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Il sottosegretario all'Editoria, Alberto Barachini (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Istituzioni 26 Mag 2023

Editoria, Barachini: «A stretto giro il decreto sulle agenzie di stampa»

L'anticipazione del sottosegretario a margine dell'intervento al Festival dell'Economia di Trento. «Lavoriamo per la difesa dei livelli occupazionali in un mestiere, quello del giornalista, che attraversa diverse difficoltà », ha assicurato. Atteso entro fine maggio anche il decreto sui fondi per il pluralismo.

«Credo veramente che a stretto giro ci sarà questo decreto che darà i criteri e il tempo necessario alle agenzie per organizzarsi». Lo ha detto, a margine del suo intervento al Festival dell'Economia di Trento, il sottosegretario con delega all'informazione e all'editoria, Alberto Barachini.

«Assolutamente non vogliamo far chiudere nessuno. Ci mancherebbe. Lavoriamo per la difesa dei livelli occupazionali in un mestiere, quello del giornalista, che attraversa diverse difficoltà», ha assicurato il sottosegretario, spiegando che «proprio per questo, per dare la migliore applicazione ai contratti di servizio delle agenzie di stampa, stiamo lavorando a due raggruppamenti delle agenzie: stiamo lavorando come prospettiva e come visione a rafforzare le grandi agenzie che abbiano un numero di giornalisti adeguati a stare sul territorio e a coprire tutte le aree di interesse della società e dell'informazione. Per quelle che non rientrano in questi criteri, sono previsti dei lotti, dei bandi di gara per servizi verticali», dal momento che «la strategia per sussistere e restare attivi nel mondo dell'informazione è essere diversi e avere caratteristiche che non hanno altre realtà».

«Ovviamente – ha chiarito Barachini – il nostro interesse è quello di cercare di difendere tutti i soggetti già coinvolti nel rapporto con la pubblica amministrazione, compatibilmente con le risorse che abbiamo». In particolare «il meccanismo che abbiamo previsto dovrebbe in maniera virtuosa portare gli editori proprio nella direzione» di incentivare le fusioni, che «potrebbero portare più risorse alle realtà che decidessero di accorparsi».

Per approvare il fondo per il pluralismo «abbiamo atteso qualche mese» aspettando valutazioni europee, ma «non aspetteremo oltre la fine di questo mese per non rischiare di arrivare in ritardo anche per quest'anno come è accaduto nel 2022 con il cambio di governo», ha anche detto il sottosegretario.

«Ci sono le misure del 2022 - ha spiegato - che verranno potenziate nel 2023 e fra pochi giorni dovremo avere la firma del nostro decreto su questo», fondi «che agiscono in relazione alle percentuali di investimento che gli editori certificheranno al Dipartimento dell'editoria, quindi una parte importante delle risorse sarà destinata alla certificazione degli investimenti in tecnologia. Serve sviluppo dei sistemi digitali, sviluppo di nuove professionalità, sviluppo occupazionale innovativo, quindi l'assunzione di persone under 35 che nel mondo del giornalismo sono figure importanti per innovare il sistema».

@fnsisocial

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