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La sede di Bologna della Poligrafici Editoriale
Vertenze 29 Set 2016

Bologna, l'assessore regionale al Lavoro firma un intervento sul giornale in sciopero. I Cdr: «Calpestati i diritti dei lavoratori»

Nel giorno in cui la redazione del quotidiano è in sciopero per difendere occupazione e qualità  dell'informazione nei giornali della Poligrafici editoriale, sulla cronaca di Bologna del Resto del Carlino, in edicola in spregio alla mobilitazione dei lavoratori, compare un intervento firmato dall'assessore regionale al Lavoro, Patrizio Bianchi. La protesta dei Cdr. E le scuse dell'assessore.

Nel giorno in cui la redazione del quotidiano, insieme alle altre redazioni del gruppo, è in sciopero per difendere occupazione e qualità dell’informazione dei giornali della Poligrafici editoriale, sulla cronaca di Bologna del Resto del Carlino (in edicola in spregio alla mobilitazione dei lavoratori) compare un intervento firmato dall’assessore regionale al Lavoro, Patrizio Bianchi.

I giornalisti de il Resto del Carlino e del Quotidiano Nazionale prendono allora carta e penna e scrivono «con rammarico» all’assessore, «sbalorditi dall'irrispettoso atteggiamento» che l’assessore ha avuto nei loro confronti.

«Martedì e mercoledì – spiegano i Cdr nella missiva – praticamente tutti i giornalisti del nostro gruppo, che abbraccia anche altre testate storiche come La Nazione e Il Giorno, hanno protestato contro i vertici e la direzione della Poligrafici Editoriale che ha intenzione di operare un pesante piano di tagli agli organici (ora “congelato”  in attesa di un confronto a Roma con la Federazione nazionale della stampa italiana e la Federazione italiana editori giornali) prevedendo, tra le altre cose, la mancata assunzione di 44 giovani precari, anche in presenza di accordi firmati al ministero del Lavoro. Oggi, sulla Cronaca di Bologna del Carlino uscita in edicola, confezionata praticamente solo da direttori e vicedirettori, c'è un intervento a sua firma, sul tema della convivenza tra città e studenti, con tanto di foto, che occupa quasi una pagina.
Insomma, per essere chiari, è come se lei avesse lavorato alla catena di montaggio in un fabbrica metalmeccanica dove gli operai avevano incrociato le braccia. Ci dispiace molto assessore di questo suo comportamento, e ne sono più dispiaciuti i tantissimi giovani aspiranti giornalisti che da precari hanno scioperato in questi giorni, ragazzi che probabilmente non possono sentirsi tutelati da un assessore al Lavoro che acconsentendo alla pubblicazione di un suo intervento in un giornale in sciopero ha calpestato i loro diritti».

Una lettera che ha colpito nel segno, visto che nel giro di qualche ora l’assessore Bianchi invia ai giornalisti una risposta di scuse: «Ho letto con sincero dolore la vostra lettera – scrive –. Tutta la mia storia personale dimostra quanto io sia lontano dal volere calpestare i diritti di chiunque. Mi è stato chiesto un commento a caldo su un tema rilevante come il diritto allo studio. Non mi sostituivo certamente al lavoro dei giornalisti, che ho sempre rispettato. Mi scuso se questa mia disponibilità al dialogo sul tema del diritto allo studio può essere sembrata una lesione dei vostri legittimi diritti».

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