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Michele Albanese tra i giornalisti slovacchi Gabriel Kuchta e Jà¡n Krempaskà½
Internazionale 13 Mar 2018

Omicidio Kuciak, una delegazione di giornalisti slovacchi in Calabria per indagare sulla ”˜ndrangheta

«Apprezzo tantissimo l'atteggiamento dei giornalisti italiani che ci stanno aiutando a fare luce sui contesti che potrebbero esserci dietro l'uccisione del nostro collega ed amico», dice Jà¡n Krempaskà½, redattore del giornale nazionale slovacco Sme. Al suo fianco il rappresentante per la legalità  della Fnsi, Michele Albanese.

«Come giornalista slovacco apprezzo tantissimo l'atteggiamento dei giornalisti italiani che ci stanno aiutando a fare luce sui contesti che potrebbero esserci dietro l'uccisione del nostro collega ed amico Jàn Kuciak». Lo dice Ján Krempaský, redattore del giornale nazionale slovacco Sme, arrivato in Calabria, per un reportage sulla 'ndrangheta.

Jàn Kuciak venne ucciso insieme con sua fidanzata, Martina Kusnirova, nella loro abitazione di Velka Maca, a 65 chilometri da Bratislava, lo scorso 26 febbraio. La morte del collega ed i suoi approfondimenti giornalistici sulla presenza di uomini della 'ndrangheta in Slovacchia hanno accesso i riflettori sulla presenza nei paesi dell'est Europa delle mafie italiane.

La Fnsi, attraverso il suo delegato nazionale alla legalità, Michele Albanese, collega che vive da anni sotto scorta, che è calabrese e conosce bene le vicende e il modus operandi della 'ndrangheta, ha sin da subito offerto la massima disponibilità ai colleghi slovacchi per aiutarli ad illuminare i contesti delle inchieste di Kuciak.

Da giorni un gruppo di colleghi slovacchi è in Calabria per studiare la 'ndrangheta incontrando magistrati, ma anche giornalisti. «L'esperienza del giornalista investigativo italiano Michele Albanese mi ha fatto capire meglio – ha aggiunto Ján Krempaský – che cosa può essere veramente successo in Slovacchia. Vorrei dire che per me e  per molti colleghi slovacchi è cruciale la solidarietà che ci viene manifestata concretamente dai giornalisti italiani e dalla Fnsi. Dopo quanto è accaduto nel mio paese abbiamo l'obbligo di continuare gli approfondimenti giornalistici di Jàn Kuciak, perché solo in questo modo possiamo onorare la sua memoria, ma anche dare un segnale a chi lo ha ucciso. Vorrei dire grazie ai colleghi italiani e alla Fnsi, per l'aiuto. Un esempio di cosa significa la solidarietà tra i popoli che fanno parte dell'Unione Europea che lavorano insieme per riaffermare il diritto all'informazione libera e la tutela delle democrazie dei nostri paesi».

@fnsisocial

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