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La polemica 10 Set 2015

Casamonica in tv, lo strano caso di Giancarlo Mazzuca “Difende Bruno Vespa, ma a che titolo parla?”

La polemica sulla presenza in tv dei familiari di Vittorio Casamonica, ospiti di Bruno Vespa, continua a tenere banco, con i quotidiani che riportano le prese di posizione di politici e addetti ai lavori. A difesa del conduttore di ‘Porta a porta’, che è anche direttore editoriale dei giornali del gruppo Riffeser, si schiera il consigliere di amministrazione Rai Giancarlo Mazzuca, che è anche direttore de ‘Il Giorno’ (di proprietà dello stesso gruppo). “Un chiarimento è necessario: Mazzuca a che titolo parla?”, chiedono Fnsi e Usigrai tornando a sollevare la questione del conflitto di interessi in Rai.

La polemica sulla presenza in tv dei familiari di Vittorio Casamonica, ospiti di Bruno Vespa, continua a tenere banco, con i quotidiani che riportano le prese di posizione di politici e addetti ai lavori. A difesa del conduttore di ‘Porta a porta’, che è anche direttore editoriale dei giornali del gruppo Riffeser, si schiera il consigliere di amministrazione Rai Giancarlo Mazzuca, che è anche direttore de ‘Il Giorno’ (di proprietà dello stesso gruppo). “Un chiarimento è necessario: Mazzuca a che titolo parla?”, chiedono Fnsi e Usigrai tornando a sollevare la questione del conflitto di interessi in Rai.

“Solo per capire. Dalle colonne del suo giornale, il direttore del Giorno, Giancarlo Mazzuca, che è anche consigliere di amministrazione della Rai, si lancia in una difesa appassionata di Bruno Vespa per la puntata di Porta a Porta dedicata alla famiglia Casamonica. Premesso che tutte le opinioni sono legittime e rispettabili, vanno chiariti due aspetti. Mazzuca si è espresso come direttore del Giorno, come consigliere Rai o sommando entrambi i ruoli?”
È questo l’interrogativo che si pone il segretario generale della Fnsi, Raffale Lorusso, nel commentare la vicenda che ancora tiene banco, non solo tra addetti ai lavori e uomini politici, della presenza dei familiari di Vittorio Casamonica nel salotto televisivo di Bruno Vespa.
Una vicenda che ancora riempie le pagine dei giornali nelle quali trovano spazio le dichiarazione di esponenti politici di tutti gli schieramenti, compreso il presidente della Commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico, e di diversi membri del nuovo Cda della Rai, tra cui appunto Giancarlo Mazzuca.
Al quale Lorusso rivolge i suoi quesiti: “Si è schierato con Bruno Vespa conduttore di Porta a Porta, volendo così benedire anche l'uso del servizio pubblico che è stato fatto nella circostanza, o ha parlato per difendere Bruno Vespa direttore editoriale del gruppo Riffeser, proprietario del Giorno di Milano?”
“Lungi dall'idea di ridurre la vicenda ad una questione di conflitto di interessi, si impone una riflessione – conclude il segretario della Fnsi –, oltre che una domanda: che cosa ne pensano i custodi dell'etica e della deontologia professionale?”
I dubbi sono numerosi e condivisi anche dall’Usigrai, che, dopo i quesiti posti ieri ai vertici dell’azienda, in una nota oggi chiede chiarimenti al componente del Cda Rai: “Il Giancarlo Mazzuca che difende le scelte di Bruno Vespa su Il Giorno è un Consigliere di amministrazione Rai che difende un conduttore Rai, o il direttore responsabile del Giorno che difende il direttore editoriale del suo gruppo (‘QN - Quotidiano Nazionale’)?”, è la domanda del sindacato dei giornalisti del servizio pubblico.
“Come è possibile tollerare che un amministratore di un gruppo editoriale resti a dirigere il giornale di un’altra azienda editoriale? E se qualcuno aveva ancora un dubbio sulla inaccettabilità di questo stato di cose, oggi sfogliando i giornali capirà. Ma per onestà, Mazzuca – prosegue l’Usigrai – non è il solo: anche un altro Consigliere di amministrazione, Arturo Diaconale, continua a fare il direttore responsabile di un quotidiano (‘L’Opinione’), dopo essersi rimangiato l’impegno a dimettersi. E annuncia anche che dal suo giornale, parlerà di Rai. In quale altra azienda si tollererebbe una cosa del genere?”
“Ricordiamo – spiega ancora l’Usigrai – che un qualunque comune dipendente Rai, non per dirigere, ma semplicemente per rilasciare una intervista, scrivere un articolo, o anche partecipare a un convegno, deve chiedere autorizzazione formale. Molto spesso negata. Anche quando è a titolo gratuito. E, ovviamente, divieto assoluto di parlare di Rai”.
“Sono regole che per il Codice Etico non valgono soltanto per i dipendenti, ma per tutti, a cominciare dai vertici: Cda, Dg e Presidente. O siamo di fronte a una palese intenzione di violare il codice etico, e la cosa ci indigna, oppure – conclude l’Usigrai – il codice etico è stato cambiato senza che nessuno ne sapesse nulla”.

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