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Il primo appuntamento del "Coffee break lungo" a Napoli
Il primo appuntamento del "Coffee break lungo" a Napoli
Il primo appuntamento del "Coffee break lungo" a Napoli
Associazioni 27 Mag 2016

Napoli, David Braun della National Geographic Society ospite del primo “coffee break lungo” del Sugc

David Braun, direttore social e digital della National Geographic Society è stato il primo ospite del format varato dal Sindacato unitario giornalisti della Campania nella sede di via Cappella Vecchia, a Napoli. «Coffee break lungo vuole essere il luogo del dialogo e dell'incontro dei diversi saperi», ha spiegato il segretario del Sugc, Claudio Silvestri.

David Braun, direttore social e digital della National Geographic Society è stato il primo ospite del format varato dal Sugc, il Sindacato unitario giornalisti della Campania, che ha preso il via ieri, giovedì 26 maggio 2016, nella sede di via Cappella Vecchia a Napoli. «Nell’ambito del progetto di ricostruzione del sindacato, abbiamo pensato di dar vita a un coffee break lungo che avesse al centro il dialogo e i diversi saperi», ha spiegato in apertura il segretario Claudio Silvestri.

All’evento, organizzato insieme al consolato degli Stati Uniti per il Sud Italia, David Braun, che è anche responsabile del programma Fulbright della National Geographic Digital Fellowship, è partito dal ruolo della foto, una buona foto, il cavallo di battaglia del noto canale, per spiegare quanto la comunicazione faciliti la filiera e la diffusione del sapere: «Bisogna reinventarsi continuamente – ha detto –. Io per esempio l’ho fatto quattro volte. Nel settore digitale l’elemento che fa la differenza è il contenuto ma ciò che conta soprattutto è la qualità dell’immagine».

Si parte da questo per scandagliare a fondo l’affidabilità, la credibilità e la capacità di rendere interessante ciò che si trasmette, caratteristiche che qualificano e accomuncato tutti gli operatori della comunicazione. «Lo storytelling – ha raccontato Braun – resta senza dubbio lo step principale dal quale emerge la sinergia tra scienza ed educazione. A chi voglio arrivare e qual è lo scopo del lavoro sono le prime domande da porsi per avere successo. Inoltre i governi e le corporazioni, a quanto pare, manipolano la comunicazione e il giornalista deve saper fare da filtro».

Secondo una recente classifica di Media Publishers, National Geographic è al primo posto per la qualità degli elementi visual mentre il sapere giornalistico si intreccia con i new media e i social network restano saldamente al primo posto per la capacità di attrarre e diffondere le notizie desiderate. «Qualunque pezzo deve essere ottimizzato per essere condiviso e categorizzato per essere meglio fruito dai millennial, i giovani che si aggiornano continuamente  – ha osservato Braun –. I social sono le prime porte d’accesso per avere informazioni».

Ma anche lo smartphone, non è più un semplice accessorio bensì un mezzo indispensabile per avere delle risposte: «Il fruitore si adatta alla tecnologia che a sua volta cambia nei suoi algoritmi e si riorganizza. Se volete emergere, non dovete andare con la massa ma trovare – ha concluso Braun – l’aspetto che ancora non è stato raccontato».

@fnsisocial

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