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Cdr 22 Mar 2018

Askanews, la replica del Cdr ai vertici aziendali: «Non pensino a nuovi affondi»

Per l'editore l'intesa appena raggiunta è una soluzione 'temporanea, che presuppone risposte strutturali per far sì che l'azienda torni ad essere competitiva nel lungo periodo'. «Che piani ha in mente il Cda? Ulteriori richieste ai giornalisti? Altri tagli ai posti di lavoro per aumentare i profitti?», incalzano i giornalisti.

«All'indomani di un pesantissimo sacrificio imposto ai giornalisti di Askanews e accettato con grande senso di responsabilità per garantire, al posto degli azionisti, la continuità aziendale e per salvaguardare il futuro dell'agenzia di stampa, i vertici dell'azienda meditano un nuovo affondo». Il Cdr di Askanews risponde così alla nota diffusa ieri dall'editore nella quale, «mentre i giornalisti fanno i conti – spiega il comitato di redazione – con una Cassa integrazione al 50%, che vuol dire la metà dell'organico effettivo in servizio e un taglio devastante sulle buste paga, il presidente del Cda, Giuseppe Cornetto Bourlot, e l'amministratore delegato Daniele Pelli definiscono l'accordo sottoscritto una soluzione 'temporanea, che presuppone risposte strutturali per far sì che l'azienda torni ad essere competitiva nel lungo periodo'».

Parole che hanno provocato la reazione dei giornalisti dell'agenzia di stampa. «Che piani ha in mente l'azienda mentre si registra un nuovo passo chiave verso la conclusione della gara per la fornitura dei servizi di informazione della Presidenza del Consiglio con il rientro imminente di risorse pari al 45% del fatturato?», chiede il Cdr.

E ancora: «Forse mira a ulteriori richieste ai giornalisti o a un taglio strutturale dei posti di lavoro, per ampliare i propri margini di profitto? Si pensa di rendere competitiva un'agenzia di stampa con tagli draconiani senza alcun riguardo per la qualità del prodotto?»

A proposito di investimenti, poi, il Cdr si chiede «a quali investimenti faccia riferimento Cornetto Bourlot, considerando che da quando l’editore e presidente di Bnl-Bnp Paribas Luigi Abete ha rilevato l’agenzia, quasi 10 anni fa, gli investimenti più concreti e rilevanti sono stati la dote da 10,5 milioni lasciata dalla vecchia proprietà, Telecom Italia, e gli oltre 4 milioni versati dai dipendenti con le misure di cassa e solidarietà applicate negli ultimi 5 anni».

Invece di annunciare nuovi attacchi, concludono i giornalisti, «perché azionisti e management non impiegano il tempo che ci separa dal futuro round di negoziati per fornire a dipendenti e sindacato le adeguate spiegazioni e i documenti su alcune operazioni opache di bilancio che hanno ingessato la liquidità e contribuito a creare le 'problematiche che hanno generato una prolungata situazione di incertezza e instabilità' oggi lamentata dall'azienda?»

@fnsisocial

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