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Un momento del presidio #VoceAiGiornalistiPrecari
Vertenze 22 Giu 2018

'Libertà ' e 'Gazzetta di Parma', la solidarietà  dei Cdr ai collaboratori. «Si riapra il tavolo sindacale»

«L'informazione è un bene comune prezioso, vitale per una democrazia e una società  che vuole essere civile. I giornalisti devono essere messi nelle condizioni di fare il proprio mestiere in autonomia. Per questo non si può non ascoltare la voce dei colleghi precari», si legge in una nota firmata anche da Fnsi e Aser.

«Tutta la comunità giornalistica nel suo insieme, collaboratori, Cdr, sindacato, e una larga rappresentanza della società civile ha manifestato martedì 19 giugno sotto i portici di Piazza Garibaldi, a Parma. I giornalisti hanno chiesto pubblicamente che venga affrontato il tema dei colleghi non-dipendenti, autonomi e parasubordinati pagati ben al di sotto della soglia di dignità professionale, a nostro avviso in maniera non conforme con quanto previsto dall'Accordo sul Lavoro Autonomo firmato da Fieg e Fnsi il 14 giugno 2015, recepito dal Cnlg».

Inizia così la nota con cui i Comitati di redazione di 'Gazzetta di Parma' e 'Libertà', insieme con Associazione Stampa Emilia-Romagna, Federazione Nazionale della Stampa italiana e Commissione nazionale lavoro autonomo della FNSI, esprimono «vicinanza e solidarietà verso le richieste dei colleghi delle due testate e chiedono la riapertura di un incontro sindacale che affronti e risolva queste criticità».

Le modifiche dell'impaginazione, che hanno interessato in tempi diversi i due quotidiani, prosegue la nota, «hanno portato ad una riduzione dello spazio informativo. Da qui, sono state imposte ai collaboratori dai rispettivi editori delle 'rimodulazioni dei compensi' penalizzanti per i colleghi, non concordate e unilaterali, che in quanto tali riteniamo illegittime. A Libertà non esistono ancora contratti in forma scritta per i collaboratori e da quando è stato introdotto il nuovo formato del giornale, nel febbraio 2017, non si conoscono le cifre esatte dei compensi. Sia a Parma sia a Piacenza non vengono corrisposti rimborsi spese per i servizi concordati. In entrambi i giornali si registrano co.co.co con prestazioni giornalistiche pagate ben al di sotto di una soglia minima di dignità, considerando che tali tariffe valgono anche per giornalisti che collaborano da dieci o quindici anni. In generale, stiamo parlando di compensi di 2, 3 euro per articoli brevi, e di 8, 13 o 15 euro lordi per servizi di (apertura) più ampi».

L'informazione, concludono Comitati di redazione e sindacato, «è un bene comune prezioso, vitale per una democrazia e una società che vuole essere civile. I giornalisti devono essere messi nelle condizioni di fare il proprio mestiere in autonomia e libertà. Per questo non si può non ascoltare la voce dei giornalisti precari. Redazioni ridotte all'osso, il relativo aumento dei carichi di lavoro e l'impiego sempre più ampio delle collaborazioni non possono far parte di un progetto di crescita delle aziende editoriali e della qualità del prodotto informativo».

@fnsisocial

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