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Vertenze 25 Gen 2019

Il Giornale, il Cdr all'editore: «Disponibili al confronto, ma senza forzature su solidarietà  e costo del lavoro»

I giornalisti hanno «indicato al management possibili risparmi su numerose altre voci di spesa che eviterebbero sacrifici insostenibili per i lavoratori e le loro famiglie e permetterebbero al quotidiano di rimanere una delle principali testate nazionali italiane», spiega una nota del sindacato aziendale.

«In relazione alle dichiarazioni del presidente della Società europea di edizioni Paolo Berlusconi rilasciate all'agenzia di stampa AdnKronos, il Comitato di redazione del Giornale prende atto delle rassicurazioni sull'assetto azionario e conferma la disponibilità a confrontarsi sulle strategie diretta ad affrontare la crisi finanziaria che interessa la testata». È quanto si legge in una nota del Cdr del Giornale in cui i giornalisti ribadiscono: «Un ricorso così massiccio allo strumento della solidarietà (30%) e i conseguenti tagli all'orario di lavoro e agli stipendi,  mettono a rischio i bilanci familiari dei dipendenti del Giornale e la possibilità stessa di fare uscire in edicola il quotidiano, unico punto di riferimento per decine di migliaia di lettori moderati».

Il Cdr sottolinea inoltre che «la trattativa sulla situazione di crisi va a rilento non certo per volontà dello stesso Cdr che, avendo a cuore il futuro della testata e la tutela dei posti di lavoro, è interessato a chiudere al più presto un accordo che centri entrambi gli obbiettivi».

Infine, il Comitato di redazione «ricorda che l'incidenza del costo del lavoro in rapporto agli altri costi della See è in linea con la media del settore. A fronte dell'esigenza di tagliare i costi manifestata dall'editore, il Cdr ha indicato al management possibili risparmi su numerose altre voci di spesa, alcune assolutamente  modificabili, che eviterebbero sacrifici insostenibili per i lavoratori e le loro famiglie e permetterebbero al Giornale di rimanere una delle principali testate nazionali italiane».

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