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Associazioni 13 Giu 2005

Pieno appoggio del Consiglio regionale ligure alla vertenza contrattuale dei giornalisti e appello dell'Assostampa

Questa mattina l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e la conferenza dei capigruppo hanno accolto unanimemente un ordine del giorno che impegna il Presidente e la Giunta ad adoperarsi perché si sblocchi la trattativa fra editori e giornalisti per il rinnovo del contratto giornalistico con un riconoscimento reale dell’importanza della qualità dell’informazione e del diritto degli operatori e dei cittadini a fare e a ricevere un’informazione libera e pluralista.

Questa mattina l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e la conferenza dei capigruppo hanno accolto unanimemente un ordine del giorno che impegna il Presidente e la Giunta ad adoperarsi perché si sblocchi la trattativa fra editori e giornalisti per il rinnovo del contratto giornalistico con un riconoscimento reale dell’importanza della qualità dell’informazione e del diritto degli operatori e dei cittadini a fare e a ricevere un’informazione libera e pluralista.

All’unanimità capigruppo e Up hanno accolto un ordine del giorno di sostegno. La Liguria prima Regione italiana a prendere posizione Questa mattina l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e la conferenza dei capigruppo hanno accolto unanimemente un ordine del giorno che impegna il Presidente e la Giunta ad adoperarsi perché si sblocchi la trattativa fra editori e giornalisti per il rinnovo del contratto giornalistico con un riconoscimento reale dell’importanza della qualità dell’informazione e del diritto degli operatori e dei cittadini a fare e a ricevere un’informazione libera e pluralista. Il documento verrà presentato d’urgenza domani in Consiglio regionale e con ogni probabilità otterrà il consenso unanime dell’Assemblea. Alla decisione si è arrivati al termine di un incontro con i rappresentanti della Federazione nazionale della stampa e dell’Associazione ligure dei giornalisti promosso dal Presidente del Consiglio Mino Ronzitti. In rappresentanza delle organizzazioni sindacali dei giornalisti erano presenti Pierpatrizia Lava, presidente regionale ligure, Claudio Caviglia, consigliere nazionale, Marco Preve membro della giunta regionale e Piero Tubino, direttore. Per il Consiglio regionale erano presenti tutti i membri dell’Ufficio di presidenza e della conferenza dei capigruppo. Nel corso del breve dibattito Pierpatrizia Lava e Claudio Caviglia hanno illustrato il disagio profondo della categoria dei giornalisti alle cui rivendicazioni professionali, economiche e di autonomia gli editori – della carta stampata, delle Tv e pubblici (Aran) - stanno rispondendo con una chiusura netta su tutti i fronti. Inoltre particolare allarme suscita, per i riflessi che potrebbe avere sulla qualità dell’informazione, l’ipotesi avanzata dagli editori di creare dei “giornalisti della domenica” a cui appaltare a costi e qualità ridotti la redazione del settimo numero dei quotidiani, il crescente monopolio da parte dei grandi network tv della raccolta pubblicitaria a danno delle emittenti locali e della carta stampata, il ricorso all’appalto selvaggio di free lance sottopagati. Claudio Gustavino (capogruppo della Margherita) ha ricordato che il problema dei giornalisti si inserisce in quello più complessivo della mancata riforma degli ordini professionali ed ha sottolineato che le istituzioni debbono farsi carico di questi problemi per il loro rilievo per la vita stessa della democrazia. Il Presidente del Consiglio regionale Mino Ronzitti – constatato il consenso unanime della conferenza dei capigruppo - ha rimarcato che la Liguria sarà la prima Regione a porre con forza sul tappeto i problemi della qualità e della pluralità dell’informazione. L’ordine del giorno infatti ricorda che la vertenza dei giornalisti non riguarda solo aspetti economici, ma propone le questioni relative alla difesa e al potenziamento dei diritti di autonomia professionale dei giornalisti, della dignità del lavoro autonomo, della reale autonomia della Rai da ogni prevaricazione, del ritorno dei direttori al ruolo di primo giornalista della redazione bloccando il tentativo di ridurli a manager aziendali. L’ordine del giorno verrà approvato alla vigilia della prima delle sette giornate di sciopero proclamate dalla Fnsi. ASSOCIAZIONE LIGURE DEI GIORNALISTI GIORNALISMI ITALIANI, IL DIRITTO AI CONTRATTI Fnsi Fieg, Aeranti emittenza locale, uffici stampa Le ragioni dello sciopero, lettera aperta ai Confederali sul no al contratto per gli uffici stampa e ai direttori GLI SCIOPERI Giovedì 16 free press (in quanto non escono né sabato né domenica) contratto Fnsi Fieg Venerdì 17 Quotidiani, agenzie, service, on line, portali e siti web, lavoro autonomo uffici stampa, periodici contratto Fnsi Fieg e contratto sinora negato con l’Aran Lunedì 20 Emittenza nazionale e locale, pubblica e privata, analogica, digitale, canali tematici e no, satellitari legati o no a network terrestri, contratti Fnsi Fieg e Aeranti La piattaforma e le iniziative della Fnsi e delle Associazioni Regionali di Stampa sono condivise e appoggiate dall’Unione Cronisti Nazionale e dai Gruppi regionali dei cronisti, dall’Unione Pensionati Fnsi, dall’Ussi stampa sportiva, dal coordinamento degli uffici stampa e commissione contratto della Fnsi e dai colleghi del settore della Liguria, dalla commissione contratto e dipartimento Fnsi dell’emittenza nazionale e locale Aeranti, dalla conferenza nazionale dei Cdr, dalla giunta e dal Consiglio Nazionale dell’Fnsi. La piattaforma e le iniziative sindacali hanno avuto l’appoggio ALL’UNANIMITA’ della conferenza dei capigruppo, dall’Ufficio di Presidenza e dal consiglio della Regione Liguria. I giornalisti rivendicano la trattativa per il rinnovo dei contratti scaduti per il settore dell’editoria di quotidiani e periodici (Fieg-Fnsi), per l’emittenza locale (Fnsi-Aeranticorallo) e per il primo contratto per i giornalisti degli uffici stampa. E denunciano l’attacco al diritto di sciopero attuato contro i giornalisti del servizio pubblico, con minacce di sanzioni disciplinari personali e collettive per il sindacato, con la strumentale interpretazione della regolamentazione del servizio pubblico. · I CONTRATTI Non è solo per denaro che i giornalisti sono in lotta con gli scioperi che iniziano il 16, 17 e 20 giugno, ma per la difesa e il potenziamento dei diritti (non privilegi) costruiti negli anni a tutela della propria autonomia e indipendenza professionale, della propria previdenza, per dare dignità e giusto riconoscimento economico e normativo al lavoro autonomo la cui opera (fotogiornalisti compresi) è spesso pagata, da piccoli e grandi editori, pochi euro a pezzo o foto, per dare migliore garanzia ai giornalisti del settore dell’emittenza radiotelevisiva locale. Tutti giornalismi con pari dignità professionale. Il sindacato unitario dei giornalisti italiani conferma la strada dei contratti per i diversi giornalismi, ma si scontra oggi con una controparte che nega il confronto sul rinnovo proponendo, di fatto, l’azzeramento economico normativo dell’esistente con una ulteriore pesante penalizzazione per i colleghi più giovani o che entreranno in futuro nella professione. · CONFEDERALI E AUTONOMI, PERCHE’ NEGATE I DIRITTI AGLI UFFICI STAMPA? Da oltre un anno l’Fnsi e le Associazioni sindacali regionali di stampa chiedono l’avvio della trattativa per la scrittura del primo contratto dedicato ai giornalisti degli uffici stampa. Ma hanno visto negato dai confederali e dalle altre organizzazioni sindacali il diritto alla rappresentanza per i giornalisti al tavolo della trattativa con l’Aran, in contrasto con la legge 150 che regolamenta il ruolo giornalistico negli uffici stampa pubblici e nonostante l’indirizzo favorevole dello stesso ministero. Lo sciopero ha anche questa motivazione. Perché negate ad altri – il diritto alla rappresentanza sindacale dei giornalisti italiani svolto da oltre un secolo dalla Fnsi – quanto giustamente voi difendete per i vostri iscritti? Dovrà dire un giudice che i giornalisti sono rappresentati dalla Fnsi e hanno diritto al contratto di lavoro giornalistico? · LETTERA APERTA AI DIRETTORI Il direttore, il “primo giornalista” della redazione. E’ quello che vogliamo e abbiamo scritto nella piattaforma: direttori giornalisti che conservino il loro Dna giornalistico, senza cedere alle pressioni e alle sirene del ruolo di direttore manager e del direttore che siede nell’ufficio di primo giornalista della redazione e, contemporaneamente, su una poltrona del CdA delle aziende editoriali. E’ anche questo uno dei contenuti non solo di principio, della piattaforma contrattuale rigettata dagli editori con una contropiattaforma che allunga i tempi di ingresso a stipendio pieno dei giovani colleghi, cancella l’attuale struttura delle progressioni economiche di anzianità, nega ogni diritto e dignità al lavoro autonomo, applica in modo unilaterale e strumentale la “nuova” legge sul lavoro.

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