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Uffici Stampa 01 Ago 2005

Ddl all'esame dell'Assemblea Siciliana Ronsisvalle (Fnsi): "Risposta ai problemi del precariato" Assostampa Siciliana: "Sorpresa per la proposta di legge" Ordine dei giornalisti: "Gravi errori sui precari degli uffici stampa"

Il disegno di legge omnibus che sarà esaminato domani dall'Assemblea regionale contiene, all'articolo 22, «la soluzione definitiva degli annosi problemi del precariato dei giornalisti negli uffici stampa della pubblica amministrazione regionale», sostengono il vicepresidente dell'Ars Salvo Fleres e il capogruppo della Margherita Dl Giovanni Barbagallo, che hanno illustrato a Catania il provvedimento.

Il disegno di legge omnibus che sarà esaminato domani dall'Assemblea regionale contiene, all'articolo 22, «la soluzione definitiva degli annosi problemi del precariato dei giornalisti negli uffici stampa della pubblica amministrazione regionale», sostengono il vicepresidente dell'Ars Salvo Fleres e il capogruppo della Margherita Dl Giovanni Barbagallo, che hanno illustrato a Catania il provvedimento.

Il disegno di legge omnibus che sarà esaminato domani dall'Assemblea regionale contiene, all'articolo 22, «la soluzione definitiva degli annosi problemi del precariato dei giornalisti negli uffici stampa della pubblica amministrazione regionale», sostengono il vicepresidente dell'Ars Salvo Fleres e il capogruppo della Margherita Dl Giovanni Barbagallo, che hanno illustrato a Catania il provvedimento. Il testo nei giorni scorsi è stato approvato dalla commissione bilancio dell'Assemblea. La nuova norma, che si aggiunge alla produzione legislativa regionale in materia di uffici stampa nella pubblica amministrazione, «prevede la possibilità di inquadramento definitivo, entro il 30 giugno 2006, - spiegano Fleres e Barbagallo in una nota - di tutti i giornalisti che abbiano svolto funzioni di addetto stampa nella pubblica amministrazione siciliana». «Abbiamo inteso garantire l'indipendenza e l'autonomia di decine di giornalisti impegnati negli enti pubblici, - hanno detto Fleres e Barbagallo - salvaguardando, senza alcun aggravio di spese per la Regione, un patrimonio di professionalità già ampiamente acquisito». «Parallelamente - ha aggiunto Fleres - grazie all'azione di commissariamento già avviata dall'assessorato agli enti locali, tutte le piante organiche degli enti inadempienti saranno presto modificate e sarà possibile dare il via a una lunga stagione di concorsi, senza avere più alle spalle il problema del precariato storico». Alla presentazione del nuovo disegno di legge hanno partecipato il segretario generale aggiunto della federazione nazionale della stampa, Luigi Ronsisvalle, il presidente del Gruppo regionale Uffici Stampa, Gaetano Perricone, insieme ai rappresentanti del Consiglio regionale dell'Ordine dei Giornalisti e dell'Associazione siciliana della Stampa. Per Ronsisvalle «il ddl può rappresentare la risposta concreta e definitiva al problema del precariato, attesa da decenni dai giornalisti che già operano negli uffici stampa della pubblica amministrazione. Sanare queste posizioni, riconoscendo le professionalità consolidatesi nel tempo, dando piena applicazione al Cnlg, si configura come un importante precedente anche nell'ambito della trattativa non ancora avviata con l'Aran nazionale per l'applicazione del Cnlg negli uffici stampa della pubblica amministrazione». «L'obiettivo di mettere a disposizione della categoria dei giornalisti posti di lavoro strutturati negli organici della pubblica amministrazione e tutelati dalla piena applicazione del Contratto - aggiunge Ronsisvalle -, non può oggi non trovare la condivisione e l'adesione sia del sindacato sia dell'Ordine a tutti i livelli». «È il Cnlg, infatti - continua Ronsisvalle -, che garantisce l'indipendenza professionale e quindi il rispetto della deontologia da parte dei giornalisti che operano all'interno della Pubblica amministrazione, assicurando così sia agli enti sia ai cittadini un corretto rapporto con l'informazione. Su queste basi diviene possibile garantire posti di lavoro stabili utili a sostenere gli istituti previdenziali e dunque assicurare l'indipendenza dell'intera categoria». «Per altro - conclude - la soluzione individuata dall'Ars non intacca l'iter dei concorsi per gli uffici stampa nella Pubblica amministrazione che resta, come indicato dal sindacato, la strada principale da seguire». (ANSA) "Il sindacato dei giornalisti della Sicilia ha appreso, con sorpresa, da una conferenza stampa dell’On. Fleres che esiste una proposta di legge, contenuta nella legge omnibus estiva depositata in commissione all’ARS, la quale si occupa dei giornalisti precari presso le pubbliche amministrazioni siciliane. L’annosa questione, frutto per anni di una grande disattenzione del governo regionale, investe i diritti contrattuali e di legge di circa un centinaio di giornalisti siciliani tra comuni, province regionali, enti pubblici regionali, ausl, etc. Una questione che da oltre due mesi sta impegnando il Sindacato in una difficile trattativa formale con il governo della Regione attraverso il lavoro di un “tavolo tecnico” nell’ambito del quale l’assessore alla Presidenza on Michele Cimino ha ricevuto specifica delega dal Presidente Cuffaro. Non riusciamo perciò a comprendere come mai l’On. Fleres abbia assunto una iniziativa di tale portata senza consultare preventivamente il sindacato dei giornalisti. Come non si comprende perché mai la sua proposta di legge apra uno spiraglio positivo ai precari più recenti, mentre getta a mare il precariato storico, che risulta peraltro da tutelare prioritariamente secondo la stessa legislazione nazionale e regionale vigente. Appare singolare, inoltre, il sospetto silenzio del Presidente della Regione – che riteniamo non possa essere all’oscuro di quanto si prospetta - ed al quale già da mesi abbiamo chiesto, vanamente, un incontro formale per definire questioni che attengono ai diritti dei giornalisti ed alla legalità nelle p.a. siciliane. Il meccanismo proposto inoltre ha tutta l’aria di porre le basi per una indiscriminata sanatoria lasciando ben pochi posti allo strumento prioritario di accesso che, per il sindacato, resta quello delle selezioni professionali concorsuali. Un’operazione spregiudicata, inserita in un Ddl “omnibus” che i deputati regionali discuteranno con la valigia in mano pronti per le vacanze dopo che un provvedimento simile era stato ritirato pochi mesi fa. L’Associazione Siciliana della Stampa/FNSI rileva che la proposta di legge dell’On. Fleres, inspiegabilmente, non prevede l’obbligatorio coinvolgimento degli Organismi della categoria dei giornalisti – contrariamente a quanto avviene per tutti gli altri sindacati nelle p.a. - neppure nella configurazione di strutture nelle quali è previsto l’impiego di giornalisti iscritti all’Ordine e la cui attività è regolata da un contratto nazionale di lavoro firmato dal sindacato dei giornalisti. Considerazione a parte merita il comma della legge che fa riferimento all’allargamento dell’ufficio stampa della presidenza della Regione da 8 a 20 componenti tutti reclutati per chiamata diretta. Un sistema da sempre osteggiato dal sindacato L’assostampa, nel ribadire il suo intransigente sostegno ai colleghi precari e disoccupati, preannuncia che non permetterà si possano impunemente violare diritti acquisiti e aspirazioni legittime dei giornalisti siciliani. Siamo stati, e siamo, contro risposte di governo che siano parziali e limitate. Con l’aggravante che iniziative del genere rendono verosimile la prospettiva di uno scontro tra il Governo regionale e la categoria. Chi cerca questo scontro? A chi giova? Sono due domande che necessitano al più presto di rispose esaurienti. Anche da parte delle forze politiche dell’Ars che si apprestano ad esprimere il proprio voto sia dai banchi della maggioranza che da quelli dell’Opposizione. Attendiamo che il Presidente della Regione ci convochi, a tamburo battente evitando di porre il sindacato di fronte a fatti compiuti. Una strategia che, se fosse alla base del pensiero del governo regionale in materia di Uffici Stampa pubblici, sarebbe dubbia sotto il profilo della legalità e della trasparenza rinunciando ad un corretto e moderno sistema di relazioni sindacali che noi istituzionalmente preferiamo alla protesta. Ma il diritto, la legalità e la correttezza dei rapporti sindacali possono fondarsi solo su una condivisione di fondo. Attendiamo che questa si manifesti, in caso contrario muoveremo tutti gli strumenti di lotta e di denuncia che ci vengono dalla legge e dalla tradizione. Ancora una volta ricordiamo al Presidente della Regione che le prerogative contrattuali e di legge di cui gode il Sindacato dei giornalisti non possono essere ignorate. Prima ancora che la legge, lo dice il buon senso". Associazione Stampa Siciliana «Su una materia tanto complessa non può passare il metodo degli emendamenti a una legge omnibus o addirittura delle norme ad personam. La nuova iniziativa parlamentare, che peraltro si basa su un testo molto ambiguo e di dubbia legittimità costituzionale, tenta ancora una volta di eludere elementari principi di trasparenza e rischia di vanificare la concertazione che il governo regionale ha utilmente avviato con l'Associazione siciliana della stampa e con l'Ordine dei giornalisti». È il giudizio critico del presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro, sulla presentazione di una norma sugli uffici stampa in Sicilia. «La risposta che i promotori dell'emendamento, di cui l'Ordine era all'oscuro, intendono dare al problema del precariato - prosegue Nicastro - è sbagliata e pericolosa. Sbagliata perché sottrae il processo di stabilizzazione dei precari a chiare e condivise procedure di selezione; pericolosa perché lascia campo libero all'assoluta discrezionalità della politica senza alcun rispetto per le storie professionali dei giornalisti da stabilizzare». Il governo, ma anche l'opposizione, secondo Nicastro devono impegnarsi «a evitare colpi di mano ferragostani e a battere l'unica strada possibile: quella di una norma organica sugli uffici stampa nella Regione e negli enti collegati discussa con il sindacato e con gli organismi professionali dei giornalisti». (AGI)

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