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Inpgi 08 Lug 2015

Caso Sopaf-Inpgi, chiuse le indagini. Camporese: “Io corretto, basta illazioni”. Lorusso: “Piena solidarietà”

Chiuse le indagini sul caso Sopaf-Inpgi, il presidente dell’Istituto, Andrea Camporese, ha diffuso un comunicato stampa, pubblicato sul sito internet dell’ente, nel quale respinge ogni addebito e ribadisce la propria estraneità ai fatti contestati. Ecco di seguito la nota di Camporese.

Chiuse le indagini sul caso Sopaf-Inpgi, il presidente dell’Istituto, Andrea Camporese, ha diffuso un comunicato stampa, pubblicato sul sito internet dell’ente, nel quale respinge ogni addebito e ribadisce la propria estraneità ai fatti contestati. Ecco di seguito la nota di Camporese.

“Ho appreso con profonda amarezza – scrive il presidente Camporese - la notizia della chiusura delle indagini nei miei confronti e degli addebiti che mi vengono mossi. Confido di poter chiarire al più presto di aver agito in totale trasparenza nei confronti dell’Istituto da me presieduto ottenendo, anche nella vicenda delle quote F.I.P. enormi profitti in favore di I.N.P.G.I. Sono, a dire il vero, sgomento per la contestazione provvisoria del reato di corruzione di cui ho appreso per la prima volta dalla lettura dell’avviso di conclusione delle indagini”.
“In esso – prosegue la nota – si fa riferimento a un compenso da me ricevuto e regolarmente dichiarato, per l’attività lavorativa svolta quale componente di un comitato. Ancor più sbalorditivo, poi, è il riferimento a un conto svizzero intestato ad altra persona, del quale sono venuto a conoscenza solo in occasione della mia audizione innanzi al Pubblico Ministero. Conto bancario che non ha nulla a che fare con me, così come i danari che sarebbero stati versati su tale conto che, secondo quanto mi fu comunicato dal PM, sarebbero provenuti dalla fantomatica vendita di un mio appartamento. Tale vendita, infatti, non è mai avvenuta, né mai alcuno ha ritenuto di offrirmi ipotetici vantaggi a fronte di inesistenti contatti imprenditoriali o conoscenze che gli avrei procurato”.
“Ho subito, per oltre un anno, una incredibile gogna mediatica, senza poter accedere – ribadisce il presidente dell’Inpgi – ad alcun documento dell’inchiesta. Non permetterò a nessuno di infangare la mia storia, né di interferire nell’azione istituzionale a favore degli iscritti in un momento così grave per la categoria. I diritti costituzionali di un cittadino incensurato debbono essere salvaguardati. A pochi mesi dal termine del mio secondo e ultimo mandato, eletto all’unanimità dal Cda, sono orgoglioso del lavoro fatto con i componenti del Consiglio e con la struttura, degli oltre 500 milioni di euro di rendimenti ottenuti in otto anni, senza i quali la situazione dell’Ente sarebbe drammaticamente peggiore, delle iniziative intraprese, della quali la Corte dei Conti nella sua relazione prende atto con rara limpidezza”.
“Non intendo subire processi preventivi – chiosa infine Camporese – resto aderente alla mia storia, alla mia moralità e alla testimonianza delle migliaia di persone che mi hanno conosciuto e frequentato in questi anni”.
Al presidente dell'Inpgi esprime piena solidarietà Raffaele Lorusso, segretario generale della FNSI: “Non è compito mio, né di nessun altro, entrare nel merito di inchieste giudiziarie e dell'attività della magistratura inquirente. Posso però affermare di conoscere da anni Andrea Camporese e di averne potuto apprezzare in più occasioni le doti e le qualità umane. La sua profonda umanità, oltre che l'impegno e la dedizione che ha profuso nella guida dell'Inpgi, non possono essere messi in discussione. Per questo merita piena e convinta solidarietà, nella consapevolezza che saprà chiarire la propria posizione, smontando le accuse che gli vengono mosse. In uno Stato di diritto è pienamente legittimo che la magistratura inquirente indaghi in presenza di ipotesi di reato. Guai però a dimenticare il diritto di difesa e il contraddittorio, previsti e garantiti dall'ordinamento. Sbagliano quindi coloro che si illudono di poter cavalcare le inchieste della magistratura per perseguire altre finalità, non ultimo il tentativo disperato di impedire all'Inpgi di approvare una riforma necessaria per continuare a garantirne l'autonomia”.

Solidarietà e fiducia al presidente Camporese dal Sindacato giornalisi del Veneto
Il Sindacato giornalisti e l’Ufficio di Corrispondenza Inpgi del Veneto esprimono solidarietà al presidente dell'Inpgi e vicinanza al collega Andrea Camporese per le vicende che lo vedono coinvolto come vertice dell'Istituto di previdenza della categoria. Non volendo entrare nel merito dell'inchiesta, il Sindacato e l’Inpgi del Veneto intendono sottolineare l'impegno che Camporese ha profuso negli anni all'Inpgi, grazie a una acclarata competenza e a un'intelligenza delle cose che ha permesso all'Istituto di superare molti momenti di difficoltà dovuti alla crisi economica e occupazionale che ha toccato tutto il mondo dell'informazione. Il Sindacato giornalisti e l’Ufficio di Corrispondenza Inpgi del Veneto, quindi, ribadiscono la piena fiducia nell'operato del presidente Camporese e auspicano una rapida e piena risoluzione della vicenda.

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