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Il comunicato della redazione su pagina99.it
Vertenze 12 Dic 2017

Chiude 'Pagina99', licenziati due giornalisti e un grafico. La redazione in sciopero

Proclamati lo stato di agitazione e due giorni di astensione dal lavoro. A casa anche il fiduciario di redazione. Altri quattro contratti sono in scadenza tra dicembre e febbraio. «Si chiude così nel più triste dei modi l'avventura di questo settimanale», scrivono i giornalisti.

Pagina99, il settimanale online di economia e cultura, chiude col licenziamento di 3 lavoratori: due giornalisti e un grafico. A darne notizia è la redazione in un comunicato in cui si legge che la società editoriale News 3.0, le cui quote di maggioranza appartengono al finanziere Matteo Arpe, «ha licenziato tre lavoratori, due giornalisti e il grafico, e tra questi, anche il fiduciario di redazione. Si chiude così nel più triste dei modi l'avventura di questo settimanale – scrivono i giornalisti –. Da questa mattina non abbiamo più una persona che possa disegnare il giornale, non abbiamo più un caposervizio che coordini il lavoro e commissioni i pezzi ai collaboratori che, come abbiamo già denunciato, non vengono pagati da diversi mesi».

Chiuso il settimanale, resta la testata che viene 'incorporata' dentro il sito Lettera43, di proprietà dello stesso editore, non è ancora chiaro con quali modalità. «Abbiamo chiesto per mesi che l'azienda facesse chiarezza sul destino di questa testata – prosegue la nota – offrendo la nostra collaborazione per elaborare nuovi piani editoriali e strategie per mantenere in vita Pagina99, ma ci è stato rifiutato qualsiasi incontro e qualsiasi dialogo. L'azienda non ha mai dichiarato lo stato di crisi, non ha mai nemmeno preso in considerazione l'impiego di ammortizzatori sociali. A tutt'oggi nessuno ci ha detto come faremo il giornale, e cosa ne resta. Le lettere di licenziamento, in altre parole, hanno preceduto qualsiasi comunicazione alla redazione riguardo il futuro della testata».

Tutto questo «accade a soli tre mesi dall'intervista rilasciata a Prima Comunicazione dall'azionista di maggioranza, Matteo Arpe – sottolinea la redazione – in cui spiegava come avrebbe fatto guadagnare gli editori con la sua nuova app, Tinaba, e assicurava l'esistenza di un piano per rendere Pagina99 un'iniziativa editoriale sostenibile, senza deludere i suoi lettori e trovandone di nuovi. Dichiarava inoltre: 'Pagina99 è un settimanale di alta qualità che ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali e ha affrontato temi spinosi con l'obiettivo di fornire analisi approfondite e non semplici sintesi'. Da allora l'azienda ha prima chiuso la versione cartacea senza un piano per il passaggio al digitale e ieri, senza alcuna comunicazione alla redazione, come sarebbe previsto dal contratto nazionale di lavoro, ha notificato tre licenziamenti in tronco. Altri quattro contratti sono in scadenza tra dicembre e febbraio».

Per protestare contro i licenziamenti, l'assemblea di redazione ha proclamato lo stato di agitazione e due giorni di sciopero, oggi e domani. (Agi – Milano, 12 dicembre 2017)

LA RISPOSTA DELL'AZIENDA

Editoria, News 3.0: «Licenziamo per tenere in vita Pagina99»
«Stigmatizziamo e respingiamo la posizione espressa dalla redazione di Pagina99, che contiene elementi parziali e fuorvianti». Lo afferma News 3.0, società editrice della testata controllata dal fondo Sator di Matteo Arpe, secondo la quale «i licenziamenti operati sono conseguenti al venire meno della già annunciata chiusura dell'edizione cartacea del settimanale e sono funzionali al mantenimento in vita dell'intera iniziativa editoriale e della testata stessa».
A fronte di circa 3 milioni di euro investiti in tre anni, «il giornale ha avuto nello stesso periodo un calo delle copie pari al 60% e i costi sono stati pari a più del doppio dei ricavi. Un combinato disposto che ha comportato una perdita complessiva di circa 3,5 milioni di euro. Malgrado tale contesto - si legge in una nota -  fortemente negativo, il consiglio di amministrazione di News 3.0 ha recentemente deliberato di non chiudere la testata ma di tentare un nuovo e ulteriore rilancio della stessa attraverso l'accorpamento di Pagina 99 alle iniziative digitali di Tinaba Media e FreeJourn».
«Diversamente da quanto alluso dal comunicato della redazione di Pagina99 - aggiunge la società editrice - gli stipendi sono stati sempre pagati ed è stato definito un piano per la definizione e il saldo dei pagamenti a favore dei collaboratori esterni». (ANSA)

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