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Appuntamenti 22 Dic 2005

Presentato libro Sigim su 'Rai, una per tutti'

Perché la Rai possa sopravvivere servono risorse private "buone", che possano affluire dalla sottoscrizione di una quota azionaria minoritaria, della Fondazione in cui l'azienda dovrebbe trasformarsi, da parte di un azionariato popolare che, nominando uno o due consiglieri d'amministrazione, potrebbe così riuscire a influenzarne positivamente l'andamento.

Perché la Rai possa sopravvivere servono risorse private "buone", che possano affluire dalla sottoscrizione di una quota azionaria minoritaria, della Fondazione in cui l'azienda dovrebbe trasformarsi, da parte di un azionariato popolare che, nominando uno o due consiglieri d'amministrazione, potrebbe così riuscire a influenzarne positivamente l'andamento.

E' l'idea - raccolta dall'animatore della Comunità di Capodarco di Fermo, don Vinicio Albanesi - rilanciata oggi dal componente dell'esecutivo Usigrai Maurizio Blasi alla presentazione, ad Ancona, del volume "Rai, una per tutti", nel quale sono riuniti gli appunti del convegno, svoltosi nel capoluogo lo scorso 9 maggio, sul contributo delle Marche al dibattito sulle ragioni del servizio pubblico e sulla privatizzazione della Rai, promosso da Fnsi, Sindacato giornalisti marchigiani, e Usigrai. Un'idea, quella riproposta da Blasi, condivisa dal segretario del Sigim Giovanni Giacomini, il quale, introducendo la presentazione del volume, ha sottolineato come al centro della questione oggi non vi sia più tanto la privatizzazione della Rai, quanto le ragioni stesse del servizio pubblico. Un servizio - è stato sottolineato dai due esponenti sindacali - minacciato, fra l'altro, dal "taroccamento" del bilancio 2006 - licenziato poche ore fa dal cda Rai - riconducibile, ad esempio, a elementi quali l'iscrizione all'attivo di 30 milioni di euro derivanti da un previsto incremento del canone, "quando invece è noto che il ministro Landolfi ha già detto che non ne consentirà l'aumento". Blasi e Giacomini - che erano affiancati, oltre che da Albanesi, dal portavoce della missione speciale Ue a Skpoje Andrea Angeli - hanno inoltre criticato la legge Gasparri, lamentandone, paradossalmente, la mancata applicazione di quella sua parte riguardante il controllo dei tetti pubblicitari, con il risultato - hanno detto - che i flussi vanno "tutti al monopolista della pubblicita"'. Il volume è stato curato dal giornalista Vincenzo Varagona, della sede Rai delle Marche, ed è stato realizzato da Segni e Suoni. Raccoglie, in 135 pagine, numerosi interventi, tra i quali quelli di Paolo Serventi Longhi, Roberto Natale, David Sassoli, Gian Mario Spacca, Luigi Minardi, Edoardo Menichelli. Da segnalare il telegramma pervenuto dal presidente della Commissione parlamentare di vigilanza, Paolo Gentiloni, nel quale si evidenzia la necessità di una separazione dell'azienda in due società, una finanziata dal canone e una dalla pubblicità; prospettiva, però, non condivisa da Blasi, che ha espresso al riguardo alcune perplessità. (ANSA – Ancona, 21 dicembre 2005)

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