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Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni (Foto: governo.it)
Editoria 05 Mag 2017

Riforma editoria, via libera definitivo ai primi due decreti su Ordine e contributi alle imprese editrici

Riordinate e la razionalizzate le competenze del Cnog in materia di formazione professionale continua e rivisto il numero massimo dei componenti. Ridefinita la disciplina dei contributi diretti alle aziende editrici di quotidiani e periodici.

Via libera definitivo in Consiglio dei ministri ai primi due decreti attuativi della legge di riforma dell'editoria. Questa mattina l'esecutivo ha approvato il testo che ridefinisce la disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici e il provvedimento di revisione della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

Il nuovo Cnog sarà composto da non più di sessanta membri di cui due terzi professionisti e un terzo pubblicisti, eletti dagli iscritti agli Ordini regionali e interregionali, prevedendo in ciascuna categoria almeno un rappresentante delle minoranze linguistiche riconosciute. I candidati al Consiglio nazionale dovranno inoltre essere titolari di una posizione previdenziale attiva all’Inpgi.

Novità sono previste anche in ambito di formazione professionale continua, comprese le modalità di accertamento dell’effettivo assolvimento dell’obbligo formativo e le misure da adottare nei confronti dei giornalisti inadempienti, e di accesso alla professione attraverso le scuole riconosciute.

Per quanto riguarda, invece, i contributi all’editoria, vengono specificate le tipologie di imprese che possono essere destinatarie dei contributi e quelle che non potranno accedere al contributo, tra cui le imprese editrici di organi di informazione dei partiti e movimenti politici e sindacali e quelle facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate.

Rivisti anche i requisiti per l'accesso ai contributi diretti, tra cui il regolare adempimento degli obblighi derivanti da ciascuna tipologia di contratto collettivo di lavoro, nazionale o territoriale, applicato dall’impresa richiedente il contributo; il numero dei giornalisti dipendenti; la distribuzione, la periodicità e l'obbligo di avere un'edizione in formato digitale dinamico e multimediale della testata, in parallelo con l'edizione su carta o in via esclusiva. Ulteriori, specifici requisiti sono previsti per le testate pubblicate esclusivamente in formato digitale.

Qui il link al comunicato stampa del Consiglio dei ministri.

LE REAZIONI

Giornalisti: Ordini regionali, riforma finalmente realtà
«La riforma delle composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, attesa ormai da troppi anni, è finalmente una realtà». Lo sottolinea la maggioranza dei presidenti degli Ordini regionali esprimendo soddisfazione per l'approvazione, da parte del Governo, del decreto legislativo che dà concreta attuazione a quanto previsto dalla legge sull'editoria approvata nell'ottobre scorso.
«Secondo le nuove norme - ricordano i presidenti regionali - i componenti del Consiglio nazionale passeranno dagli attuali 156 a 60 membri, di cui 40 professionisti e 20 pubblicisti, con un ritorno quindi al rapporto di 2 a 1 fra professionisti e pubblicisti già previsto dalla legge istitutiva del 1963 e da sempre presente negli organi regionali. Un Consiglio perciò meno pletorico e più snello, in grado di affrontare più efficacemente i tanti problemi e le grandi trasformazioni del giornalismo italiano. In stretta collaborazione - auspicano - con la FNSI».
I presidenti regionali «ringraziano il Parlamento e il Governo, in particolare il Ministro con delega all'editoria, Luca Lotti, per essere riusciti a portare a compimento questa riforma e per aver accolto, in sede di approvazione definitiva del decreto, buona parte delle proposte da loro avanzate». (Ansa - Roma, 7 maggio 2017)

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