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La copertina dell'ultimo numero di Charlie Hebdo (Foto: Facebook)
Giornalisti 03 Set 2016

Charlie Hebdo, Lorusso e Giulietti: «La vicenda non può mettere in discussione la libertà  di satira»

Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, pur condividendo le critiche alla vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto del 24 agosto scorso, mettono in luce un aspetto della vicenda che la legittima indignazione non può oscurare: «La presa di distanze - dicono i vertici del sindacato dei giornalisti - non può però mettere in discussione né la libertà  di espressione né la libertà  di satira».

Vignetta sì, vignetta no. Lecito indignarsi e criticare, anche aspramente, ma senza mai mettere in discussione la libertà di parola, che è fondamento di ogni Stato democratico. La pensano così Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, che, all'indomani della polemica sorta intorno alla (doppia) vignetta del settimanale satirico dedicata al terremoto del 24 agosto scorso, costato la vita a quasi 300 persone, ribadiscono l'importanza di difendere sempre e comunque la libertà di satira.

«Va sottoscritta e condivisa - rilevano i vertici del sindacato dei giornalisti - la critica, pressoché unanime, che in Italia come in Francia, sta accompagnando la vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto che ha colpito alcune regioni dell'Italia centrale. Si è trattato di una manifestazione di idiozia irrispettosa del dolore di migliaia di persone. La doverosa e inevitabile presa di distanze non può però mettere in discussione né la libertà di espressione né la libertà di satira».

Oggi come ieri, dunque: "Je suis Charlie". «Perché la libertà di parola è il fondamento della nostra civiltà. E per difenderla da chi sogna di tornare al medioevo - concludono Lorusso e Giulietti - siamo pronti a scendere in piazza come all'indomani della strage di Charlie Hebdo».

@fnsisocial

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