti, leader di componenti del Misto e in tutto, finora, circa novanta deputati appartenenti a undici diversi gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione.

«L'iniziativa parlamentare – spiega una nota del gruppo Misto alla Camera – prende spunto dall'intenzione manifestata dal Governo di sostituire le convenzioni per l'acquisto dei servizi informativi con un bando di gara europeo».

La mozione sottolinea il valore del pluralismo dell'informazione, ribadito dalla legge di riforma dell'editoria approvata nel 2016 dal Parlamento e dalle risoluzioni del Parlamento europeo; ricorda il ruolo centrale dell'informazione primaria delle agenzie di stampa per l'intero sistema informativo nazionale; rimarca la disponibilità dai rappresentanti sindacali dei giornalisti a confrontarsi su un percorso di riordino del comparto; richiama la convinzione espressa dal presidente dell'Anac Raffaele Cantone sulla praticabilità di altri percorsi per l'assegnazione del servizio.

E, nel dispositivo finale, il documento impegna l'esecutivo, prima di assumere ogni decisione in ordine alle procedure di gara, «ad aprire il confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori interessati, con il massimo coinvolgimento possibile anche delle rappresentanze dei giornalisti delle agenzie che hanno recentemente indetto uno sciopero contro la decisione del governo; a individuare e adottare con la massima urgenza soluzioni alternative, a partire da quella di una legge di sistema per le agenzie di stampa, che garantiscano maggiormente la difesa del pluralismo informativo, il mantenimento all'interno delle aziende nazionali della produzione di informazione su tutte le questioni strategiche, e la tutela dei livelli occupazionali».

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