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Il sindacalista Accursio Miraglia ucciso dalla mafia il 4 gennaio 1947, con un gruppo di amici al Lido di Sciacca, nel 1940. (Archivio privato della famiglia Riggio. Fonte: wikipedia.org)
Unci 04 Gen 2018

Palermo, al Giardino della memoria un albero dedicato al sindacalista Accursio Miraglia ucciso dalla mafia nel 1947

Giulietti: “Ringrazio l'Unci per questa nuova importante iniziativa civile dedicata a chi, come Miraglia, ha perso la vita per avere scelto di stare dalla parte della legalità ”. Galimberti (Unci): “La semina di un altro albero segna il rinnovato impegno dei cronisti a ritrovare nella nostra storia comune le radici di un impegno verso il dovere di legalità  e verità ”. Presenti anche Cgil, Cisl e Uil.

Un albero per ricordare il sacrificio di Accursio Miraglia, ucciso dalla mafia il 4 gennaio del 1947 a Sciacca in provincia di Agrigento. E’ stato piantato stamane nel Giardino della Memoria di via Ciaculli a Palermo, il sito confiscato alla mafia e gestito da Unione cronisti e Associazione nazionale magistrati. Per l’occasione sono intervenuti i segretari nazionali generali della Cgil, Susanna Camusso;  e della Uil, Carmelo Barbagallo, ed il segretario nazionale confederale della Cisl, Andrea Cuccello, responsabile nazionale del dipartimento “Giustizia, Sicurezza e Legalità”. Erano presenti i figli di Miraglia: Nicolò e Maria Rosa. Ad introdurre l’evento è stato il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales.

Per Susanna Camusso (Cgil) “il sacrificio di Miraglia non è stato vano. Ha combattuto per la legalità e ha lottato il male con tutte le sue forze. Questo albero che gli dedicano cronisti e magistrati testimonia ancora una volta il valore della memoria”.

Per Carmelo Barbagallo (Uil) “l’albero dedicato a Miraglia e a tutti i sindacalisti uccisi in questo luogo ha un significato ben preciso. Ci fa comprendere che le lotte sindacali contro la mafia sono servite a costruire una Sicilia migliore. Chi è caduto per la legalità e per la trasparenza non è morto invano”.

Per Andrea Cuccello (Cisl) “sindacalisti come Miraglia devono essere di esempio per tutto il Paese e non soltanto per la Sicilia. Con coraggio ha sfidato i boss dell’epoca e non si è piegato al volere dei mafiosi. La Cisl in questi anni ha creato e sostenuto azioni di contrasto alla criminalità organizzata. E continuerà a farlo. Un plauso oggi va a giornalisti e magistrati che in questo luogo si impegnano con i fatti a percorrere con serietà la strada della legalità”.

“La semina di altro albero in questo luogo della Memoria – ha sottolineato il presidente nazionale dell’Unci, Alessandro Galimberti – non è la mera ripetizione di un atto rituale, ma segna  ogni volta il rinnovato impegno dei cronisti a ritrovare nella nostra storia comune le radici di un impegno verso il senso civico, il dovere di legalità e di verità, alimenti di una democrazia che si contrappone alla fabbrica del falso e del revisionismo storico”.

Per il presidente dell’Anm di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti, “quanti, come Accursio Miraglia hanno pagato con la vita il proprio impegno a tutela dei diritti dei lavoratori, dei ceti più umili e meno abbienti, costituiscono un pezzo importante della storia del nostro Paese e di quella siciliana in modo particolare. Miraglia non si limitava ad indignarsi di fronte ai soprusi, alle ingiustizie e alle disuguaglianze sociali, ma li combatteva apertamente e attivamente. Il tributo che oggi rendiamo alla sua memoria non è solo un atto doveroso ma un gesto sentito e convinto”.

“Ringraziamo cronisti e magistrati – hanno detto Maria Rosa e Nicolò Miraglia, figli di Accursio – per avere ricordato nostro padre con un albero in questo Giardino che rappresenta un luogo dove la memoria è al centro di ogni cosa. Il nome di nostro padre in questo luogo ricco di significati, con un albero che lo celebra, per noi figli è motivo di orgoglio e non solo”.

In un messaggio all’Unione cronisti il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, ha ringraziato l’Unci “per questa nuova importante iniziativa civile dedicata a chi, come Accursio Miraglia, ha perso la vita per mano mafiosa a causa della scelta di stare dalla parte della legalità costituzionale e repubblicana e di dedicare la propria vita ai diritti degli ultimi e di chi, senza le organizzazioni sindacali, sarebbe stato condannato alla solitudine e alla disperazione. Una lezione – ha proseguito Giulietti – valida ancora oggi, nonostante le continue campagne tese a colpire il valore e la funzione delle grandi organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Giulietti “saluta le rappresentanze di Cgil, Cisl e Uil, da sempre legate alla Fnsi da rapporti di leale collaborazione e dal comune impegno per la salvaguardia della libertà di informazione e del diritto ad essere informati”.

Dopo avere ringraziato l’ideatore del Giardino della Memoria, l’Unione cronisti, le rappresentanze del sindaco e dell’Ordine regionale dei Giornalisti, Giulietti ringrazia anche “chi continua a credere e a far vivere la straordinaria esperienza del Giardino della legalità; luogo di memoria – ha concluso il presidente della Fnsi nel messaggio indirizzato a Zingales – e di costruzione di un futuro libero da, mafie, oscurità e oscurantismi”.

In une massaggio il presidente regionale dell’Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo, ha detto che “onorare la figura di Miraglia significa rendere pieno merito a chi ha sacrificato con coraggio la propria vita nel nome di quegli ideali di libertà e di giustizia che guidano i giusti. Un gesto, oggi, reso ancora più significativo dalla presenza dei vertici nazionali di Cgil, Cisl e Uil al Giardino di Ciaculli al qual riconoscono il ruolo di “pantheon” della memoria”.

Hanno partecipato alla piantumazione, tra gli altri, l’assessore comunale Gaspare Nicotri, il presidente nazionale dell’Unci, Alessandro Galimberti, il presidente dell’Anm della sezione di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Antonio Di Stasio, il vice-questore Dario Sallustio, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Gianfranco De Gesu, funzionari ed ufficiali delle Forze Armate, della Dia e della Prefettura, il segretario regionale dell’Assostampa siciliana, Alberto Cicero, il vice-presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Salvatore Li Castri, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, il segretario provinciale della Cgil palermitana, Enzo Campo, il responsabile del dipartimento Legalità della Cgil, Dino Paternostro, e l’assessore comunale di Sciacca, Paolo Mandracchia, ed il presidente del consiglio comunale di Sciacca.

Un breve profilo del sindacalista ucciso nel 1947 è stato curato dal segretario regionale della Cgil, Michele Pagliaro.

@fnsisocial

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