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Usigrai 03 Mar 2019

Riforma Rai, Usigrai: «Stop all'occupazione. Si parta dal prodotto e non dalle poltrone»

Il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico «chiede e sostiene da anni l'urgenza di un piano radicale di riforma. E di questo siamo pronti a discutere. Non di altro». Mentre «l'unica vera novità  del piano news - incalza - sarà  portare tutti i programmi di approfondimento sotto un solo direttore. Gli altri aspetti sono chiaramente ignorati».

«Riformare, non occupare. Di questo ha bisogno la Rai. L'Usigrai chiede e sostiene da anni l'urgenza di un piano radicale di riforma. E di questo siamo pronti a discutere. Non di altro. Invece più che un piano di riforma delle news, sembra un progetto di occupazione di tutti gli strumenti del consenso politico». È quanto si legge in una nota dell'esecutivo del sindacato dei giornalisti del servizio pubblico.

«A furia di mettere e togliere, l'unica vera novità del piano news sarà portare tutti i programmi di approfondimento sotto un solo direttore. Insomma, con la legge Renzi in vigore, tutto l'approfondimento giornalistico, quello più delicato nella costruzione del consenso, finirà nelle mani di una persona gradita al governo. E questa novità porta la firma del presidente Marcello Foa», incalza l'Usigrai.

«Nell'epoca del capo dell'azienda Rai con i poteri più ampi della sua storia – si legge ancora nella nota – stiamo assistendo a una riforma scritta dal presidente. E infatti tutti gli altri aspetti sono chiaramente ignorati: dalla carenza di risorse umane ed economiche, alla debacle sul canone nella legge di Stabilità 2019, al riconoscimento del contratto giornalistico per chi lavora nelle reti, al rilancio di redazioni e sedi regionali, passando per un progetto per la radiofonia. E potremmo continuare».

In Cda, conclude l'Usigrai, «può esistere una maggioranza in grado di fermare questo progetto di occupazione e dare finalmente alla Rai l'indispensabile piano di riforma: partendo dal prodotto e non dalle poltrone da occupare».

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