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Dibattito Fnsi 20 Dic 2011

Anselmi: "Il contratto collettivo è un bene per i giornalisti ma anche per gli editori, garanzia di concorrenza leale"

Il contratto collettivo nel settore giornalistico ''è garanzia di concorrenza leale'', ma servono anche ''flessibilità'' e ''qualità'': è la linea indicata dal presidente della Fieg e dell'ANSA, Giulio Anselmi, nel suo intervento al convegno organizzato oggi a Roma nella sede della Fnsi sui 100 anni del contratto di lavoro giornalistico. ''La contrattazione collettiva - ha sottolineato Anselmi, al suo primo intervento pubblico come presidente della Federazione degli editori - è un bene collettivo per i giornalisti, ma anche per gli editori, perché è garanzia di concorrenza leale.

Il contratto collettivo nel settore giornalistico ''è garanzia di concorrenza leale'', ma servono anche ''flessibilità'' e ''qualità'': è la linea indicata dal presidente della Fieg e dell'ANSA, Giulio Anselmi, nel suo intervento al convegno organizzato oggi a Roma nella sede della Fnsi sui 100 anni del contratto di lavoro giornalistico. ''La contrattazione collettiva - ha sottolineato Anselmi, al suo primo intervento pubblico come presidente della Federazione degli editori - è un bene collettivo per i giornalisti, ma anche per gli editori, perché è garanzia di concorrenza leale.

In una situazione di crisi è frequente che ci siano aziende in cui i rapporti di lavoro sono falsati'' o ''sedicenti cooperative in cui la tutela del lavoro non è sufficiente e questo diventa elemento di falsificazione della concorrenza.
Ecco perché - ha detto ancora Anselmi - nel mondo editoriale non si trovano tanto accenti marchionniani, quanto piuttosto la preoccupazione per una contrattazione collettiva che punti solo sugli elementi premiali e non sulla qualità''.
Dunque, per il presidente della Fieg, ''contrattazione collettiva sì, ma anche, come richiede il momento, elasticità e flessibilità, intesa non come strumento per aggirare i diritti, ma per rendere più agili le aziende e più facile il lavoro dei giornalisti, specie sul terreno della multimedialità e delle nuove tecnologie. Le aziende devono poter mettere in atto una contrattazione aziendale che consenta loro di stare sul mercato''.
Centrale, per Anselmi, è anche la qualità: ''C'è bisogno di nuove figure professionali: siamo inchiodati a figure professionali arcaiche, adatte ai tempi in cui Barzini andava in macchina da Pechino a Parigì'. Ma soprattutto c'è bisogno di ''avere buoni giornalisti, che è la condizione per la salvezza dell'informazione. Appena sono diventato presidente Fieg – ha detto Anselmi - ho sottolineato la centralità della carta stampata, che vuol dire anche adeguarsi ai tempi praticando la multimedialità. Ma non basta declinare l'informazione su media diversi perché diventi buona: è essenziale lavorare tanto, e senza retorica, sulla qualità dei giornalisti''. (ROMA, 20 DICEMBRE - ANSA)

EDITORIA: ANSELMI, SÌ A CONTRATTO COLLETTIVO MA CON FLESSIBILITÀ E QUALITÀ
Sì al contratto collettivo, ma spazio alla flessibilità e ricerca della qualità. Il neopresidente della Fieg, Giulio Anselmi, intervenendo ad un convegno organizzato dalla Fnsi, parla del contratto nazionale come di "un bene collettivo per i giornalisti, ma anche per gli editori, perché è garanzia di concorrenza leale".
La sintesi di Anselmi, dunque, è ''contrattazione collettiva sì, ma anche, come richiede il momento, elasticità e flessibilità, intesa non come strumento per aggirare i diritti, ma per rendere più agili le aziende e più facile il lavoro dei giornalisti, specie sul terreno della multimedialità e delle nuove tecnologie". (ROMA, 20 DICEMBRE - ADNKRONOS)

LAVORO: CENTRELLA (UGL), DIFENDEREMO ART. 18 CON I DENTI
L'Ugl difenderà l'articolo 18 ''con i denti'': lo ha detto il segretario generale del sindacato Giovanni Centrella intervenendo nel dibattito sulla riforma del mercato del lavoro. ''Non penso - ha detto - che al Governo convenga modificarlo d'imperio come è accaduto per le pensioni.
Non staremo né buoni né fermi''.
''Parliamo di occupazione e di crescita, non di articolo 18 - ha detto a margine del convegno Fnsi per i 100 anni dal primo contratto nazionale di lavoro giornalistico - cancellarlo non porta né crescita né occupazione. Farei ai politici la proposta di passare un giorno in fabbrica. Basterebbe per capire l'importanza di quella norma''. (ROMA, 20 DICEMBRE - ANSA)
All'iniziativa sono intervenuti tra gli altri l'ex segretario generale dellla Cgil Guglielmo Epifani, il vice segretario della Uil Paolo Pirani, il presidente emerito del Senato Franco Marini.

 

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