CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Michele Albanese (a destra) con Luigi Ciotti, Raffaele Lorusso e Bepi Martellotta
Minacce 18 Lug 2018

Michele Albanese: «I miei quattro anni sotto scorta e il rammarico di non poter lavorare in libertà »

Pur non potendo «fare il mio lavoro con la serenità  giusta», «continuo a provare a resistere sognando il giorno in cui la mia vita tornerà  normale», scrive su Facebook il responsabile Fnsi per i progetti di educazione alla legalità .

«E sono quattro anni… 1460 giorni sotto scorta. Ci pensavo stamattina, cercando di fare un bilancio di questo periodo e mi sono accorto come questi giorni li ricordo tutti, senza distinzioni anche nei particolari. Ma soprattutto ricordo le notti di questi quattro anni, i momenti più brutti, quelli più duri perché non riesci a dormire e sei costretto a pensare, a fare memoria, a riannodare i fili della tua vita cercando di immaginarne un futuro». Lo scrive su Facebook Michele Albanese, giornalista calabrese costretto a vivere sotto scorta per via del suo lavoro di denuncia della criminalità organizzata, consigliere nazionale della Fnsi e responsabile del sindacato per i progetti di educazione alla legalità.

«Quante cose sono cambiate, quanti volti spariti e quanti apparsi. Per mia natura – prosegue – guardo sempre avanti col petto e la schiena dritta, da uomo libero, nonostante chi in questi anni abbia cercato per ragioni diverse di avvelenare il mio presente. Amo la mia libertà fino in fondo e non mi fermerò davanti a nulla anche se un pezzo di essa mi è stata tolta. Amo la mia terra con tutta la mia anima e per essa sono disposto a dare la vita. Amo soprattutto la verità per la quale vale la pena vivere. Cerco di guardare al mio futuro con fiducia, perché so di avere accanto persone straordinarie, tante tantissime, uomini e donne, ragazzi e ragazze che rincorrono il sogno di vivere alla luce del sole e non nei pantani putridi dell'ipocrisia, nel puzzo delle mafie. Il mio rammarico più grande è solo quello di non poter fare il mio lavoro con la serenità giusta, con la libertà necessaria per un giornalista».

Nonostante tutto, scrive ancora Albanese, «continuerò a gustare la bellezza della giustizia, a sentire i profumi della responsabilità, a camminare fianco a fianco con chi questo impegno lo respira a pieni polmoni. So che nella vita ci sono amici ma anche nemici. I primi te li scegli, i secondi ti stanno dietro come avvoltoi pronti ad azzannare per il semplice gusto di farlo. Figli di una natura disumana. Per loro solo pietà, nonostante i loro morsi di odio. In fondo sono nati per questo. Io continuo a provare a resistere sognando il giorno in cui la mia vita tornerà normale».

@fnsisocial

Articoli correlati