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Associazioni 06 Mag 2005

L’Assostampa Siciliana replica alle accuse dell’onorevole Fleres

Il lessico arrogante dell’onorevole Fleres non meriterebbe soverchia attenzione se non fosse per la deriva autoritaria che ne trapela. Un conto è essere nervoso perché il suo emendamento è stato ritirato dal governo, un altro è accusare il sindacato addirittura di schizofrenia. Non riteniamo che la linea del sindacato dei giornalisti sul problema degli uffici stampa possa essere dettata né dall’onorevole Fleres né da nessun altro politico in quanto tale.

Il lessico arrogante dell’onorevole Fleres non meriterebbe soverchia attenzione se non fosse per la deriva autoritaria che ne trapela. Un conto è essere nervoso perché il suo emendamento è stato ritirato dal governo, un altro è accusare il sindacato addirittura di schizofrenia. Non riteniamo che la linea del sindacato dei giornalisti sul problema degli uffici stampa possa essere dettata né dall’onorevole Fleres né da nessun altro politico in quanto tale.

Dichiarazione del segretario regionale dell’Assostampa Siciliana Daniele Billitteri Il lessico arrogante dell’onorevole Fleres non meriterebbe soverchia attenzione se non fosse per la deriva autoritaria che ne trapela. Un conto è essere nervoso perché il suo emendamento è stato ritirato dal governo, un altro è accusare il sindacato addirittura di schizofrenia. Non riteniamo che la linea del sindacato dei giornalisti sul problema degli uffici stampa possa essere dettata né dall’onorevole Fleres né da nessun altro politico in quanto tale. Questa linea è il frutto e l’espressione degli organismi democratici di un sindacato orgoglioso della sua autonomia e che sul problema degli uffici stampa propone in modo trasparente e chiaro l’avvio di una vertenza globale con la Regione perché le faccende che riguardano i giornalisti, la loro professione, i loro diritti siano discusse con l’unico organo che ne tutela gli interessi: il sindacato unitario dei giornalisti. La linea indica la strada dei concorsi come quella scontata ed obbligata ma indica anche nella soluzione del problema del precariato, e particolarmente di quello “storico”, il presupposto, per altro previsto dalla legge, per sgombrare il tavolo da un contenzioso in piedi da anni. Chi crede di mettere precari e disoccupati l’uno contro l’altro lavora obiettivamente a tutto beneficio di chi vuole assumere “il giornalista preferito” senza tenere conto né delle regole né degli anni ed anni di lavoro di giornalisti che, per avere una prospettiva, dovrebbero a questo punto sperare solo di essere amici o simpatici all’onorevole Fleres e a quelli che la pensano come lui. E’ appena il caso di ricordare che i giornalisti precari non si trovano solo alla Regione ma anche in decine e decine di enti locali siciliani. Cosa propone a questi l’onorevole Fleres? Noi proponiamo una strada che non lasci indietro nessuno. Una vertenza è una vertenza. Noi facciamo accordi, non baratti. Se li facessimo forse l’onorevole Fleres ci considererebbe meno “schizofrenici”. Gli suggeriamo, dunque, di esercitare il suo ruolo di rappresentanza popolare nei limiti che lo regolano. Uscirne è un’avventura. E' un bluff: la categoria lo sa bene.

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