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Monica Andolfatto, segretaria del sindacato giornalisti del Veneto
Emittenza locale 01 Giu 2016

Crisi Antenna 3, redazione in sciopero contro la decisione dell'editorie di presentare istanza di concordato

Redazione di Antenna 3 Nordest in sciopero per protestare contro la decisione dell'editore di presentare istanza di concordato preventivo. Una decisione già  contestata dal Sindacato dei giornalisti del Veneto che ha bollato la procedura come «assolutamente inaccettabile», in quanto «rischia di far saltare qualsiasi ipotesi di prosecuzione dell'attività  aziendale con conseguente perdita di 56 posti di lavoro».

Redazione di Antenna 3 Nordest in sciopero per protestare contro la decisione dell’editore di presentare istanza di concordato preventivo. Una decisione già contestata dal Sindacato dei giornalisti del Veneto che ha bollato la procedura come «assolutamente inaccettabile», in quanto «rischia di far saltare qualsiasi ipotesi di prosecuzione dell'attività aziendale con conseguente perdita di 56 posti di lavoro».

Un gesto unilaterale, deciso dall'amministratore unico dell'emittente, che di fatto «fa precipitare la situazione tentando di accollare ai lavoratori la responsabilità del presunto fallimento dell'operazione di affitto di ramo d'azienda», lamenta ancora l’Assostampa che a Thomas Panto ricorda anche che «l'accordo per dare esecuzione all'affitto del ramo d'azienda prevede il pagamento della tredicesima mensilità di dicembre 2015 non ancora corrisposta ai dipendenti come tutte le altre mensilità del 2016».

Il Cdr e Rsu di Antennatre

Una decisione che suscita anche la reazione del Cdr e delle Rsu dell’emittente locale che hanno subito proclamato lo sciopero e indetto un’assemblea plenaria «per valutare la difficile situazione che rischia di compromettere il futuro occupazionale dei 56 lavoratori di Antennatre»

«I dipendenti di Antennatre Nordest – scrivono i sindacati aziendali in una nota –, in maniera irrituale e irrispettosa delle corrette relazioni sindacali,  hanno appreso da un comunicato Ansa, diffuso alle 16.41 di ieri martedì 31 maggio, che Thomas Panto ha deciso rompere il tavolo della trattativa condotta con trasparenza e responsabilità da parte dei lavoratori e dei loro rappresentanti. Lavoratori che hanno accettato riduzioni di orario e dilazioni nel pagamento degli stipendi. Va ricordato che Panto, nonostante impegni e assicurazioni, deve ancora saldare la tredicesima dello scorso dicembre e tutte le mensilità del 2016».

«La mossa a sorpresa del concordato preventivo - si legge nel comunicato congiunto di Cdr, Rsu, Sindacato giornalisti del Veneto ed Slc Cgil - rischia di far saltare qualsiasi ipotesi di prosecuzione dell'attività aziendale con conseguente perdita di 56 posti di lavoro. Rileviamo che alla fine di una estenuante, difficile e dolorosa trattativa, Thomas Panto, con un gesto unilaterale ha deciso di far precipitare la situazione tentando di accollare ai lavoratori la responsabilità del presunto fallimento dell'operazione di affitto di ramo d'azienda. All'amministratore unico ricordiamo che l'accordo per dare esecuzione all'affitto del ramo d'azienda prevede il pagamento della tredicesima mensilità di dicembre 2015 non ancora corrisposta ai dipendenti come tutte le altre mensilità del 2016».

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