CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Governo 10 Giu 2010

Ddl intercettazioni, passa la fiducia in Senato, Fnsi: “Black out dell’informazione il 9 luglio, da venerdì 11 giugno giornali listati a lutto” Le iniziative dei giornali in prima pagina I prossimi appuntamenti federali

Il governo incassa la fiducia sul ddl intercettazioni con 164 sì e 25 no. Il Pd non ha partecipato alla votazione.Sarà il 9 luglio la ''giornata del silenzio per la stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl intercettazioni''. Il segretario generale Fnsi, Franco Siddi: ''Dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl Alfano, se cambierà il calendario dei lavori alla Camera, adegueremo la data''.

Il governo incassa la fiducia sul ddl intercettazioni con 164 sì e 25 no. Il Pd non ha partecipato alla votazione.
Sarà il 9 luglio la ''giornata del silenzio per la stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl intercettazioni''. Il segretario generale Fnsi, Franco Siddi: ''Dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl Alfano, se cambierà il calendario dei lavori alla Camera, adegueremo la data''.

Da venerdì 11 giugno in edicola giornali listati a lutto, manifestazioni davanti alle sedi istituzionali e una giornata di silenzio il 9 luglio. Queste le iniziative che la Federazione Nazionale della Stampa metterà in campo ''per significare con immeditatezza l'allarme grave che si pone non per questo o quel cittadino di destra di sinistra, ma per il corretto svolgersi del circuito democratico'' dopo il sì del Senato alla legge sulle intercettazioni. ''Abbiamo chiesto a editori e direttori - ha annunciato il segretario della FNSI, Franco Siddi, in piazza Navova dove durante la votazione al Senato si è tenuto un presidio contro la ''legge-bavaglio'' - di predisporre un impianto comune per la prima pagina in cui si segnali il corpo mortale inferto alla libertà. Se gli editori non ci staranno pubblicheremo noi a pagamento un necrologio perché sia chiaro l'allarme''. Siddi invita l'Italia ''a svegliarsi'' e ''bloccare questa legge prima che diventi definitiva'' perché ''espropria i cittadini di un bene inalienabile, il diritto a sapere''. ''Faremo manifestazioni dappertutto - ha aggiunto - non siamo ancora in grado di fare uno sciopero generale perché la legge sui servizi pubblici impone tempi e procedure''. Da oggi, comunque, i giornalisti sono invitati a ''manifestazioni più intense''. ''Sapevamo che siamo solo all'inizio di una battaglia per la libertà molto dura'', ha aggiunto Siddi che vede la necessità di ''impedire che si torni al regime del '25''. Per questo ''è molto importante la partecipazione del mondo dell'impresa e dell'editoria accanto a giornalisti e cittadini perché questa non è una battaglia tra destra e sinistra ma è una contrapposizione cercata per dividere l'Italia''. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: LE INIZIATIVE DEI GIORNALI IN PRIMA PAGINA

11 GIUGNO - Oggi alcuni quotidiani italiani sottolineano con iniziative grafiche in prima pagina il disaccordo sul ddl intercettazioni, che ieri ha incassato la fiducia al Senato. Repubblica esce con una prima pagina bianca e un post it giallo al centro in cui si legge: ''La legge-bavaglio nega ai cittadini il diritto di essere informati''. In bianco anche la rubrica di Massimo Gramellini e il mini-corsivo di Riccardo Barenghi sulla Stampa: ''Buongiorno e Jena escono oggi in bianco per abituarsi a quando la legge sulle intercettazioni

impedirà loro di affrontare gli argomenti che nutrono da sempre i corsivi di satira e di costume''. Protesta anche il Fatto Quotidiano, oggi listato a lutto sopra la testata. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: PROTESTE DEI GIORNALI, SU 'REPUBBLICA' PRIMA PAGINA BIANCA'IL FATTO' E 'L'UNITÀ' LISTATE A LUTTO

11 GIUGNO - Tutte le prime pagine dei giornali aprono o commentano con un editoriale il sì del Senato al ddl intercettazioni. 'La Repubblica' fa la scelta più eclatante: sotto la testata, una prima pagina bianca, con al centro il post-it con la scritta "La legge-bavaglio nega ai cittadini di essere informati". Le ragioni di tale decisione viene spiegata all'interno, con l'editoriale del direttore Ezio Mauro.

Veste inusuale anche per la prima pagina de 'La Stampa', dove il bianco domina quasi per intero lo spazio della rubrica "Buongiorno) del vice direttore Massimo Gramellini che spiega che anche la rubrica di Jena a pagina tre esce in bianco "per abituarsi a quando la legge sulle intercettazioni impedirà loro di affrontare gli argomenti che nutrono da sempre i corsivi di satira e di costume".

Listate a lutto le testate 'Il Fatto quotidiano' e 'L'Unità'. Quest'ultima dà la notizia del via libera del Senato con il titolo "Approvata la legge bavaglio" scritto tutto maiuscolo e con i caratteri in voga nel ventennio mussoliniano. "Il Manifesto" commenta il tutto con un titolo da 'comics': "Senza parole" con il personaggio di Vauro che si invola nei cieli neri della censura, preso al cappio dalla nuvoletta di un fumetto, appunto, senza parole. La protesta scavalca la carta stampata e anche Sky Tg24 è listata a lutto. (ADNKRONOS)
INTERCETTAZIONI: ANCHE CURRENT SI UNISCE A PROTESTA

DA OGGI POST IT CONTRO LEGGE BAVAGLIO SU CANALE E SITI

ROMA, 11 GIUgno - Anche Current si unisce alla protesta contro il ddl intercettazioni. Da oggi pomeriggio, sul canale televisivo Sky 130, in homepage sul sito current.it e su tutti i social network della piattaforma italiana del network fondato da Al Gore, sarà affisso un post it verde con la dicitura 'Current contro la legge-bavaglio che nega ai cittadini il diritto di essere informati'.

Current ribadisce, così, l'appoggio all'iniziativa dei post it promossa dal quotidiano la Repubblica e lanciata dal movimento Valigia Blu fondato da Arianna Ciccone, a cui hanno aderito oltre 200 mila persone tra gruppi, sindacati e associazioni, costituzionalisti, giornalisti, editori e semplici cittadini. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: FIEG, DDL HA EFFETTO INTIMIDATORIO

FERMA PROTESTA DEGLI EDITORI PER APPROVAZIONE TESTO AL SENATO

ROMA, 10 GIUGNO - ''La Federazione Italiana Editori Giornali esprime la ferma protesta per l'approvazione del ddl intercettazioni da parte del Senato. Il testo licenziato dal Senato non realizza l'obiettivo dichiarato di tutelare la privacy, ma ha semplicemente un effetto intimidatorio nei confronti della stampa. Ne sono dimostrazione le pesantissime sanzioni agli editori''. È quanto si legge in un documento che la Fieg chiede di pubblicare domani sui giornali.

Ecco il testo completo del documento della Fieg: ''La Federazione Italiana Editori Giornali esprime la ferma protesta per l'approvazione del ddl intercettazioni da parte del Senato. Il testo licenziato dal Senato non realizza l'obiettivo dichiarato di tutelare la privacy, ma ha semplicemente un effetto intimidatorio nei confronti della stampa. Ne sono dimostrazione le pesantissime sanzioni agli editori. Queste sanzioni non sono un risarcimento e quindi non giovano a chi è citato negli articoli di stampa.

Puniscono semplicemente l'editore per una responsabilità senza colpa, che non è in grado di evitare. Non è, infatti, possibile né pensabile, se solo si conosce l'organizzazione di un giornale, che l'editore intervenga sul contenuto degli articoli o sulle fonti delle notizie. Poco o nulla contiene il disegno di legge in funzione di prevenire la propagazione delle notizie riservate con strumenti oggettivi e validi per tutti.

Gli editori denunciano all'opinione pubblica la gravità che tale intervento assume con riguardo ad un tema fondamentale della democrazia: la libertà di stampa e il diritto di cronaca''. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: UNCI, SCIOPERO GENERALE IMMEDIATO

ROMA, 11 GIUGNO - ''Sciopero generale immediato contro l'attacco alla democrazia''. Lo chiede in un comunicato il presidente dell'Unci (Unione Nazionale Cronisti Italiani), Guido Columba in segno di protesta contro il disegno di legge sulle intercettazioni.

''Il Paese deve capire l'attacco alla democrazia – prosegue Columba - i giornalisti hanno il dovere di lottare con tutte le armi contro il ddl Alfano''.

''Sciopero generale immediato. - chiede Columba - Senza se e senza ma. Quando l'avversario combatte con uno spadone non lo si può contrastare impugnando una margherita. Con il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni governo e maggioranza cercano di travolgere la Costituzione e l'assetto giuridico e sociale della nostra democrazia''.

''I giornalisti - prosegue - hanno il dovere d'informare i cittadini in modo corretto, completo e tempestivo. Il primo loro obbligo è dunque quello di far loro capire cosa sta accadendo, combattendo in breccia la propaganda e il marketing politico di chi ha concepito e sta cercando di realizzare i punti base del Piano di rinascita della P2: disarmare la magistratura e imbavagliare la stampa. Perché la prima si occupi solo dei ladri di galline e la seconda convinca gli italiani di vivere dentro una soap opera continuata''.

''L'Unione Cronisti ha capito immediatamente la portata eversiva del Ddl Alfano sulle intercettazioni - continua – e l'ha combattuto apertamente e duramente. E, allo stesso tempo, ha sollecitato tutte le organizzazioni del giornalismo a fare altrettanto. Con la stessa chiarezza, l'Unci sostiene che prevedere lo sciopero generale dopo un mese dal voto del Senato è un grave errore. Se è giusta, come lo è, l'analisi sull'attacco alla democrazia fatta concordemente da Unci, Fnsi, Ordine l'unica risposta al voto del Senato è lo sciopero generale immediato. Qui e ora. Sciopero seguito da un mese intero di manifestazioni in ogni città d'Italia e ripetuto alla vigilia del voto conclusivo della Camera. Prima del voto, non dopo. Quando la democrazia è in pericolo è meglio farne due, tre, quattro di scioperi generali piuttosto che uno soltanto a babbo morto. Tutte le altre iniziative per informare i cittadini di quanto accade sono giuste e necessarie e vanno intensificate, ma lo sciopero generale deve essere l'arma principale dei giornalisti per contrastare il tentativo di sovvertire la democrazia. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: USIGRAI, SILENZIO DI STATO CALA SULL'ITALIA

SOSTEGNO AD OGNI INIZIATIVA DI LOTTA DA PARTE DELLA FNSI

ROMA, 10 GIUGNO - ''Oggi l'Italia sta vivendo uno dei momenti più bui per la libertà di stampa e quindi anche per la democrazia. La scure del silenzio di Stato cala sull'Italia.

Siamo e saremo con la Federazione Nazionale della Stampa per ogni iniziativa di lotta, di testimonianza della verità dei fatti''. È quanto sostiene l'Usigrai, in merito al ddl intercettazioni, in una nota letta nelle edizioni principali di tutti i tg Rai.

''Con il voto di fiducia del Senato, il bavaglio all'informazione si avvia a diventare legge'', sottolinea l'Usigrai. ''Con la nuova norma i cittadini non potranno più essere informati su ciò che accade nel Paese: niente più notizie su scandali, violazioni, abusi, stragi, truffe. I giornalisti della Rai avevano chiesto con forza al Senato di fermarsi, di non approvare una legge liberticida. Così non è stato. Ora il nostro appello è rivolto alla Camera e ai deputati: ripensateci!''. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: ART.21, NECESSARIA AZIONE UNITARIA

ROMA, 11 GIUGNO - L'associazione Articolo 21 ''parteciperà a tutte le iniziative da chiunque e ovunque promosse contro la legge bavaglio e contro l'oscuramento della pubblica opinione'': lo ribadiscono in una nota il presidente, Federico Orlando, e il portavoce, Giuseppe Giulietti, che chiedono una grande iniziativa unitaria contro il disegno di legge sulle intercettazioni.

''Il voto di fiducia imposto al Senato - dicono i vertici di Articolo 21 - è stato un voto di sfiducia contro la Costituzione e contro lo stato di diritto. Alla sacrosanta indignazione bisogna collegare una campagna di azioni che puntino in modo aperto e dichiarato alla disattivazione di una norma illiberale che si propone di colpire a morte il diritto di cronaca e la funzione autonoma della giustizia. Di fronte alla gravità dell'accaduto non bastano le sole reazioni spontanee e la generosa iniziativa di tante associazioni, ma serve una grande iniziativa internazionale e nazionale capace di unire quanti, nei partiti, nei sindacati, nei movimenti, hanno ancora a cuore la Costituzione e lo stato di diritto. Martedì, nella sede della Federazione della stampa, e mercoledì all'assemblea nazionale di Articolo 21 si discuteranno modi e tempi di questa campagna''.

In questo momento, concludono, ''serve davvero una grande manifestazione nazionale che sappia andare persino oltre quella straordinaria del 3 ottobre e riesca a coinvolgere persino quelle associazioni e quei cittadini di destra che in queste ore, sulla rete per esempio, stanno manifestando un crescente disagio''. (ANSA)

DDL ALFANO: LIMITI E SANZIONI. COSÌ IL NUOVO TESTO
I PUNTI PRINCIPALI DEL DISEGNO DI LEGGE CON GLI EMENDAMENTI DEL RELATORE - LIMITI: Intercettazioni possibili solo per i reati puniti con più di cinque anni (tra questi c'è anche la corruzione). I telefoni possono essere messi sotto controllo per 75 giorni al massimo. Se c'è necessità, vengono  concessi altri tre giorni prorogabili di volta in volta con provvedimento del gip. Per i reati più gravi (mafia, terrorismo, omicidio ecc.) le intercettazioni sono possibili per 40 giorni, più altri venti prorogabili.
- DIVIETI E SANZIONI:  Gli atti delle  indagini in corso possono essere pubblicati non tra virgolette ma con un riassunto. Gli editori che li pubblicano in modo testuale rischiano fino a 300mila euro di multa. Le intercettazioni sono off limits per la stampa fino a conclusione delle indagini: per gli editori che sgarrano ci sono 300 mila euro di multa, che salgono a  450mila euro se si tratta di intercettazioni di persone estranee ai fatti. Colpiti anche i giornalisti: fino a 30 giorni di carcere o una sanzione fino a 10000 euro se  pubblicano intercettazioni durante le indagini o atti coperti da segreto. 
- CIMICI: niente  più  microfoni piazzati in casa o in auto per registrare le conversazioni degli indagati. Le 'cimici'' saranno consentite al massimo per tre giorni, prorogabili di altri tre.
- PM CIARLIERI: Se il responsabile dell'inchiesta passa alla stampa atti coperti dal segreto d'ufficio e semplicemente va in tv a parlare dell'inchiesta puo' essere sostituito dal capo del suo ufficio.
- PEDOFILIA: scompare la norma che eliminava l'obbligo di arresto per i reati di pedofilia di  ''lieve entità '' 
- NOMA TRANSITORIA: Le nuove  regole si applicano ai processi in corso. Quindi, anche se erano già state autorizzate intercettazioni con le vecchie regole, dovrà essere applicato il tetto dei 75 giorni.
-  RIPRESE: Sulle riprese tv per i processi decide il presidente della corte d'appello, che puo' autorizzarle anche se non c'è il consenso delle parti.
- IENE, STRISCIA, REPORT: le registrazione carpite di nascosto sono permesse ai  giornalisti professionisti e pubblicisti.
- CLERO Se nelle intercettazioni finisce un sacerdote bisogna avvertire la diocesi; se l'intercettato è un vescovo il pm deve avvertire la segreteria di Stato vaticana. (ANSA) Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha inviato ai fiduciari ed ai componenti dei comitati di redazione la seguente lettera:   “Come certamente vi è noto nella giornata odierna l’aula del Senato ha approvato il testo del disegno di legge sulle intercettazioni che contiene norme fortemente limitative del libero esercizio della professione giornalistica. La Federazione della Stampa, che in questi mesi si è attivata per contrastare l’approvazione di questo provvedimento, ha messo in cantiere una serie di iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica e a contrastare l’iter procedurale nella fase di passaggio in terza lettura alla Camera dei Deputati. In questo quadro la Giunta Esecutiva ha deliberato di proclamare uno sciopero di tutta la categoria da attuarsi l’8 luglio nella carta stampata e il 9 nelle radio e televisioni in modo da realizzare una giornata di “rumoroso silenzio” per protestare contro questo provvedimento in occasione della presumibile approvazione in Commissione Giustizia alla Camera e del passaggio alla discussione in aula. Ovviamente, qualora il calendario dei lavori parlamentari dovesse mutare, provvederemo ad adeguare, di conseguenza, le date dello sciopero. Nel frattempo, però, è necessario che tutta la categoria, in particolare nelle redazioni, si mobiliti per significare la gravità del momento e la pericolosità insita in una normativa restrittiva che limiterebbe gravemente, se approvata, il diritto dei cittadini ad essere informati. La Federazione della Stampa in questi giorni mantiene uno stretto rapporto con gli editori per mettere in atto una comune iniziativa, mediante la pubblicazione nelle prime pagine di tutti i giornali di un testo di protesta. L’intesa con gli editori è in questo momento in corso di perfezionamento. E’ comunque necessario che sia dedicato il massimo impegno per evidenziare i danni che il provvedimento arrecherebbe alla libertà di informazione. Per questo, tutti i comitati di redazione sono invitati a intervenire, anche ai sensi delle previsioni contrattuali, perché sulle loro testate sia dato ampio spazio all’informazione su questa vicenda e per concordare con i direttori forme di evidenziazione del pericolo che si corre, mediante richiami, occhielli, segni grafici, o qualsiasi altra iniziativa si dovesse ritenere efficace. Martedì prossimo la Segreteria incontrerà il mondo dell’associazionismo per concordare azioni comuni che coinvolgano i cittadini. Il giorno successivo si riunirà la Giunta Esecutiva insieme ai presidenti delle Associazioni Regionali. Giovedì 17 si riunirà il Consiglio Nazionale federale. Da parte loro le associazioni regionali di stampa si stanno mobilitando a livello territoriale per individuare occasioni e momenti di dibattito e di protesta. Vi terremo tempestivamente informati su ogni iniziativa”. I PROSSIMI APPUNTAMENTI FEDERALI
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
12 GIUGNO - “La rigorosa analisi sui contenuti e gli effetti del disegno di legge sulle intercettazioni, che è apparsa ieri ed oggi su tutti i giornali dopo l’approvazione in seconda lettura nell’aula del Senato, ha mostrato a tutti i cittadini con lampante evidenza quali disastrose conseguenze si avrebbero, se quel testo fosse approvato definitivamente, sulla libertà di stampa e sul diritto di cronaca. La “rivolta morale” che in queste ore ha coinvolto tutta la categoria, senza distinzione di ruoli e di appartenenze politiche, è la visibile dimostrazione che occorre impedire che queste funeste previsioni diventino leggi dello Stato e che possano intaccare le basi fondamentali della convivenza democratica.
Anche per questo è necessario mantenere vivo il dibattito e alta la tensione e per questo invitiamo tutti i giornali e i direttori a garantire con costanza nei prossimi giorni l’informazione sull’iter parlamentare, sui contenuti del provvedimento e le conseguenze che si potrebbero riverberare sui diritti di tutta la collettività. In queste ore i giornali devono costruire un collegamento profondo con i cittadini ed evidenziare che i diritti, che questo disegno di legge tende a cancellare, non sono diritti corporativi di una categoria ma diritti dei cittadini.
Tutti i colleghi, a partire dai direttori dei giornali, devono impegnarsi con il massimo di energia, oggi, per evitare che il Parlamento approvi questo disegno di legge, domani, nella sciagurata ipotesi che fosse approvato, per sostenere il nostro ricorso alla Commissione Europea per i diritti dell’uomo.
Martedì della prossima settimana la Segreteria della Federazione incontrerà i rappresentanti delle associazioni della società civile per concordare iniziative pubbliche che coinvolgano la cittadinanza. Mercoledì si riunirà la Giunta Esecutiva con i presidenti delle associazioni regionali di stampa e giovedì il Consiglio Nazionale della Federazione. Giovedì 1 luglio, poi, sarà dedicato ad una “notte bianca” a sostegno dell’iniziativa del giornalismo italiano, che si svolgerà significativamente a Conselice, in provincia di Ravenna, l’unico paese italiano dove è stato innalzato un monumento alla libertà di stampa”.

L'assemblea dei redattori de "IL MATTINO", sentita la relazione del Cdr all'indomani della consulta nazionale dei Comitati di Redazione, sottolinea la necessità di una forte iniziativa sindacale, compresi lo sciopero e una grande manifestazione che coinvolga la società civile, per fermare provvedimenti che negano la libertà di informazione.

L'assemblea dei redattori de "IL MATTINO"

Napoli, 9 giugno 2010

---------------------------------

Circolare ai Cdr per mobilitazioni contro Ddl intercettazioni

Su l'Adige di Trento domani terza pagina dedicata tutta alla legge bavaglio e alle proteste, una pagina in chiave trentina, un fondo del direttore (che attende lumi dalla Fieg per capire come agire).

Buona lotta a tutti

Giorgia Cardini

10 giugno 2010

 

@fnsisocial

Articoli correlati