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Il fotoreporter Mauro Donato
Appuntamenti 05 Apr 2018

Fotoreporter italiano detenuto in Serbia, il 6 aprile conferenza stampa in Fnsi

Il coordinamento nazionale degli istituti dei giornalisti aderisce all'appello lanciato dai familiari e dall'avvocato di Mauro Donato «affinché governo e forze politiche compiano ogni sforzo per arrivare alla sua liberazione». Appuntamento alle 11 in sala Azzurra (primo piano).

Il coordinamento nazionale degli istituti professionali dei giornalisti (Fnsi, Ordine, Inpgi, Casagit e Fondo pensione complementare), riunito a Milano per l’avvio del nuovo organismo, ha deciso di aderire unitariamente all’appello lanciato dai familiari di Mauro Donato e da Alessandra Ballerini, legale della famiglia, affinché governo e forze politiche compiano ogni sforzo per arrivare alla liberazione di Mauro Donato, da troppi giorni rinchiuso nelle carceri serbe pur essendo evidente la sua innocenza.
Per questa ragione e a sostegno di questo appello, il coordinamento degli enti ha deciso di indire per domani, venerdì 6 aprile, alle ore 11, nella sede della Fnsi a Roma (sala Azzura, primo piano), una conferenza stampa alla quale parteciperanno, tra gli altri, i familiari e gli amici di Mauro Donato, i rappresentanti dell’Associazione stampa subalpina, l’avvocato Alessandra Ballerini e il senatore Luigi Manconi.

Di seguito l'appello della famiglia e del legale del fotoreporter arrestato il 16 marzo.

La famiglia e l'avvocato del fotoreporter italiano Mauro Donato, detenuto dal 16 marzo in carcere in Serbia dove si era recato insieme ad un collega per documentare la vita dei profughi e le attività dei diversi operatori umanitari, esprimono «forte preoccupazione» per lo stato di salute psicofisica di Mauro. Il giornalista è stato fermato mentre «stava lasciando il Paese ed arrestato con l'accusa, immediatamente rivelatasi infondata, di rapina aggravata dall'uso della violenza ai danni di tre profughi afgani. Nonostante l'accusa sia stata immediatamente smentita dalle stesse vittime che non hanno riconosciuto in Mauro il loro aggressore e da numerose altre testimonianze, Mauro Donato si trova ancora ristretto in carcere e le sue condizioni psicofisiche destano allarme», spiega una dichiarazione, diffusa dall'avvocato Alessandra Ballerini.
«Mauro - prosegue la nota - vive con comprensibile angoscia le accuse contestategli e la detenzione in un paese straniero, e pur certo che la propria innocenza sarà accertata dalle autorità giudiziarie vede dilatarsi i tempi della sua reclusione che si svolge in una sorta di isolamento non potendo egli comunicare con nessuno a causa delle barriere linguistiche. Mauro è apparso visibilmente provato durante le visite rese dalla moglie e svoltesi attraverso un vetro divisorio che inibiva qualsiasi contatto».
La moglie Giulia, i tre figli, i colleghi e gli amici e i legali della famiglia «esprimono forte preoccupazione sia per il dilungarsi della detenzione di Mauro, nonostante sia evidente e dimostrata la sua totale estraneità ai fatti contestatigli, sia per il peggioramento delle sue condizioni di salute e chiedono alle autorità competenti di occuparsi di questa delicata vicenda con la massima attenzione e solerzia possibile», conclude la nota. (Ansa - Roma, 3 aprile 2018)

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