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Il corpo di Héctor Gonzà¡lez Antonio (Foto: Afp)
Internazionale 30 Mag 2018

Messico, giornalista ucciso a calci e pugni. È il sesto cronista vittima dei narcos da inizio anno

Il corpo senza vita di Héctor Gonzà¡lez Antonio, 32 anni, è stato trovato in mezzo ad una strada sterrata seminudo, pieno di sangue, di ferite ed ematomi. Riproponiamo il racconto di Daniele Mastrogiacomo dell'ennesimo omicidio nel Paese centroamericano.

«Il cadavere che vedete in questa foto è quello di Héctor González Antonio, 32 anni, inviato del quotidiano Excélsior dello Stato di Tamaulipas, una delle terre più colpite dalla violenza dei Cartelli. Era seminudo, pieno di sangue, di ferite ed ematomi. Lo hanno trovato così, riverso in mezzo ad una strada sterrata, una scarpa persa nella fuga, i vestiti a brandelli. È il sesto giornalista ucciso dai narcos quest’anno». Inizia con queste parole il racconto che Daniele Mastrogiacomo pubblica sul suo blog e che ha come protagonista l’ennesimo giornalista messicano che ha pagato con la vita la passione per il proprio lavoro.

«La Procura – prosegue Mastrogiacomo – ha detto che è stato massacrato a pugni e calci. Solo quattro giorni fa era stato denunciato l’omicidio, con un proiettile in testa, di Alicia Díaz González, 52 anni, cronista di El Finaciero e di Reforma nella città di Monterrey. Adesso, l’ennesimo assassinio, a 284 chilometri di distanza. Sempre nello stesso Stato del nord del Messico. Secondo Articolo 19, associazione di giornalisti, durante l’amministrazione di Enrique Peña Nieto 43 colleghi hanno perduto la vita».

L’articolo integrale di Daniele Mastrogiacomo, dal titolo 'Così si uccide un giornalista' è pubblicato a questo link.

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