CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Cpo-Fnsi 18 Mag 2006

Marina Cosi Presidente della Commissione Pari Opportunità della Fnsi sul nuovo Governo: “Moltissimi auguri alla piccola pattuglia di donne e molto disappunto per la sua esiguità” Delusione anche dalla Cpo Usigrai

“GOVERNO, COMINCIAMO BENE... Sei ministre, di cui una sola con portafoglio ed una, Emma Bonino, con un borsellino, più uno scarso numero di sottosegretarie. Moltissimi auguri alla piccola pattuglia e molto disappunto per la sua esiguità.

“GOVERNO, COMINCIAMO BENE... Sei ministre, di cui una sola con portafoglio ed una, Emma Bonino, con un borsellino, più uno scarso numero di sottosegretarie. Moltissimi auguri alla piccola pattuglia e molto disappunto per la sua esiguità.

L’investimento di energie e di speranze sul nuovo Parlamento ha infatti già prodotto un aumento del numero delle elette, anche se inferiore allo sperato e al dovuto, che abbiamo già commentato. Subito dopo, spinte dalla tenacia dell’ottimismo (e dalla consapevolezza dei tempi lunghi della battaglia per una completa parità di opportunità e di risultati), avevamo contattato tutte le elette, sia direttamente sia tramite una lettera aperta per chiedere loro di fare lobbing sui temi ed i progetti che ci stanno a cuore. Ora l’ulteriore passo indietro – rispetto alle speranze, alle promesse, ma non certo rispetto all’ancor più misogino governo precedente - non può che rappresentare una delusione. Siamo quindi in gran parte d’accordo con il documento di “Usciamodalsilenzio” – movimento alla cui nascita abbiamo contribuito e che comprende un gran numero di giornaliste, a partire dalla collega Assunta Sarlo -, ma fidiamo nella forza delle donne, nel disagio creato presso l’opinione democratica dalle poche ministre, nella nostra stessa tenacia. Ci aspettiamo che venga posto rimedio, almeno parziale, durante il percorso di Governo e, a maggior ragione, chiediamo alle donne ministre, alle parlamentari tutte - di maggioranza e opposizione -, alle colleghe, alle cittadine di fare rete e di ottimizzare le risorse possibili per conquistare i migliori risultati.” Questo il documento citato di “Usciamodalsilenzio”: USCIAMO DAL SILENZIO: LA LISTA DEI MINISTRI E' UN'OCCASIONE PERSA Le donne di Usciamo dal silenzio, quelle della grande manifestazione del 14 gennaio a Milano, incontrando l'8 marzo le candidate e i candidati eleggibili dell'Unione avevano detto: "vigileremo, non firmiamo cambiali in bianco". Ancora una volta, sembra di stare nel vuoto, non in Europa. Avevamo visto e commentato che la fase di elezione delle cariche istituzionali aveva cancellato, ignorato l'idea che fosse possibile proporre una donna. Abbiamo visto, nei momenti di maggiore tensione dentro l'Unione comparire, col solo fine di scompaginare il gioco, candidature femminili non sostenute nemmeno il tempo necessario perché la notizia arrivasse ai media senza smentita. Ora la lista dei Ministri: la distanza tra la proposta del Governo e l'equa rappresentanza è siderale! Lo dicono i volti, i numeri e i lineamenti di questo esecutivo: nessun segnale di innovazione e di discontinuità, una rappresentazione pressoché maschile che prefigura un'azione di governo assai lontana dalle nostre aspettative. Una sottovalutazione o una conferma del clima oscurantista che in questi anni si è costruito sul corpo e sul pensiero delle donne? Vorremmo che ci venisse evitata qualche nuova affermazione sul grande valore, sulle percentuali o sulle quote, magari tra i sottosegretari. Perché non dire che sentiamo una profonda umiliazione non solo rispetto alle promesse fatte, evidentemente non in nome di un progetto politico ma solo alla ricerca del voto delle donne, ma anche rispetto al protagonismo che le donne italiane hanno portato in piazza in questi ultimi mesi? Ancora: pari opportunità sarà l'interpretazione "moderna" della questione femminile, ennesimo alibi che non affronta il nodo della relazione di potere tra uomini e donne? A chi si pensa di rispondere istituendo un nuovo Ministero, quello alla famiglia, che ignora da un lato i diritti dei soggetti e dall'altro la pluralità delle relazioni tra le persone? Ma di quale società si parla? Si è persa una fondamentale occasione ed allora, basta promesse. Abbiamo solo una richiesta che rivolgiamo alle eleggibili incontrate l'8 marzo: quando si eleverà parola? Dove l'indignazione? Come si pensa di darsi forza se la stessa cancellazione delle donne dalla politica non suscita la vostra reazione? Usciamo dal silenzio - Milano 17 maggio 2006 Commissione Pari Opportunità Usigrai Poche e senza portafoglio: le scelte del governo Prodi suonano come uno schiaffo alle attese, alle speranze e alle energie spese dalle donne italiane per aumentare il proprio peso nella vita politica del Paese. Dopo le promesse, arrivati al dunque, non c’è stato quell’atto di discontinuità col passato che potesse avvicinare il Paese alle esperienze di governo più avanzate come quella spagnola e cilena. E nell’esigua flottiglia rosa del governo, oltretutto, solo un ministero “pesante” è stato assegnato a una donna. Siamo fortemente deluse. Alle ministre e a tutte le elette in Parlamento chiediamo di unire le forze per un impegno straordinario di legislatura sulle tante questioni di genere ancora aperte nel Paese e per aumentare il peso specifico delle donne nella gestione del potere. Le giornaliste della Rai saranno al loro fianco come già sono in campo in prima persona per pretendere che l’azienda di servizio pubblico rimuova le pesanti discriminazioni che ne bloccano le carriere. I vertici dell’azienda sono attesi alla prova a partire dalle prossime nomine di dirigenti . Non faremo sconti: su questo guadagneranno o meno il nostro consenso.

@fnsisocial

Articoli correlati