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Fnsi e Alg nella redazione del Giornale di Brescia lo scorso luglio
Associazioni 20 Feb 2019

Caso Cittadini, il gip archivia l'inchiesta. Alg: «Il cronista che fa il suo mestiere non commette reato»

Il collega del Giornale di Brescia, finito sotto indagine con l'accusa di rivelazione di notizie coperte da segreto, aveva subito una perquisizione in casa e il sequestro di tablet e telefono. Provvedimenti che suscitarono l'immediata reazione di Fnsi, Assostampa e Gruppo cronisti lombardi.

Il gip di Venezia, su richiesta della Procura, ha archiviato l'inchiesta a carico del giornalista di giudiziaria del Giornale di Brescia e collaboratore dell'Ansa Andrea Cittadini, finito sotto indagine l'estate scorsa con l'accusa di rivelazione di notizie coperte da segreto in merito alle indagini sulla scomparsa di un imprenditore bresciano svanito nel nulla l'8 ottobre 2015 e sulla scomparsa di una ragazza bresciana che era poi stata ritrovata.

Su disposizione dell'allora procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno, e del sostituto, Mauro Leo Tenaglia, il 24 luglio scorso Cittadini aveva subito una perquisizione in casa e il sequestro di tablet e telefono cellulare. Provvedimenti che suscitarono l'immediata reazione di Fnsi, Associazione Lombarda dei Giornalisti e Gruppo cronisti lombardi.

Il sequestro fu poi annullato dal Tribunale del Riesame, mentre la Procura di Brescia aveva trasmesso gli atti a Venezia per il presunto coinvolgimento di due magistrati che avrebbero concorso al reato con Cittadini. Per tutte le posizioni è stata disposta l'archiviazione.

«Lo sapevamo e ne eravamo certi: il cronista che fa il suo mestiere non commette alcun reato. Quello che dispiace, è che anche nel caso del collega Andrea Cittadini dobbiamo registrare come una autorità tenti di risolvere 'problemi propri' mettendo sotto accusa cronisti, con l'obiettivo di spaventarli costringendoli così a rivelare le proprie fonti», commenta il presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, in una nota pubblicata sul sito dell'Assostampa.

«Un comportamento – prosegue – inammissibile: così facendo non si colpisce solo una persona, ma il ruolo sociale del mestiere giornalistico. I giornalisti che hanno una notizia hanno il dovere morale di pubblicarla: solo così si difende il principio della libertà dell'informazione, baluardo primario della democrazia in un Paese libero».

@fnsisocial

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