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La presentazione al Cnel del 56° Rapporto Censis (Foto: Twitter @FonteCensis)
Media 02 Dic 2022

Censis, cresce il 'press divide': 57 italiani su 100 «estranei ai mezzi a stampa»

Sono le classi d'età  intermedie - secondo il 56° Rapporto sulla situazione sociale del Paese - ad aver abbandonato di più la lettura di libri e giornali, mentre la situazione migliora (poco) tra anziani e giovani.

In meno di 15 anni – dal 2007 al 2021 – è scesa la spesa delle famiglie italiane per i consumi mediatici anche se con andamenti diversi. Il 56° Rapporto Censis pubblicato venerdì 2 dicembre 2022 mostra, infatti, un calo dell'8,0% in termini reali per la spesa globale anche se quella per l'acquisto di telefoni ed equipaggiamento telefonico ha segnato anno dopo anno un vero e proprio boom, di fatto moltiplicando per quasi sette volte il valore (+572,0% nell'intero periodo, per un ammontare prossimo ai 7,9 miliardi di euro nell'ultimo anno.

Cresciuta anche quella dedicata all'acquisto di computer, audiovisivi e accessori (+138,9%), mentre i servizi di telefonia e traffico dati hanno conosciuto un assestamento verso il basso per effetto di un radicale riequilibrio tariffario (-20,7%, per un valore comunque pari a 14,7 miliardi di euro sborsati dalle famiglie italiane nell'ultimo anno).

Il vero crollo è invece quello per la spesa per libri e giornali (-37,7%) confermato dal 44,8% di persone a cui mancano completamente i mezzi a stampa. Proprio a questi ultimi è dovuto l'incremento notevole registrato nell'ultimo biennio degli utenti di internet, visto che nel 2019 erano attestati al 37,3%, cioè 7,5 punti percentuali in meno del 2021.

Il Censis parla di un 'press divide' che nel 2021 ha visto salire al 57% il numero degli italiani estranei ai mezzi a stampa dato "caratteristico dell'evoluzione che stiamo vivendo nel rapporto con i mezzi di comunicazione".

Il dato relativo ai giovani è sceso dal 65,4% del 2019 al 62,9% del 2021, rimanendo pur sempre altissimo. Sono le classi d'età intermedie ad aver abbandonato di più la lettura dei testi a stampa, mentre anche tra i più anziani c'è stato un leggero miglioramento (dal 53,7% al 52,9%).

In definitiva, sono le fasce d'età più produttive ad allontanarsi maggiormente dall'abitudine alla lettura. Questa tendenza si registra tra le persone meno istruite, che passano dal 60,2% al 65,6%, mentre la percentuale scende leggermente tra i più istruiti (dal 49,6% al 48,4%). (Adnkronos)

@fnsisocial

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