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Il direttore di Fanpage, Francesco Piccinini e il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti (Foto: @ciropellegrino)
Un momento dell'incontro (Foto: @ciropellegrino)
Da sinistra: Francesco Piccinini, Giuseppe Giulietti, Claudio Silvestri e Rino Genovese
Libertà di informazione 22 Feb 2018

Inchiesta rifiuti, Giulietti in visita a Fanpage: «Parole violente e aggressioni sono inaccettabili»

Il presidente della Fnsi a Napoli dopo le polemiche sollevate dal lavoro della redazione guidata dal direttore Francesco Piccinini. Al centro dell'incontro anche il tema delle 'querele bavaglio' e gli ultimi episodi di intolleranza e minacce nei confronti dei cronisti.

«Se uno si sente leso nei suoi diritti può tranquillamente querelare, ma certi linguaggi violenti non sono accettabili, né contro Fanpage né contro la Rai o qualsiasi altro». Lo ha detto a Napoli il presidente Giuseppe Giulietti nel corso della visita alla redazione di Fanpage, che ha realizzato l'inchiesta giornalistica sullo smaltimento dei rifiuti al centro delle cronache di questi giorni.

«Al di là del dibattito sulla metodologia dell'inchiesta giornalistica – ha aggiunto il presidente della Fnsi –bisogna stare attenti e non delegittimare i giornalisti con parole e toni inaccettabili, soprattutto da chi rappresenta le istituzioni. Se c'è interesse del cittadino a sapere, la notizia va data sempre e comunque. Non è una facoltà, è un obbligo del cronista dare tutte le notizie che possano avere rilevanza sociale».

Federazione nazionale della Stampa Italiana e Ordine dei giornalisti, ha poi ricordato Giulietti, saranno in tutte le sedi al fianco dei giornalisti di Fanpage, il cui direttore Francesco Piccinini e il cronista Sasha Biazzo sono indagati: «Saremo accanto a loro come abbiamo fatto per Federica Angeli, per Paolo Borrometi e per tanti altri giornalisti. E se sarà necessario chiederemo alla più grande esperta italiana della Corte europea di diritti dell'uomo di compartecipare alla difesa».

Il presidente ha anche parlato del blitz di un gruppo di attivisti di Forza Nuova che ha tentato di accedere all'interno dello studio televisivo de La7: «Se per fare un dibattito in televisione c'è bisogno dei vigilantes o della polizia davanti alla porta – ha detto – siamo dinanzi ad un fatto gravissimo. Non possiamo consentire che si faccia irruzione in una redazione e considerarlo una cosa normale, perché quell'irruzione non è contro la redazione, ma contro il diritto dell'opinione pubblica ad essere informati».

Ed è poi tornato sulla mancata approvazione di un provvedimento contro le 'querele bavaglio'. «Ho guardato l'elenco delle solidarietà e degli attacchi espressi a Fanpage, della solidarietà e degli attacchi espressi a Federica Angeli. Tutto bene. Ma prendo atto che questa legislatura si chiude senza l'approvazione delle legge contro le 'querele bavaglio'», ha rimarcato.

Per Giulietti, la mancata approvazione del provvedimento «è uno scandalo. La legge – ha spiegato – era stata preparata, era andata in quarta lettura al Senato, ma non è stata mai approvata. Il 90 per cento delle querele è archiviata. Con la proposta di legge veniva introdotta una norma di civiltà giuridica che però non è stata votata». A rischio, ha osservato il presidente della Fnsi, «sono soprattutto le piccole realtà editoriali; ora le querele non solo si fanno, ma si annunciano per bloccare le inchieste giornalistiche».

Commentando, infine, i dati discussi ieri con il ministro dell'Interno, Marco Minniti, il presidente Giulietti ha concluso: «Ci sono troppe minacce, ingiurie e aggressioni nei confronti dei giornalisti. E Napoli è una delle città con il più alto numero dei casi».

Alla visita nella redazione di Fanpage erano presenti anche il segretario del Sindacato unitario giornalisti Campania, Claudio Silvestri e Rino Genovese, in rappresentanza dell'Usigrai.

@fnsisocial

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