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Un momento dell'incontro
Iniziative 08 Mag 2017

Onu, il relatore speciale Michel Forst in Fnsi: «La politica sostenga chi si occupa di diritti umani»

Sono tempi difficili per i difensori e le difensore dei diritti umani. Delle loro storie, delle notizie di omicidi, sequestri e incarcerazioni illegittime contro attivisti e associazioni si è parlato oggi in Fnsi nell'ambito dell'incontro organizzato dalla rete 'In difesa di'.

Tempi difficili per i difensori e le difensore dei diritti umani. Delle loro storie, delle continue notizie di omicidi, sequestri e incarcerazioni illegittime contro gli attivisti e le associazioni per la tutela dei diritti umani si è parlato oggi, lunedì 8 maggio, in Fnsi, nell’ambito di un incontro con il relatore speciale dell’Onu per i diritti umani, Michel Forst, organizzato dalla rete "In difesa di".

Con il relatore Forst anche Francesco Martone, di "Un ponte per.." e della rete "In difesa di", Gianni Tognoni, Segretario generale del Tribunale permanente dei Popoli, e Malalai Joya, difensora afgana dei diritti umani.

«I difensori e le difensore dei diritti umani sono i rappresentanti dei propri popoli, e vengono uccisi perché si oppongono ai grandi interessi politici ed economici», ha spiegato Tognoni.

«Da quando ho iniziato a far sentire la mia voce e denunciare le violazioni dei diritti umani da parte dei fondamentalisti sono stata costretta a vivere nascosta, cambiando sempre casa, subendo minacce di morte e tentati omicidi, ed è da un anno che non posso vedere mio figlio», ha ribadito Malalai Joya.

Mentre il relatore speciale dell’Onu, Michel Forst ha rivolto un appello ai politici italiani ed europei a non fare affermazioni contro le organizzazioni della società civile che ogni giorno sono al lavoro per salvare vite umane. «In Italia e nel resto d'Europa – ha detto – si assiste sempre più ad attacchi rivolti contro i difensori e le difensore dei diritti umani, soprattutto a chi si occupa dei diritti dei migranti e a chi salva vite in mare. Questi difensori e difensore vengono criminalizzati e sono oggetto di campagne di diffamazione. I rappresentanti dello Stato forse non si rendono conto delle conseguenze delle loro parole».

Nel 2016, sono stati uccisi 282 difensori/e in 22 Paesi nel mondo. E gli omicidi sono solo la punta dell’iceberg: come ha ricordato Forst, spesso sono preceduti da una serie di intimidazioni, minacce di morte, campagne di diffamazione, criminalizzazione e aggressioni.

«L'Italia presiederà il prossimo anno l'Osce, e la rete chiede di cogliere questa occasione per rilanciare il tema dei diritti umani e inserire nel programma dei lavori della presidenza la tutela dei difensori e difensore dei diritti umani. Chiediamo inoltre che l'Italia rafforzi il proprio impegno a proteggere i difensori e difensore attraverso una più efficace attuazione delle linee guida dell’Unione Europea», ha concluso il portavoce della rete "In difesa di", Francesco Martone.

@fnsisocial

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