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La giornalista Marilù Mastrogiovanni (a destra) con la presidente della Cpo Fnsi, Alessandra Mancuso
Libertà  di stampa 10 Nov 2016

Casarano, sindaco contro cronista: Fnsi e Assostampa Puglia al fianco della collega Marilù Mastrogiovanni

Fnsi e Assostampa Puglia invitano il sindaco di Casarano (Lecce) a ritirare immediatamente i manifesti che invitano la cittadinanza a ”˜reagire' contro un'inchiesta della cronista Marilù Mastrogiovanni. «Mettendo alla gogna l'autrice degli articoli si rischia di prestare il fianco alla criminalità », ammonisce il sindacato dei giornalisti.

La Federazione nazionale della stampa italiana e l’Assostampa Puglia invitano il sindaco di Casarano, in provincia di Lecce, Gianni Stefàno, a ritirare immediatamente i manifesti affissi nel comune salentino che invitano la cittadinanza a “reagire” contro l’inchiesta della giornalista Marilù Mastrogiovanni, pubblicata sul giornale online “Il Tacco”, nella quale si approfondiscono le vicende relative ai gravi fatti di sangue accaduti nelle scorse settimane ad opera della criminalità organizzata locale e, in particolare, alle infiltrazioni della Sacra Corona Unita.

«Accendere i fari della cronaca su vicende che interessano la vita pubblica e il legittimo diritto alla sicurezza di una comunità, esercitando il sacrosanto diritto di cronaca a tutela dell’informazione dei cittadini di Casarano, non può autorizzare il sindaco a lanciare appelli pubblici anche via Facebook nei quali mettere alla gogna l’autrice degli articoli chiamando la cittadinanza a non meglio precisate reazioni per difendere l’onorabilità della città», scrivono Fnsi e Assostampa.

«Nessuna notizia – proseguono – né informazione potrà mai ledere i cittadini onesti che hanno il diritto di essere informati su ciò che accade nella loro comunità, semmai potrà aiutare la vita democratica di tutti i casaranesi e tutelare la stessa pubblica amministrazione da possibili tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata laddove non sia già accaduto. Esporre alla pubblica gogna una giornalista e il lavoro che ha svolto, rischia invece di prestare il fianco a quei pochi che non vedono l’ora che si smetta di parlare o approfondire tali vicende e che, per questo, sono pronti a rivalersi minacciando finanche la vita dei cronisti che raccontano coraggiosamente tali vicende».

@fnsisocial

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