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Calabresi presenta a Mattarella la nuova veste di Repubblica (novembre 2017)
Editoria 05 Feb 2019

Mario Calabresi lascia Repubblica: «Decisione degli editori». Carlo Verdelli nuovo direttore

«Ho l'orgoglio di lasciare un giornale che ha ritrovato un'identità  e ha un'idea chiara del mondo. I lettori lo hanno capito, la discesa delle copie si è dimezzata. Grazie a tutti i colleghi a cui auguro di non perdere mai passione e curiosità », scrive su Twitter Calabresi.

Mario Calabresi lascia la guida del quotidiano La Repubblica. Lo annuncia lui stesso su Twitter: «Dopo tre anni finisce la mia direzione di Repubblica. Lo hanno deciso gli editori. Ho l'orgoglio di lasciare un giornale che ha ritrovato un'identità e ha un'idea chiara del mondo. I lettori lo hanno capito, la discesa delle copie si è dimezzata: era al 14 ora è sotto il 7», scrive.
«Grazie a chi ci ha sostenuto nella battaglia per una stampa libera e non ipnotizzata dalla propaganda dei nuovi potenti – aggiunge Calabresi –. Abbiamo innovato tanto sulla carta e sul digitale e i conti sono in ordine. Grazie a tutti i colleghi a cui auguro di non perdere mai passione e curiosità».
A quanto si apprende, dovrebbe essere il giornalista Carlo Verdelli a sostituire Mario Calabresi alla direzione di Repubblica. (Agi)

Il comunicato del Cdr di Repubblica
Il Cdr di Repubblica ringrazia il direttore Mario Calabresi per il lavoro svolto in questi tre anni alla guida di Repubblica e augura buon lavoro al suo successore Carlo Verdelli, che verrà nominato oggi dal Cda.
In questo nuovo, delicato passaggio della vita del giornale, che coincide con l'ennesimo piano di sacrifici chiesto ai giornalisti e con una fase politica che ci vede come sempre in prima linea nella difesa del ruolo dell'informazione e dei diritti garantiti dalla Costituzione, la Redazione esorta l'Azienda a tener fede ai patti e a dare prova del medesimo senso di responsabilità da noi dimostrato fino ad oggi. Assicurando ogni intervento utile a rafforzare la testata in tutte le sue declinazioni.
In tale contesto, non si può non ricordare come la strada di Repubblica intrecci e segni gli ultimi 43 anni di vita del Paese, durante i quali il nostro giornale si è reso interprete della coscienza civile e custode degli ideali democratici. Ruolo che rivendichiamo e per il quale continueremo a batterci affinché Repubblica rimanga l'espressione di una formidabile intelligenza collettiva. (06 febbraio 2019)

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