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Giornalisti in assemblea sotto la sede del Resto del Carlino a Bologna (Foto: Ottobre 2019)
Cdr 01 Dic 2022

Editoriale Nazionale, i Cdr: «Edizioni accorpate in edicola e progetti nebulosi sul web: a rischio la qualità  dei giornali»

Rappresentanti dei giornalisti di Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, Qn e Quotidiano.net contro la decisione dell'editore, il presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti, di ridurre l'offerta informativa in alcuni territori. «Provocherà  un tracollo delle vendite con pesanti ricadute sui posti di lavoro», denunciano.

«Edizioni accorpate in edicola e progetti nebulosi sul web. L'Editoriale Nazionale, di proprietà del presidente degli editori Fieg Andrea Riffeser Monti, ha deciso di non stampare più dal 1 gennaio nello stabilimento di Loreto e di accentrare questa attività a Bologna e a Firenze, con conseguenze pesanti sulla qualità dell'informazione nelle Marche e in Toscana». È quanto denunciano, in una nota congiunta, i Comitati di redazione de il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, Qn e Quotidiano.net.

Come comunicato mercoledì 30 novembre 2022 ai Cdr, «dal primo gennaio – spiegano i rappresentanti sindacali – in edicola usciranno accorpate le edizioni di Ancona e Macerata (fascicolo unico con foliazione dimezzata rispetto ad ora), di Empoli e Pontedera (stessa perdita di quantità di informazione) e di Pisa, Livorno e Grosseto (tre edizioni che diventano una). La decisione è stata presa in relazione all'impossibilità di stampare tutte le edizioni del Gruppo a Bologna e Firenze, spacciata come esigenza industriale».

Per i giornalisti del Gruppo si tratta di «una decisione editoriale che prevede la smobilitazione del Carlino nelle Marche e una riduzione della presenza regionale della Nazione in Toscana. Offrire ai lettori edizioni rimaneggiate, scarse di informazioni e dove territori storicamente diversi vengono omologati senza alcuna motivazione – incalzano i Cdr – provocherà un tracollo delle vendite con pesanti ricadute sui posti di lavoro e soprattutto sul diritto dei cittadini ad essere informati».

Ancora una volta, «come dimostra il presidente della Fieg, gli editori – proseguono i Comitati di redazione – sono sempre pronti a chiedere aiuti economici al governo e alla politica, a partire dal sottosegretario Alberto Barachini, promettendo in cambio informazione e prodotti di qualità e invece pensano solo a tagliare sradicando da zone importanti come queste i presidi informativi. Per questo speriamo che ci sia una presa di posizione forte da parte delle istituzioni, soprattutto locali, per scongiurare questa demolizione del patrimonio del Carlino e della Nazione e per bloccare gli accorpamenti, salvando così la presenza e l'identità di queste testate in queste zone».

I rappresentanti sindacali sottolineano, inoltre, che «alla riduzione dell'informazione cartacea non corrisponde una valorizzazione di quella online considerato che i progetti per i portali cittadini sono ancora tutti da definire e in ritardo e che a tutti i giornalisti del Gruppo è stata avanzata una nuova pesante richiesta di ammortizzatori sociali per il 2023. Scriveremo al sottosegretario all'editoria – concludono i giornalisti – chiedendo di legare i finanziamenti e gli aiuti al settore solo a chi veramente sostiene l'informazione di qualità escludendo chi, come il nostro editore, ha come unico obiettivo il taglio dei costi e delle retribuzioni dei giornalisti».

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