CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 19 Ott 2009

Caso Mesiano, Roberto Natale: "Nemmeno la critica più radicale può giustificare minacce ed insulti, solidarietà alla collega Annalisa Spinoso". Dopo Suber si dimette tutto il Cdr di Videonews. I Cdr di Tg1, Tg2 e Tg3 con i colleghi Me

“La solidarietà più piena ad Annalisa Spinoso, autrice del contestato servizio sul giudice Mesiano andato in onda giovedì scorso in “Mattino 5”.

“La solidarietà più piena ad Annalisa Spinoso, autrice del contestato servizio sul giudice Mesiano andato in onda giovedì scorso in “Mattino 5”.

Nemmeno la critica più radicale alla fattura del pezzo, che ha suscitato infatti anche le ferme prese di posizione dei colleghi Mediaset, può legittimare insulti e minacce: né alla collega che ha firmato il pezzo, né al direttore di Videonews, Claudio Brachino, che stamattina, nel dar notizia di questi incresciosi sviluppi, si è correttamente assunto per intero la responsabilità editoriale del servizio. E’ chiarissimo il limite che separa il dissenso sulle scelte professionali dei giornalisti dalla violenza,verbale e non solo. Questo limite nessuno deve permettersi di varcarlo”. Dopo Pietro Suber, si sono dimessi gli altri due componenti del Comitato di redazione di Videonews, Sandra Magliani e Ida Molar una decisione annunciata nel corso dell'assemblea della testata dedicata alla vicenda Brachino-Mesiano. L'assemblea è stata convocata in seguito alle polemiche per il servizio trasmesso giovedì scorso da Mattino 5 nel quale veniva filmato il giudice Raimondo esiano (autore della sentenza Mondadori-Cir) in momenti della sua vita privata. Pietro Suber si è dimesso dal Cdr in assenza di una netta presa di distanza da parte della redazione.
Oggi gli altri due componenti, Magliani e Molaro, lo hanno seguito , dimettendosi nel corso dell'assemblea ("Infuocata", secondo i presenti), al termine della quale è stato redatto un documento.
"I giornalisti di Videonews - si legge - rivendicano il diritto di esercitare la propria professione al di fuori di una logica di scontro politico, nel rispetto delle regole deontologiche fondamentali, ma rifiutano al contempo ogni strumentalizzazione del 'caso Mesiano'. Essere giornalisti Mediaset non significa essere giornalisti militanti: non
portiamo nessun elmetto e vogliamo poter fare il nostro mestiere nel rispetto della nostra coscienza, delle nostre convinzioni politiche (che sono varie e diverse) e del dovere di informare correttamente il pubblico".
"Preso atto delle scuse del direttore e della solidarietà ad Annalisa Spinoso da parte dell'Fnsi - prosegue il documento - i giornalisti di Videonews  dissentono nettamente
dall'iniziativa di mandare in onda le immagini di un magistrato ripreso nella sua vita privata, in un servizio che non conteneva alcuna notizia e violava la riservatezza dovuta ai gesti
quotidiani di qualunque cittadino".
I giornalisti di Videonews esprimono "preoccupazione per il linciaggio psicologico dell'autrice del servizio, bersagliata dopo la messa in onda da messaggi anche minatori e messa alla berlina su blog, telegiornali e giornali". "La collega Annalisa Spinoso, assunta a tempo determinato - sottolineano - ha realizzato il pezzo su indicazione del direttore e del caporedattore, nella convinzione che fosse suo dovere farlo.
Riteniamo grave che un servizio del genere sia stato affidato a un giornalista a tempo determinato, il cui potere contrattuale è notoriamente più debole. E a questo proposito "ricordano a tutti i colleghi il diritto di rifiutare di dare la voce e di firmare un servizio qualora giudichino che non rispetti la loro dignità professionale, ribadendo che le norme che tutelano tale libertà di scelta, valide per tutti, sono chiaramente fissate dal contratto". (ANSA)
I comitati di redazione di Tg1, Tg2 e Tg3 in un comunicato congiunto esprimono ''solidarietà ai giornalisti e agli autori di Mediaset e ai colleghi dei cdr Pietro Suber e Paolo Trombin, che in queste ore fanno sentire la loro indignazione per il caso di 'pestaggio mediatico' di Mattino 5 contro il giudice Raimondo Mesiano''. Per i cdr di Tg1, Tg2 e Tg3 ''non è accettabile che testate televisive e della carta stampata vengano usate come clave contro chi dissente e non e' gradito al potere. Saremo sempre al fianco di chi si batte con dignità e coraggio per difendere l'indipendenza e la professionalità dell'informazione''. (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati