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Associazioni 01 Ago 2018

Italia 7, l'emittente passa al gruppo Sciscione. Ast e Cdr chiedono un incontro alla nuova proprietà 

Al centro del confronto due temi fondamentali: la garanzia dei posti di lavoro e la salvaguardia delle capacità  professionali dei dipendenti che, spiega il sindacato, «hanno permesso all'emittente di raggiungere una delle posizioni di vertice fra le tv private dell'Italia Centrale».

Dopo due aste andate deserte, alla terza procedura di aggiudicazione, al termine di una gara con ripetuti rialzi, l'emittente toscana Italia 7, dichiarata fallita, è stata infine assegnata. «La nuova proprietà – spiegano, in una nota, l'Associazione Stampa Toscana e il Comitato di redazione della tv locale – è il gruppo che fa capo alla famiglia Sciscione. Ast e Cdr si sentono in dovere di ringraziare il curatore fallimentare, dottor Gino Mazzi che, d'intesa con il tribunale, ha deciso di proseguire l'attività della televisione nonostante le notevoli difficoltà gestionali e garantendo che, entro metà agosto, tutte le spettanze dei dipendenti per il periodo della curatela saranno corrisposte».

A questo punto, proseguono i rappresentanti dei giornalisti, «Ast e Cdr invitano la nuova proprietà a un incontro con all'ordine del giorno due temi fondamentali: la garanzia del posto di lavoro per tutti i dipendenti e la salvaguardia delle straordinarie capacità professionali che, indipendentemente dalle vicende societarie, hanno permesso a Italia 7 di raggiungere uno dei posti di vertice fra le emittenti private dell'Italia Centrale».

Il sindacato, a nome di tutti i dipendenti, ribadisce «la piena di disponibilità a collaborare per un completo rilancio dell'emittente stessa, chiedendo in cambio soltanto il rispetto delle regole. Del resto, vale la pena ricordare che l'Associazione stampa toscana si è recentemente battuta, al fianco della Regione, per sollecitare la pubblicazione della graduatoria ministeriale con i contributi per le emittenti commerciali.

Nessun problema, dunque, a sostenere anche le ragioni degli imprenditori, a patto che non si verifichino più situazioni come quella registrata la settimana scorsa a Grosseto, dove l'editore di Tv9, non solo ha preteso di avocare a sé prerogative di stretta spettanza del direttore, ma ha addirittura licenziato il fiduciario di redazione che aveva esposto il caso al sindacato. Il quale – conclude la nota – è stato quindi costretto a prendere tutti quei provvedimenti tesi a ripristinare legalità e giustizia».

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