CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Dibattito Fnsi 02 Mar 2010

Par Condicio, conduttori in rivolta, ovunque ma in onda Fnsi e Usigrai: “Manifestazioni e azioni legali” Appuntamento questa sera alle 20 davanti gli studi Rai di via Teulada

Manifestazioni davanti agli studi Rai di Via Teulada e azioni legali. Inoltre un video messaggio da mandare in onda martedì sera con le principali edizioni dei Tg Rai. Questa la prima risposta di Fnsi e Usigrai alla delibera adottata oggi a maggioranza dal Cda di Viale Mazzini che, applicando il regolamento approvato dalla commissione di Vigilanza, ferma per un mese i principali talk show: Porta a Porta, Ballarò, Annozero e L'ultima parola.In diretta la manifestazione dalle 19,30 su canale 813 di Sky e www.youdem.tv/

Manifestazioni davanti agli studi Rai di Via Teulada e azioni legali. Inoltre un video messaggio da mandare in onda martedì sera con le principali edizioni dei Tg Rai. Questa la prima risposta di Fnsi e Usigrai alla delibera adottata oggi a maggioranza dal Cda di Viale Mazzini che, applicando il regolamento approvato dalla commissione di Vigilanza, ferma per un mese i principali talk show: Porta a Porta, Ballarò, Annozero e L'ultima parola.
In diretta la manifestazione dalle 19,30 su canale 813 di Sky e www.youdem.tv/

Roma, 1 marzo - L'annuncio questa sera durante la conferenza stampa tenuta nella sede nazionale della Fnsi dal presidente Roberto Natale con il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna, e a cui hanno preso parte Michele Santoro, Giovanni Floris, Riccardo Iacona e Andrea Vianello, mentre in collegamento telefonico erano Lucia Annunziata, dall'Iraq, e Gianluigi Paragone, da Milano. La prima manifestazione avrà luogo domani alle 20:00 con presidio all'esterno degli studi di Via Teulada, da dove vanno in onda le trasmissioni Porta a Porta e Ballarò. Trasmissioni che dopo la delibera del Cda già da oggi sono state fermate, insieme ad Annozero e L'ultima parola, mentre Mi manda Raitre e Presadiretta (condotte da Vianello e Iacona) ancora non si sa se andranno in onda con limitazioni. Quanto invece alle azioni

legali, è stato dato mandato ai legali della Fnsi per verificare - ha spiegato Natale - la possibilità di bloccare la delibera del Cda. Inoltre si verificherà, ha aggiunto Verna, il danno patrimoniale derivante dalla soppressione per un mese di trasmissioni con un grande ritorno pubblicitario, "andremo a verificare se si configura una responsabilità da parte di chi nel Cda ha votato a favore di questa delibera".

Il presidente della Fnsi ha definito "ignobile" la decisione assunta oggi dalla maggioranza del Cda Rai, sottolineando che il regolamento della Vigilanza era stato già definito "pessimo" dal sindacato dei giornalisti, "ma oggi il Cda è riuscito a fare di peggio perché non era scritto che si dovesse arrivare a chiudere per un mese queste quattro trasmissioni e imporre a quelle che invece, bontà loro, lasciano in onda l'obbligo di non occuparsi di politica interna". Per Natale si tratta di decisioni "d'assoluta gravità, sull'informazione grava un clima freddo. E il problema non è la par condicio, è invece che per la prima volta si pone una situazione così ignobile. Non ci hanno ascoltati quando abbiamo chiesto di andare in onda senza presenza di politici". Il presidente della Fnsi ha parlato di

"sottrazione d'informazione scandalosamente scoperta" e inoltre "l'ignominia sta nella chiusura del comunicato aziendale, laddove dice che le puntate sospese verranno recuperate. Qui non è una settimana di vacanza, qui c'è un mese d'informazione che viene sottratto ai cittadini, ritenendoli incapaci di intendere, discernere, distinguere. S'impedisce all'informazione del servizio pubblico di fare il proprio lavoro". Natale ha quindi detto "non ci accontentiamo di protestare", preannunciando così le azioni legali: "Stiamo cercando il modo che anche davanti a un magistrato si possa dimostrare che non è lecito imbavagliare l'informazione e il diritto d'informare. Proveremo a bloccare la delibera". E sul piano della mobilitazione pubblica, "riteniamo che l'indignazione, la rabbia, non possano restare una cosa solo dei giornalisti". Di qui la manifestazione di domani sera in via Teulada, cui ne seguiranno altre in occasione delle trasmissioni bloccate. "Siamo convinti che ci sia una grande parte dell'opinione pubblica italiana, di orientamento diverso, che non accetta questa decisione del Cda Rai". A sua volta il segretario dell'Usigrai, Verna, ha definito questo come "uno dei momenti più bui della libertà di stampa in Italia", indicando la mancanza dell'informazione politica decisa con la delibera del Cda e prim'ancora con il regolamento della Vigilanza come "un vulnus democratico". (AGI)

PAR CONDICIO: SANTORO, OPPOSIZIONE HA REAGITO DEBOLMENTE A DIKTAT

Roma, 1 marzo - "L'opposizione ha reagito debolmente a questo diktat". Così Michele Santoro in conferenza stampa a proposito del regolamento sulla par condicio. Santoro ha aggiunto "forse perché pensano che un buffetto ai conduttori può essere utile a tutti. Si vuole dare un buffetto a chi vuole mettere la testa fuori dal sacco, ma nel sacco ci sono tutti". Il conduttore di Annozero ha poi detto di ave scelto la strada delle iniziative del sindacato, e quindi "domani ci sarò anch'io a via Teulada. È aberrante una cosa del genere, è momento di tristezza. E domani ci sarò con la grinta dei miei giorni migliori". (AGI)

PAR CONDICIO: SANTORO, IL 25 PROVERÒ AD ANDARE IN ONDA

Roma, 1 marzo - "Il 25 marzo proverò ad andare in onda con una vera e propria trasmissione di Annozero. Non so dove". Lo ha annunciato Michele Santoro durante la conferenza stampa tenuta nella sede della Fnsi dopo la delibera del Cda Rai che ferma per tutto questo mese i talk show, tra cui il suo. Santoro ha sostenuto che "sarebbe un boato, una risposta formidabile, squarcerebbe questo silenzio sul quale si vuole costringere il nostro lavoro. Un boato che si trasmette di bocca in bocca, come un tam tam, e byapassare questo divieto". Alla domanda se la puntata possa andare in onda via web, Santoro ha risposto che è una delle ipotesi su cui lavorare, "ma anche attraverso tutto quello che ci permetterà di farlo". (AGI)

PAR CONDICIO: SANTORO, VIGILANZA S'È SOSTITUITA A PARLAMENTO

Roma, 1 marzo - "Una commissione parlamentare si è sostituita al Parlamento e ha fatto una nuova legge sulla par condicio. Questo è il cuore del problema". Lo ha detto Michele Santoro in uno degli interventi che ha fatto in conferenza stampa nella sede della Fnsi in merito alla delibera del Cda Rai e prima ancora sul regolamento varato dalla Vigilanza. Il conduttore ha detto anche che "la legge sulla par condicio non è stata creata per la Rai ma per l'intero sistema informativo. Ancora una volta le trasmissioni politiche, le tribune politiche vengono sovrapposte all'informazione". (AGI)

PAR CONDICIO: FLORIS, SITUAZIONE SENZA PRECEDENTI IN OCCIDENTE

Roma, 1 marzo - "È una situazione senza precedenti nelle realtà occidentali. Ci rimettono tutti: i cittadini, perché non hanno informazione, e l'azienda perché perde soldi". Lo ha detto Giovanni Floris durante la conferenza stampa tenuta da Fnsi e Usigrai sulla delibera del Cda Rai sulla par condicio e che cancella i talk show, compreso Ballarò. "Penso - ha detto Floris - che alcun regolamento possa portare alla soppressione di quello che si vuole regolare. Sono sicuro che non ci sia modo per non andare in onda". (AGI)

PAR CONDICIO: PARAGONE, SCELTA GRAVE CHE NON CONVIDIVO, È UNA FERITA

Roma, 1 marzo - "Decisione che rende difficile, anzi impossibile, lavorare. È una scelta grave che non condivido, un brutto precedente. È una ferita per il telespettatore".

Così Gianluigi Paragone in collegamento telefonico da Milano durante la conferenza stampa Fnsi-Usigrai dopo la delibera del Cda Rai sulla par condicio che cancella i talk show per il mese di marzo, compreso 'L'ultima parola' che lo stesso Paragone conduce su Raidue. Il giornalista ha aggiunto "quando si toglie il sale alla politica, hai tolto un buon 70 per cento. Vanno bene le tribune politiche in senso classico ma i talk show servono". Per Paragone "è mancato il buon senso. Ci era stata prospettata la soluzione di abolire la politica, ma non ci piaceva questa soluzione, e trattare temi di matrice sociale".

Paragone si è quindi detto d'accordo con l'iniziativa della Fnsi in programma domani sera a via Teulada. (AGI)

VINCI, DUOLE MOLTO STOP PROGRAMMI APPROFONDIMENTO

Roma, 1 marzo - Mi duole molto quando sento che programmi di approfondimento giornalistico vengono anche solo temporaneamente sospesi: più informazione c'è meglio è, tanto più di fronte ad una scadenza elettorale. Lo dice il conduttore di 'Matrix', Alessio Vinci. "In attesa della decisione sul ricorso che Mediaset ha fatto contro la delibera dell'Autorità Garante, Matrix andrà in onda senza trattare i temi della politica, continuando a parlare di attualità, cronaca e spettacolo. All'origine della decisione di sospendere i programmi di approfondimento Rai però c'è una legge sulla par condicio, spesso ignorata e calpestata, che impone delle regole inaccettabili per i programmi in onda su una televisione commerciale. Detto questo credo che la decisione di sospendere i principali talk show politici - conclude - a un mese dalle elezioni danneggi il diritto all'informazione e privi il pubblico televisivo di un confronto diretto fra i vari programmi di approfondimento giornalistico". (AGI)

PAR CONDICIO: BRUNO VESPA, "DECISIONE GRAVE E INGIUSTA"

Roma, 1 marzo - "È una decisione grave, ingiusta e sorprendente. So bene che certe trasmissioni hanno sempre calpestato la par condicio nella sostanza prima ancora che nella forma. Ma non è una ragione sufficiente per azzerare l'intera informazione politica della Rai alla vigilia delle elezioni". Così il giornalista Bruno Vespa commenta la decisione del Cda Rai. "Il danno economico e d'immagine che ne viene all'azienda è largamente superiore ai rischi che si sarebbero corsi con alcuni programmi settari. In ogni caso – ha aggiunto -  quello stabilito oggi è un precedente molto preoccupante perché disabilita i principali conduttori giornalistici della Rai dal toccare la politica in campagna elettorale e li delegittima rispetto ai colleghi delle televisioni commerciali che certamente vinceranno il loro ricorso contro il deliberato dell'Autorità garante".  (AGI)

PAR CONDICIO: TELECOM ITALIA MEDIA (LA7) FA RICORSO AL TAR
Roma, 1 marzo - Telecom Italia Media presenterà "nel più breve tempo possibile" un ricorso al TAR del Lazio con richiesta di sospensiva urgente contro la delibera 25/10/CSP, riguardante la disciplina in materia di "Comunicazione politica e parità di accesso ai mezzi di informazione" (cd "Par condicio") che equipara i programmi di approfondimento informativo alla comunicazione politica. Lo rende noto la società. Telecom Italia Media, infatti, ritiene non praticabile l'applicazione della suddetta normativa se non snaturando completamente la linea editoriale de LA7.

In via cautelativa Telecom Italia Media ha deciso di non trattare temi richiamabili alla campagna elettorale delle elezioni 2010 all'interno delle sue trasmissioni di approfondimento informativo. A tal fine ha pertanto inviato a tutti i soggetti interessati una comunicazione riguardante l'applicazione della delibera Agcom per regolamentare i temi trattati e i comportamenti dei soggetti invitati nei suddetti programmi. (AGI)

PAR CONDICIO: ANCHE TV WEB DI SEL PRONTA A TRASMETTERE TALK SHOW

Roma, 1 marzo - Ha iniziato ieri le sue trasmissioni in streaming con la manifestazione di Nichi Vendola  ed Emma Bonino a Roma, SEL TV, la web tv di Sinistra Ecologia Libertà. (www.sinistraeliberta.eu/seltv) Come altre emittenti web, SelTv si dichiara pronta a

trasmettere le trasmissioni tv cancellate dal cda della Rai. È quanto si legge in  una nota dell'ufficio stampa nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, dopo l'appello  della Fnsi, di Santoro, e di altri giornalisti tv. (AGI)

PAR CONDICIO: PD, DOMANI SAREMO IN VIA TEULADA

Roma, 1 marzo - "Il Partito Democratico parteciperà alla manifestazione pubblica organizzata dalla Fnsi per protestare contro la cancellazione dei talk show durante la campagna elettorale. Domani alle 20 sarò, assieme ad altri esponenti del PD, in via Teulada per testimoniare la nostra solidarietà ai giornalisti colpiti dalla decisione presa dalla maggioranza del Cda della RAI" . Lo afferma Matteo Orfini, della segreteria del Partito Democratico, responsabile Cultura e informazione. All’iniziativa hanno già dato la loro adesione i componenti della commissione di Vigilanza Paolo Gentiloni, Vinicio Peluffo e Vincenzo Vita e il presidente del forum Riforma del sistema radiotelevisivo Carlo Rognoni. (AGI)

ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA
Roma, 2 marzo - L’Associazione Stampa Romana aderisce alla manifestazione indetta da Fnsi e Usigrai questa sera alle 20 davanti alla sede Rai di via Teulada. L’Asr condivide la ferma opposizione alla decisione dal Cda dell’azienda che, interpretando in senso restrittivo il regolamento della commissione di Vigilanza, vieta la messa in onda delle trasmissioni di informazione durante la campagna elettorale per le regionali.  Si tratta di un inaccettabile violazione della libertà di informazione e una violenta coercizione del diritto dei cittadini a essere informati. L’opinione dei cittadini, fondamentale perché possano esercitare liberamente il loro diritto di voto, si deve formare nell’assoluto rispetto di tutte le opinioni e sensibilità, ma l’unica garanzia che ciò avvenga passa per un’informazione libera e pluralista. L’Asr invita tutti i colleghi e tutti i cittadini a manifestare questa sera contro l’ennesimo bavaglio che si vuole imporre all’informazione.

PAR CORDICIO: CGIL ADERISCE A MANIFESTAZIONE, NO A CENSURA
Roma, 2 marzo - La Cgil, con una delegazione guidata dal segretario confederale, Fulvio Fammoni, aderisce e partecipa alla veglia per la libertà che si terrà stasera a Roma davanti la sede Rai in via Teulada dalle ore 19,30.
Secondo Fammoni, ''la scelta della Commissione di Vigilanza della Rai di abolire le trasmissioni giornalistiche di approfondimento politico e quella assunta ieri dal Cda della tv pubblica di cancellare per un mese tutti i talk show rappresentano - osserva - un duro colpo inferto non solo all'immagine della tv di Stato ma alla nostra stessa democrazia e al dettato costituzionale: un atto di censura inaccettabile in un momento in cui i cittadini hanno bisogno di conoscere le risposte che la politica vuole dare alla grave crisi economica che viviamo''. Per questo, conclude Fammoni, ''contro queste decisioni è necessario reagire con fermezza''.  (ANSA)

PAR CONDICIO: SPI CGIL, GRAVE CHIUDERE TRASMISSIONI APPROFONDIMENTO Roma, 2 marzo - ''È un fatto gravissimo la chiusura delle trasmissioni televisive di approfondimento politico e sociale, un attacco alla libertà di opinione nel nostro Paese, un provvedimento mai adottato dal dopoguerra ad oggi". Con queste parole Carla Cantone e tutta la Segreteria nazionale dello Spi Cgil hanno voluto esprimere "la solidarietà e la forte preoccupazione per questa decisione incredibile e inimmaginabile". Il Sindacato dei Pensionati Italiani della Cgil solidale con la Fnsi, invita tutti i cittadini, gli anziani "a vigilare e a rispondere a questo nuovo atto intimidatorio con iniziative che aiutino a smuovere le coscienze degli italiani". "Non si ha memoria che un Governo occidentale si sia spinto a tanto, per impedire ed oscurare la normale dialettica politica. Il libero confronto di posizioni alternative e la possibilità di farle conoscere ad un numero piu' grande possibile di persone, rappresentano il cuore della democrazia, tanto piu' in un periodo a ridosso di importanti elezioni. Anziani e pensionati che sono tra i maggiori fruitori dei programmi televisivi saranno tra i piu' penalizzati da questa assurda decisione'', conclude Cantone. (ADNKRONOS)

PAR CONDICIO: FLORIS, ANCHE NOI STASERA DAVANTI A CANCELLI RAI
Roma, 2 marzo - L'appuntamento "per tutti i telespettatori e cittadini" è questa sera in via Teulada, a Roma, davanti agli studi di 'Ballarò', che non andrà in onda per l'applicazione del regolamento della Vigilanza Rai sulla par condicio. L'invito arriva dallo stesso Giovanni Floris, conduttore della trasmissione di Raitre -sospesa insieme con 'Annozero', 'Porta a porta', 'L'ultima parola'- ospite di 'Cominciamo Bene'. Nella puntata di oggi di Ballarò "si sarebbe parlato del rapporto tra corruzione, politica e moralità e, come conseguenza di ciò, della relazione tra economia e politica". Una puntata, ha commentato Floris, come sempre sull'attualità. Da qui l'invito alla manifestazione di questa sera, con la rassicurazione che "in qualche modo" i giornalisti Rai riusciranno a uscire dall'impasse: "Siccome il regolamento è stupido come tutti i regolamenti -conclude Floris con una battuta- dobbiamo scappare per il palinsesto fino a che non ci ritrovano". (AGI)

PAR CONDICIO: GIULIETTI, IL 25/3 TRASMISSIONE CONTRO BAVAGLIO
Roma, 2 marzo - ''Condividiamo la proposta di Michele Santoro che, oggi su 'Repubblica', parla di una puntata speciale da fare in modi e luoghi da concordare. Quella data, alla vigilia delle elezioni, potrebbe diventare l'occasione per una grande giornata mediatica in difesa della libertà di informazione e dei principi della Costituzione a cui potrebbero partecipare tutti i giornalisti, gli autori, i conduttori che si oppongono ai bavagli'.Lo afferma Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21, commentando l'intenzione, di Michele Santoro, espressa in un'intervista a 'Repubblica', di essere comunque in onda il 25 marzo. Giulietti pensa ad ''una grande trasmissione collettiva, un network popolare fatto di radio, televisioni, blog, siti nel quale si parli di libertà di informazione e si esprima simbolicamente solidarietà non solo ai giornalisti ma anche ai cittadini a cui viene sottratto il diritto di essere informati''. ''Articolo21 - conclude Giulietti - invita tutti i soci e simpatizzanti a partecipare questa sera alle 19:30 davanti a via Teulada ad una riunione straordinaria dell'associazione per definire le modalità delle nuove iniziative da mettere in campo a difesa dell'art.21 della Costituzione''. (ANSA)

PAR CONDICIO: MELANDRI, IN PIAZZA CONTRO STOP AI TALK SHOW
Roma, 2 marzo - ''Quella di espellere i talk show di approfondimento politico dalle reti Rai nel mese della campagna elettorale è una decisione grave e assurda'': è l'opinione di Giovanna Melandri (Pd). 'È un provvedimento paradossale - continua Melandri in una nota - che non ha né precedenti nella storia politica italiana, né analogie in qualsiasi altro Paese democratico''.  A questo punto, per l'esponente del Pd, ''il vero ed incontrovertibile dato è uno solo: si è imbavagliato il servizio pubblico televisivo come avviene nei più talebani dei regimi, mortificata la professionalità di tanti giornalisti, calpestato il diritto dei cittadini ad un informazione plurale e fatto un danno enorme a quella che resta una delle più importanti aziende di questo Paese. Stasera saremo tutti a via Teulada per far sentire la nostra protesta. Una protesta che deve levarsi contro l'ingiustizia e contro l'assurdità di queste ultime decisioni del cda Rai, ma soprattutto contro la stupidità di chi ha messo la Rai (e l'Italia!) in queste condizioni''. (ANSA)

PAR CONDICIO: TIBALDI (LAZIO), SOLIDARIETÀ AI GIORNALISTI
Roma, 2 marzo - "È inaccettabile che proprio in questo periodo di campagna elettorale sia posto un bavaglio all'informazione fornita dai talk show televisivi. È interesse di ogni cittadino venire a conoscenza di ciò che accade direttamente dal servizio pubblico attraverso un libero confronto di posizioni. Esprimo quindi la mia convinta solidarietà ai giornalisti che questa sera manifesteranno sotto la sede della Rai". Lo dichiara l'assessore della Regione Lazio al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili Alessandra Tibaldi in merito alla manifestazione organizzata da FNSI e USIGRAI per questa sera in via Teulada. (ADNKRONOS)

PAR CONDICIO: PEDICA (IDV), CHI IMPONE QUESTE NORME HA PAURA DI CONFRONTO
Roma, 2 marzo - ''L'applicazione distorta delle regole sulla par condicio non avrà altro effetto che privare i cittadini degli approfondimenti e lasciare ogni comunicazione in mano ai brevi spot dei telegiornali che, per ovvie ragioni di conflitto di interessi, risultano spesso faziosi". È quanto dichiara il senatore Stefano Pedica, segretario regionale dell'Idv Lazio, comunicando l'adesione del suo partito alla manifestazione organizzata da Fnsi e Usigrai per questa sera in via Teulada. "In questo modo viene violato pesantemente il principio della libertà d'opinione e di espressione - aggiunge - Invece che eque condizioni si avranno iniqui favoritismi di una parte politica sull'altra". ''Chi impone norme di questo genere - conclude Pedica – dimostra di avere paura del confronto politico ma soprattutto di essere terrorizzato dal fatto che i cittadini, se informati, possano utilizzare la sovranità popolare per scegliere consapevolmente chi debba rappresentarli". (ADNKRONOS)

PAR CONDICIO: PARDI (IDV) ADERIAMO A PROTESTA USIGRAI
Roma, 2 marzo - "L'Italia dei Valori aderisce alla veglia per la libertà indetta dall'Usigrai per stasera alle 20 a via Teluada". Lo ha detto il capogruppo dell'Idv in commissione di Vigilanza Pancho Pardi. "Intendiamo protestare contro la scelta del Cda Rai che applica in forma letterale la decisione presa dalla Vigilanza. Le regole del gioco andrebbero decise insieme, non con colpi di mano di una parte politica. Cancellare tutte le trasmissioni di approfondimento politico ha il sapore di una censura preventiva inaccettabile per la nostra democrazia e - conclude il senatore Pardi – configge terribilmente con l'articolo 21 della Costituzione". (AGI)

PAR CONDICIO: DEL BOCA, DECISIONE CDA RAI COLPO MORTALE PER INFORMAZIONE
Roma, 2 marzo - ''La decisione della Commissione di Vigilanza della Rai di abolire le trasmissioni giornalistiche di approfondimento rappresenta un colpo mortale all'informazione e all'autonomia dei colleghi''. Lo afferma il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Lorenzo Del Boca. ''La par condicio dovrebbe essere un valore deontologico che appartiene alla testa e al cuore dei giornalisti. L'equilibrio anche nei toni - prosegue Del Boca - deve rappresentare un punto di riferimento irrinunciabile per la categoria. Ma pretendere di tradurre in legge un principio pur fondamentale significa burocratizzare un valore e banalizzarlo in un reticolo di norme che diventano inevitabilmente lacci e lacciuoli''. (ADNKRONOS)

PAR CONDICIO: ZANDA, SASSOLI, VENDOLA, APPELLO A PRESIDENTI CAMERE Roma, 2 marzo - "Vietare i dibattiti politici in televisione significa impedire ai cittadini italiani di formarsi la propria opinione, partecipare alla propria storia, privarli della libertà di scegliere coloro che dovranno governare. La decisione di annullare per un mese i talk show non ha precedenti. Con un atto degno di regimi illiberali, il governo ha costretto il Consiglio di amministrazione della Rai a varare un provvedimento di fine trasmissioni politiche, provocando la rottura del patto fra il servizio pubblico e i cittadini abbonati e causando un enorme danno economico e di immagine all'azienda pubblica. Noi sottoscritti chiediamo ai Presidenti delle Camere e alle autorità di garanzia del settore di intervenire immediatamente per liberarci da questo bavaglio e garantire i valori indicati nell'articolo 21 della Costituzione Repubblicana". Lo affermano in una nota Rita Borsellino, David Sassoli, Luigi Zanda (Pd) e Nichi Vendola (Sel). (AGI)

RAI: TALK SHOW IN DIRETTA IN STRADA, PROTESTA IN VIA TEULADA
Roma, 2 marzo - Ci saranno i vertici della Fnsi e dell'Usigrai, ed anche Michele Santoro e Giovanni Floris, ed altri conduttori di programmi del servizio pubblico, al presidio di questa sera in via Teulada, all'esterno degli studi Rai per protestare contro la delibera con cui ieri la maggioranza del Cda ha dato corso al regolamento sulla par condicio varato dalla commissione di Vigilanza e fermato per il mese di marzo - a partire già da ieri sera - i talk show Porta a Porta, Ballarò, Annozero e L'ultima parola, mentre per altri programmi di approfondimento giornalistico ci saranno limitazioni, ovvero non potranno essere trattati argomenti che rimandino alla politica. La scelta di manifestare davanti a via Teulada non è casuale: li' ci sono gli studi da dove vanno in onda sia Porta a Porta che Ballarò, e fino a un anno fa anche Annozero. L'orario di inizio della manifestazione è fissato per le 20. Numerose le adesioni, tra cui quelle di rappresentanti del Pd, del 'popolo viola', dell'Idv, della Cgil, l'associazione Articolo21. E a partire dalle 19,50 youdem tv, la televisione del Pd (canale 813 di Sky e www.youdem.tv) trasmetterà in diretta da via Teulada la manifestazione. Si tratta di una maratona con ospiti in studio e voci dalla piazza per raccontare la  protesta. La manifestazione di stasera potrebbe non essere isolata, visto che ieri in conferenza stampa Fnsi e Usigrai hanno annunciato che altre ancora potrebbero essere promosse nell'arco di questo mese di 'silenzio' dei talk show Rai. (AGI)

 

PAR CONDICIO: CONDUTTORI IN PIAZZA, LITE VESPA-SANTORO. SI MOLTIPLICANO ADESIONI A PROTESTA CONTRO STOP TALK SHOW RAI
Roma, 2 marzo - A poche ore dalla manifestazione di protesta contro la decisione del cda Rai di cancellare i programmi d'informazione della tv pubblica fino al voto - prevista alle  19,30 davanti alla sede Rai di Via Teulada – si moltiplicano le adesioni e la polemica non accenna a spegnersi. Alla protesta di piazza organizzata da Usigrai e Fnsi per contestare il silenzio dei talk show hanno aderito anche l'Udc, l'Idv, diversi esponenti dell'opposizione, la Cgil e le Acli, oltre al popolo viola, i comitati BoBi (Boicotta il Biscione) e Liberacittadinanza. Intanto, oggi nuovo botta e risposta a distanza tra Bruno Vespa e Michele Santoro, pure accomunati dalla sospensione di Porta a porta e Annozero. Vespa definisce Santoro ''l'Attila della par condicio'' e spiega: ''Con accenti diversi, l'ha massacrata nell'arco dei decenni. Vorrei che mi si dicesse in quale grande tv al mondo esiste un programma di prima serata in cui la vittima è costantemente la stessa parte politica, che stia al governo o all'opposizione''. Santoro ribatte: ''Vespa è il mio Gerovital, mi sta facendo tornare ragazzino. Quando andavamo a scuola c'era sempre quel compagno di classe un po' birbantello che indicava l'altro come responsabile delle marachelle. Ma noi ci battiamo anche per lui''. ''Sono lieto di svolgere la funzione di Gerovital - controreplica Vespa -. Ho sempre difeso il compagno Santoro, anche quando fu sospeso dal famoso 'editto bulgaro' del 2001. Ma non mi sta bene che oggi per le marachelle ripetute di un alunno, venga sospesa tutta la classe''. E se il vice presidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) sottolinea che ''gli effetti della par condicio sono anche questi'' e il vicepresidente della Vigilanza Giorgio Lainati afferma che ''la Rai non può essere un far west'', il collega di partito Luca Barbareschi, vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, annuncia: ''Chiederò che questa delibera sia bloccata e che gli italiani non siano insultati in questo modo''. Contrario anche il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, che fa un appello al premier Berlusconi: ''Quando è sceso in campo ha fatto un discorso di competitività e di accesso: oggi non può diventare l'uomo del bavaglio e della censura. Spero si possa rimediare a questa politica 'birmana'''.

''L'on. Casini ha ragione - commenta Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Vigilanza -. Non si pu• mettere il silenziatore sui temi che coinvolgono quotidianamente gli italiani. E questo senza ergere i conduttori di alcune trasmissioni a salvatori della patria''.

Per il conduttore di Ballarò, Giovanni Floris, la Rai ''deve andare in onda e deve dire che questo regolamento non va bene''. Critici anche Giovanna Melandri (Pd) e il capogruppo dell'Idv in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi, che parla di ''censura preventiva inaccettabile per la nostra democrazia'', mentre David Sassoli, Nichi Vendola, Rita Borsellino e Luigi Zanda, si rivolgono ai presidenti delle Camere e alle autorità di garanzia perch‚ intervengano per ''liberarci dal bavaglio imposto dal governo al Cda Rai''. E il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Lorenza Del Boca, avverte: lo stop agli approfondimenti ''rappresenta un colpo mortale all'informazione e all'autonomia dei colleghi''. Sul fronte Rai, mentre il consigliere d'amministrazione Nino Rizzo Nervo ritiene che con questo provvedimento l'azienda ''perde credibilità, ascolti, pubblicità e fa un favore ai concorrenti'', il direttore di Raiuno Mauro Mazza si limita a dire: ''Le decisioni dei vertici della Rai si applicano, non si commentano''. (ANSA)

PAR CONDICIO: RODOTÀ, SI PRETENDE DI ANDARE OLTRE I PALETTI FISSATI DALLA LEGGE
Roma, 2 marzo - "Una pretesa, quella della commissione parlamentare in materia, di andare oltre quelli che erano i paletti fissati dalla legge sulla par condicio". Ad affermarlo è Stefano Rodotà, oggi, nel corso della trasmissione televisiva di Rai Tre, "Cominciamo bene", in merito alla decisione del Cda Rai di sospendere i talk show politici fino alle elezioni regionali. Ricordando l'articolo 21 della Costituzione, "che riguarda la libertà di manifestazione del pensiero e l'impossibilità di sottoporre ad autorizzazioni o censure l'informazione", per l'ex garante per la privacy "si è andati oltre quelli che erano i terreni sui quali legittimamente si poteva intervenire. Non è una cosa di piccola portata -conclude- perché si tocca uno dei diritti fondamentali all'interno di un'organizzazione sociale democratica". (ADNKRONOS)

PAR CONDICIO: ACLI, ELEZIONI NON SONO TELEVOTO
Roma, 2 marzo -- La decisione del consiglio di amministrazione della Rai di sospendere le trasmissioni di approfondimento giornalistico in vista delle elezioni regionali È ''un fatto grave e preoccupante, perch‚ per la prima volta vengono tolti spazi di confronto e di approfondimento indispensabili ai fini dell'esercizio consapevole del diritto di voto''. Ad affermarlo È il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero. ''I problemi nel nostro Paese - spiega Olivero - non mancano e la politica ha di per sé‚ la tendenza a rifuggire il confronto serrato con i problemi dei cittadini. Eliminare allora gli spazi di confronto che ad oggi esistono, pur con tutti i limiti che queste trasmissioni possono avere, È quanto di più negativo si possa immaginare per allontanare i cittadini della politica intesa come servizio del bene comune''. ''A meno che – aggiunge - l'idea della democrazia che si ha in testa non sia quella di un gigantesco reality in cui i politici esibiscono se stessi con la gente che vota da casa. Ma la democrazia non è uno spettacolo di intrattenimento, le elezioni non sono un televoto. Il servizio pubblico deve garantire un di pù di spazi informativi di approfondimento giornalistico. Anche per questo i cittadini pagano il canone. Semmai la Rai dovrebbe impegnarsi a qualificare maggiormente questi spazi per evitare che si trasformino in 'pollaio', ad aprirli di più alla società civile organizzata, a promuovere e sostenere un giornalismo non compiacente con la politica''. ''Chiudere invece questi spazi, eliminare la mediazione giornalistica e lasciare le tribune ai politici per recitare i loro slogan È decisione grave che desta molta preoccupazione nei cittadini'' conclude Olivero. (ANSA) PAR CONDICIO: AVVENIRE, GRANDE SCEMPIO GIÀ COMPIUTO ORA SI REINVENTINO TRIBUNE ELETTORALI E UN NUOVO ZATTERIN
Un provvedimento ''drastico e semplicistico'' ma inevitabile nella situazione della televisione italiana dove un ''piccolo grande scempio è stato compiuto già negli anni passati''. Così il quotidiano dei vescovi Avvenire commenta la decisione della Rai di sospendere i programmi di approfondimento del servizio pubblico per tutta la campagna elettorale. Auspicando che qualcuno ora colga l'occasione per ''reinventare le antiche tribune elettorali'' con un conduttore ''sobrio e inflessibile'', alla Jacobelli o alla Zatterin. ''È come se un grande obeso, dovendo tornare in forma in un mese, - afferma un editoriale a firma di Umberto Folena - proclamasse lo sciopero della fame''. ''Ci sarebbero volute altre soluzioni ragionevoli - aggiunge concordando in parte con le osservazioni di Sergio Zavoli - e invece da troppo tempo si procede a rotta di collo su rotte irragionevoli''. Avvenire condivide il timore che poi non serva a nulla, con i politici sempre in video ''tra canzonette e manicaretti, a offrire il proprio parere su tutto a prescindere da competenza e opportunità'', o che Mediaset vada per la sua strada. Tuttavia - scrive il quotidiano cattolico - ''non vi sono torti o ragioni nettamente da una parte o dall'altra''. Il disappunto dei teleconduttori ''va compreso'', ma - conclude l'articolo - ''è anche bello pensare che qualche mente brillante possa cogliere l'occasione per reinventare le antiche tribune elettorali. Con un altro nome e una formula nuova. Magari meno ingessate. Ma sempre con una Jacobelli o uno Zatterin, arbitro sobrio e inflessibile, che si metta a disposizione della televisione senza pretendere che la televisione si metta a disposizione sua''. E che ''tratti i cittadini da cittadini e non da 'ascolti' da vendere e comprare sul mercato pubblicitario''. (ANSA) PAR CONDICIO: FFWEBMAGAZINE, CANCELLARE TALK SHOW E' METTERE COPRIFUOCO A IDEE. UNA POLITICA CHE RIFIUTA IL CONFRONTO È AUTOLESIONISTA
Roma, 2 marzo - ''Cancellare la politica. Nasconderla sotto il tappeto come se fosse la cosa più sporca del paese. Di cui vergognarsi. Uccidere la politica. Irreggimentarla in regole burocratiche soffocanti, asfissianti, opprimenti. È questo ciò che sta succedendo in Italia in questi giorni, con l'interpretazione restrittiva che il Cda della Rai sta dando della par condicio''. Lo scrive oggi nel suo corsivo Filippo Rossi, direttore di ffwebmagazine, che mette in guardia dal rischio di ''pensiero unico e antipolitico'', ''un pensiero unico che ha paura delle domande, di qualsiasi domanda. Che ha paura dei dubbi e che non vuole farsi mettere in discussione. Che ha paura dell'agorà, del luogo in cui la polis palpita, in cui i cittadini si guardano in faccia, si scontrano, litigano, decidono''. ''Una politica che cancella i talk show di approfondimento dalla televisione pubblica è una politica autodistruttiva che non fa scendere la gente in piazza, per le strade è una politica che dichiara il coprifuoco alle idee -accusa Rossi- Una politica masochista, quindi, che senza rendersene conto cancella ogni declinazione di libertà. Cancella se stessa. Una politica terrorizzata che scappa dal confronto con l'altro, dalle difficoltà della vita vera. E scappa, quindi, dalla possibilità; di interagire col mondo per capirlo e cambiarlo. Una politica che si arrocca, si chiude nel palazzo, si aggrappa a cavilli legislativi. Una politica arida che diventa burocrazia''. ''È per tutto questo che capiamo chi ha deciso di far sentire la propria voce contro la decisione dei vertici Rai. Perchè su queste cose non possono esserci destra e sinistra. Non possono esserci questioni di schieramento. C'è solo la sfida di far scoprire all'Italia il gusto tutto laico della discussione. E della messa in discussione. Unica, vera, garanzia di libertà'', conclude. (ADNKRONOS)

 

 

@fnsisocial