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Il presidente Giulietti con Paolo Borrometi
Iniziative 23 Apr 2018

Giornalisti e mafia: il 24 aprile Giulietti, Angeli, Borrometi e don Ciotti a 'Viva l'Italia' di Agi

Il presidente Fnsi con i cronisti minacciati e il fondatore di Libera alla puntata speciale del format dell'Agenzia Italia dal titolo #abbassolamafia. Diretta dalle 9 sul sito web agi.it e su Facebook con il direttore Riccardo Luna. Sarà  anche l'occasione per tornare sulla sentenza sulla 'trattativa Stato-mafia'.

Si parlerà di giornalismo e mafia domani durante una diretta video speciale del format di AGI Viva l'Italia. Il focus sarà sui giornalisti che facendo il proprio lavoro combattono la mafia, offrendo ai magistrati e ai cittadini un servizio straordinario per la difesa della legalità.

Sarà una puntata unica di Viva l'Italia, condotta dal direttore di AGI, Riccardo Luna, insieme a Paolo Borrometi, collega e direttore del sito 'La Spia', che nelle ultime settimane è stato al centro delle cronache giudiziarie per alcune intercettazioni telefoniche tra boss siciliani che parlavano di ammazzarlo. Non è la prima volta che succede.

Borrometi è un giornalista che da anni vive in trincea e sotto scorta, per aver denunciato i traffici e le infiltrazioni di alcune famiglie mafiose del Catanese e delle province di Ragusa e Siracusa. Ha subito un'aggressione nel 2014 ed è oggi uno dei giornalisti italiani nel mirino della mafia siciliana.

In diretta sul sito www.agi.it e su Facebook a partire dalle 9 con Luna e Borrometi ci saranno Federica Angeli, cronista di 'Repubblica' che è impegnata in inchieste sui clan di Ostia, don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera, Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa italiana, e vari leader politici che in questi giorni hanno espresso solidarietà a Borrometi per le minacce subite dal clan Giuliano di Pachino.

La video diretta di #VivalItalia, intitolata #abbassolamafia, sarà anche l'occasione per tornare sulla storica sentenza della Corte d'Assise di Palermo che venerdì 20 aprile ha condannato dopo 5 anni di processo alcuni boss e diversi esponenti delle istituzioni per la 'trattativa Stato-mafia' dopo le stragi e gli attentati all'inizio degli anni Novanta. (Agi – Roma, 23 aprile 2018)

@fnsisocial

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