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Freelance 24 Gen 2014

Equo compenso: la Asr incontra il sottosegretario Legnini Capss: imprescindibile accordo per applicazione legge

Una delegazione dell’Associazione stampa romana, formata dal segretario Paolo Butturini, dai membri di giunta Moira Di Mario e Natalia Marra e dalla rappresentante freelance della Commissione nazionale contratto Fnsi-Fieg, Maria Giovanna Faiella, ha incontrato oggi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, On. Giovanni Legnini. Scopo dell’incontro è stato quello di presentare alcune proposte dell’Asr per contribuire alla soluzione dei nodi tuttora esistenti.

Una delegazione dell’Associazione stampa romana, formata dal segretario Paolo Butturini, dai membri di giunta Moira Di Mario e Natalia Marra e dalla rappresentante freelance della Commissione nazionale contratto Fnsi-Fieg, Maria Giovanna Faiella, ha incontrato oggi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, On. Giovanni Legnini. Scopo dell’incontro è stato quello di presentare alcune proposte dell’Asr per contribuire alla soluzione dei nodi tuttora esistenti.

E per arrivare all’approvazione della delibera attuativa della Legge sull’equo compenso entro il 28 febbraio. La delegazione ha ringraziato il sottosegretario Legnini per il lavoro svolto e l’impegno profuso nella ricerca di un accordo tra le parti. I rappresentanti dell’Asr hanno sottolineato come la questione centrale sia quella di coniugare la platea prevista dall’articolo 1 della legge 233/2012 (ovvero “i giornalisti iscritti all’Albo titolari di un rapporto di lavoro non subordinato”) con l’effettiva applicabilità della norma, stante la differenziazione tra “lavoratori economicamente dipendenti” (cioè i falsi autonomi ) e quelli che svolgono realmente attività da freelance. In questo senso è stato ribadito al sottosegretario come vadano tenuti nel giusto conto tutti i pareri espressi dai membri della commissione per trovare una sintesi che serva a rendere concretamente applicabile l’obiettivo della Legge, ovvero ridare dignità al lavoro giornalistico.

Queste in sintesi le proposte avanzate dalla Associazione stampa romana:

Mantenere l’universalità dei destinatari previsti dall’ art. 1 della Legge n. 2333/12, ovvero “i giornalisti iscritti all’Albo titolari di un rapporto di lavoro non subordinato” Rispetto all’applicazione, distinguere due are: quella dei “lavoratori economicamente dipendenti” e dei veri autonomi Per definire poi la platea dei realmente autonomi fare chiaro riferimento ai criteri previsti dalla Riforma Fornero, la legge n. 92 /2012 per la presunzione di rapporto di lavoro subordinato (ovvero: durata della collaborazione superiore a 8 mesi nell’anno solare, corrispettivo superiore all’80% e postazione fissa di lavoro. Criteri da adottare anche individualmente per i giornalisti Devono rientrare nella legge tutte le tipologie di collaborazione previste per i giornalisti, come per esempio la cessione dei diritti d’autore e le collaborazioni occasionali Una volta distinte le platee, a quella dei “lavoratori economicamente dipendenti” va applicata la formulazione dell’equo compenso che ci auguriamo sia il frutto di un accordo tra le parti Ai realmente autonomi verranno applicati criteri per la fruizione di un equo compenso secondo linee guida dettate dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, così come esistono anche negli ordinamenti di altre professioni Rafforzare l’attribuzione del potere ispettivo in capo all’Inpgi per garantire il rispetto dei criteri indicati dalla delibera.

“Siamo alla vigilia di una possibile svolta storica nel campo del lavoro giornalistico non dipendente”. Lo ha affermato il segretario dell’Asr, Paolo Butturini al termine dell’Incontro. “L’Associazione stampa romana, da tempo impegnata nella difesa dei diritti di quella che è ormai la maggioranza della categoria, si augura pertanto – ha proseguito Butturini - che ciascun attore in campo faccia la propria parte con spirito concreto di collaborazione. Sarebbe veramente un delitto che per motivi incomprensibili si sprechi un’opportunità per arginare lo sfruttamento del lavoro giornalistico e un’ occasione di progresso professionale e di doverosa tutela sindacale”.

LETTERA APERTA DEL SEGRETARIO ASR
AI PRESIDENTI CAMPORESE, IACOPINO E ROSSI

Al Presidente dell’Inpgi
Andrea Camporese

Al Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti
Enzo Iacopino

Al Presidente della Fnsi
Giovanni Rossi

Cari colleghi

Vi scrivo in quanto presidenti dei nostri Enti di Categoria e membri della Commissione per l’Equo Compenso Giornalistico. I lavori della commissione sono entrati in una fase decisiva  e si avvicina a grandi passi il 28 di febbraio, termine ultimo per approvare, con parere condiviso fra i componenti,  il provvedimento che darà attuazione alle norme a tutela della parte più debole della categoria.
Lo faccio in seguito all’incontro della delegazione Asr con il sottosegretario Giovanni Legnini, nella quale abbiamo avuto la nitida impressione che si possa vincere questa battaglia a patto che la categoria si presenti unita e decisa a portare a casa il risultato.
Non devo dire a voi quale sia lo stato di sofferenza delle giornaliste e dei giornalisti italiani e, in particolare, di quella parte che da anni chiede di vedere riconosciuto il diritto alla dignità lavorativa e professionale.
Siamo usciti dall’incontro col sottosegretario con la netta percezione che questo risultato sia a portata di mano. Ma con l’altrettanto netta sensazione che, senza gettare la croce addosso a nessuno, l’ostacolo vero risieda in una divisione al nostro interno che risulterebbe poco comprensibile alla maggior parte dei colleghi.
Nell’incontro la delegazione Asr ha presentato a Legnini, ottenendo il confortante apprezzamento del sottosegretario, le proposte della Asr che mirano a fare sintesi delle riflessioni e delle idee finora rese note (da quella della Clan a quella dell’Ordine, alle varie proposte di delibera e, persino, del parere di Treu). Per comodità ve le allego in calce a questa lettera.
Senza alcuna presunzione o voglia di primazia, penso che siano una buona base su cui fondare un testo condiviso fra voi da sottoporre alla Commissione e da proporre, e se necessario da imporre, agli editori.
Lo rimetto alla vostra attenzione con la preghiera di accantonare qualsiasi elemento di divisione per ritrovare il comune senso di appartenenza a una categoria fondamentale per la tenuta democratica del Paese. Una comunità che si aspetta di vedere i propri Enti misurarsi e, se fosse il caso dividersi, ma sulla concretezza delle proposte e con l’obiettivo di ottenere un risultato che rappresenti un avanzamento a tutela dei diritti dei giornalisti italiani.
Grazie per l’attenzione e buon lavoro

Paolo Butturini
Segretario dell’Associazione Stampa Romana

Roma, 24 gennaio 2014

LE PROPOSTE DELLA ASR ALLA COMMISSIONE EQUO COMPENSO

Mantenere l’universalità dei destinatari previsti dall’ art. 1 della Legge n. 2333/12, ovvero “i giornalisti iscritti all’Albo titolari di un rapporto di lavoro non subordinato”

Rispetto all’applicazione della norma, distinguere due arre: quella dei “lavoratori economicamente dipendenti” e dei veri autonomi Per definire poi la platea dei realmente autonomi fare chiaro riferimento ai criteri previsti dalla legge n. 92 /2012 per la presunzione di rapporto di lavoro subordinato. Ovvero: reddito inferiore ai 18mila euro annui,  monoreddito che costituisca l’80% della retribuzione di un biennio, utilizzo dei mezzi aziendali e postazione interna alla sede di lavoro. Criteri da adottare anche singolarmente presi Devono rientrare nella legge tutte le tipologie di collaborazione previste per i giornalisti, come per esempio la cessione dei diritti d’autore e le collaborazioni occasionali Una volta distinte le platee, a quella dei “lavoratori economicamente dipendenti” va applicata la formulazione dell’equo compenso che ci auguriamo sia il frutto di un accordo tra le parti Ai realmente autonomi verranno applicati “criteri per la fruizione di un equo compenso” secondo linee guida dettate dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, così come esistono anche negli ordinamenti di altre professioni Rafforzare l’attribuzione del potere ispettivo in capo all’Inpgi per garantire il rispetto dei criteri indicati dalla delibera.

CAPSS: IMPRESCINDIBILE UN ACCORDO PER L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE

Le Associazioni regionali di Stampa di Veneto, Liguria, Trentino-Alto Adige, Val d'Aosta, Puglia, Basilicata e Molise, considerano imprescindibile raggiungere in tempi brevi, e comunque entro il 28 febbraio prossimo, così come indicato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, l'accordo che, in applicazione della legge 233/2012, deve regolare l'equo compenso nel lavoro giornalistico.
In proposito, auspicano che tutte le parti presenti al tavolo governativo riconoscano la necessità di dare dignità non soltanto al lavoro dei colleghi titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, ma anche di quella vasta platea di collaboratori che figurano lavoratori autonomi soltanto formalmente essendo di fatto economicamente dipendenti.
L'accordo sull'equo compenso deve essere l'occasione per sottrarre allo sfruttamento e alla vergogna di retribuzioni da fame tutti i lavoratori autonomi e tutti quei giornalisti costretti a diventare autonomi, ma distanti anni luce dai veri free lance.
La battaglia per il riconoscimento dell'equo compenso e la tutela dei colleghi più deboli deve impegnare il gruppo dirigente della Fnsi, che nella sua interezza deve vivere questo passaggio come un'occasione per esaltare i principi di unità e solidarietà che da sempre sono alla base dell'azione del sindacato dei giornalisti.
Dalla positiva conclusione del confronto sull'equo compenso, nel quale gli editori sono chiamati ad assumersi chiare responsabilità, non potrà che derivare un impulso decisivo alla trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro Fieg-Fnsi, la cui conclusione dovrà avvenire in tempi brevi, mettendo al centro il rilancio dell'occupazione, l'ingresso nel perimetro del lavoro subordinato di qualche migliaia di lavoratori precari, la tenuta del sistema e la salvaguardia degli istituti della categoria.
Noi siamo per un sindacato che sia sempre di più in grado di rappresentare tutte le forme di giornalismo. Per tutte queste ragioni chiediamo una convocazione urgente del dipartimento sindacale.

@fnsisocial

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