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Minacce 19 Lug 2014

'Ndrangheta, scorta e auto blindata per un collega in Calabria

Scorta e auto blindata per un giornalista del "Quotidiano del Sud", Michele Albanese. La decisione è stata assunta ieri al termine di una riunione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto a Reggio Calabria. Albanese è un giornalista che lavora nella Piana di Gioia Tauro, un comprensorio dove negli ultimi giorni si sono verificati diversi fatti di 'ndrangheta, ed anche gli omaggi ai boss durante alcune processioni religiose. Tutti fatti raccontati da Albanese nei suoi articoli.

Scorta e auto blindata per un giornalista del "Quotidiano del Sud", Michele Albanese. La decisione è stata assunta ieri al termine di una riunione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto a Reggio Calabria. Albanese è un giornalista che lavora nella Piana di Gioia Tauro, un comprensorio dove negli ultimi giorni si sono verificati diversi fatti di 'ndrangheta, ed anche gli omaggi ai boss durante alcune processioni religiose. Tutti fatti raccontati da Albanese nei suoi articoli.

Ieri Michele Albanese si trovava sul luogo di un omicidio, avvenuto a Sinopoli, quando le forze dell'ordine lo hanno convocato d'urgenza a Reggio Calabria. Ed è qui che ad Albanese è stato notificato il provvedimento. Il giornalista potrà muoversi solo con la scorta e l'autovettura blindata. Alla base ci sarebbe una intercettazione ambientale talmente diretta che ha fatto scattare il piano di sicurezza.
La notizia è stata resa nota con un corsivo del condirettore del "Quotidiano", Rocco Valenti. Al giornalista è stata espressa solidarietà e vicinanza dalla Fnsi e dal Comitato di redazione del giornale.  (REGGIO CALABRIA, 18 LUGLIO - AGI)

LA SOLIDARIETÀ DI SEGRETARIO E VICESEGRETARIO FNSI, FRANCO SIDDI E CARLO PARISI, E CDR

REGGIO CALABRIA – “In relazione all’assegnazione della scorta al giornalista Michele Albanese, cronista del Quotidiano della Calabria e componente del Comitato di redazione, il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ed il vicesegretario Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, esprimono “inquietudine per il livello di protezione assegnato che presuppone un pericolo reale”.
Rilevando “come sia significativa la testimonianza di un giornalista indipendente e dedito alla ricerca e alla verifica dei fatti di interesse pubblico, quali elementi centrali della vita civile e della legalità democratica”, Siddi e Parisi sottolineano che “chi, nella malavita, indica come nemico il giornalista, offende l’intera comunità perché mette a rischio una persona che lavora con dignità e rigore morale e professionale”.
“Ci auguriamo – aggiungono segretario e vicesegretario nazionale della Fnsi – che gli inquirenti individuino presto da dove e da chi provengono le minacce. E’ grave che in una società civile ci siano questi fatti che colpiscono persone che, con il loro lavoro, da api operaie, sono simbolo di un impegno per il riscatto morale della comunità di cui fanno parte”.
Franco Siddi e Carlo Parisi, ieri sera, hanno espresso telefonicamente a Michele Albanese, a nome di tutta la Fnsi, “totale solidarietà per la condizione in cui viene a trovarsi e l’auspicio che i responsabili delle minacce siano presto messi nelle condizioni di pagare il loro conto con la giustizia”.
Solidarietà al giornalista viene espressa anche dal Comitato di redazione del Quotidiano della Calabria che “si stringe attorno al collega Michele Albanese, pur nella consapevolezza che il livello della vicenda supera le nostre forze”.
“Siamo profondamente grati alle autorità preposte alla pubblica sicurezza – afferma il Cdr – di aver agito con grande professionalità e con grande attenzione nei confronti del nostro collega e di tutti i giornalisti che forze occulte, al di fuori di ogni legalità e al di fuori di qualsiasi norma di vivere civile, vogliono ridurre al silenzio per continuare a svolgere le loro losche attività”.
Il Comitato di redazione chiede a tutti coloro che, a vario titolo, sono stati, direttamente o indirettamente, parte di vicende come quella che interessa Michele Albanese “di abbassare i toni e di sostenere l’azione delle forze dell’ordine e di quei giornalisti che si battono quotidianamente per rendere migliore la nostra martoriata regione”. Da http://www.giornalistitalia.it/ del 18 luglio 2014

CRONISTA SOTTO SCORTA, MOLINARI (M5S): “UN PREZZO TROPPO ALTO PER CHI SVOLGE BENE IL PROPRIO LAVORO. SOLIDARIETÀ AD ALBANESE. È LA DIMOSTRAZIONE CHE IL SILENZIO NON SI PUÒ COMPRARE.”

ROMA - Il M5S esprime solidarietà al giornalista del Quotidiano del Sud - e collaboratore dell’Ansa dalla piana di Gioia Tauro - Michele Albanese che da ieri, per decisione della Procura di Reggio, è costretto a vivere sotto scorta. È stato lui per primo a denunciare l’inchino davanti alla casa del boss durante la processione di Oppido Mamertina. Una solidarietà più sentita in quanto Albanese non è nuovo a questo tipo di situazioni: già in passato, infatti, il giornalista era stato oggetto di attenzioni particolari da parte della 'ndrangheta - essendo stato vittima di intimidazioni - e per questo motivo, oggi, è costretto ad essere scortato da militari.
Tali fatti di cronaca ci ricordano – purtroppo – che fare veramente il giornalista in Calabria porta a confrontarsi con un’ombra scura che cerca di manovrare anche l’informazione libera. Un’ombra che prova in tutti i modi di zittire tutti coloro che vogliono far chiarezza sui fatti, denunciando con coraggio le azioni mafiose che altrimenti rimarrebbero sepolte sotto una cappa di omertà. È un prezzo troppo alto che la società non può permettersi di pagare.
Ed è gravissimo che nel nostro Paese ci siano ancora territori, Calabria compresa, in cui chi cerca di agire, con onestà, secondo il principio della legalità, rischia di vedere la propria vita e quella dei propri cari in pericolo. Noi del M5S stiamo dalla parte della giustizia e continueremo ad affermare a gran voce che sono “loro” che devono aver paura di noi, sono "loro" che devono nascondersi. Le loro azioni intimidatorie non riusciranno a fermare la voglia di riscatto di tutti quelli che sognano una Calabria libera dalla criminalità.
In questo percorso non facile, per renderlo possibile, fondamentale sarà la presenza delle istituzioni che devono, oggi più che mai, far sentire la loro presenza. I cittadini non devono e non possono essere lasciati soli, preda di chi pensa che con la violenza si può comprare il silenzio. È arrivato il tempo di rimanere uniti, camminando a testa alta, per dimostrare che non è minacciando le voci libere che si può spegnere la voglia di cambiamento dei calabresi. Venerdì 18 luglio 2014

NDRANGHETA: ART.21, SCORTA MEDIATICA PER MICHELE ALBANESE

"Non solo siamo solidali con il collega Michele Albanese e con la redazione del Quotidiano del Sud ma abbiamo anche deciso di ripubblicare le sue denunce sul nostro sito e questo per costruire attorno a lui una sorta di scorta mediatica capace di illuminare a giorno le sue denunce e tenere i riflettori accesi sui suoi nemici che sono i nemici di tutti e dello stato democratico. Siamo sicuri che tutti i media, a cominciare dai tg, vorranno dare voce alle sue denunce e a quella di altri cronisti costretti a vivere sotto scorta per aver osato fare il mestiere del giornalista". Lo affermano in una nota Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21. http://www.articolo21.org/

@fnsisocial

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