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I giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo
Libertà di informazione 19 Gen 2017

Risarcimento danni per diffamazione, la Corte Edu: «No a richieste spropositate»

La Corte europea dei diritti dell'uomo boccia le querele temerarie e le richieste spropositate di risarcimento del danno. I dettagli della nuova pronuncia dei giudici di Strasburgo nel resoconto della professoressa Marina Castellaneta.

La Corte europea dei diritti dell’uomo boccia le querele temerarie e le richieste spropositate di risarcimento del danno. Il caso, riportato sul blog della professoressa Marina Castellaneta, è quello di un giornalista portoghese autore di un editoriale che dipingeva il neo-eletto presidente della Corte suprema nazionale come persona affetta da corporativismo, conservatore, manipolatore, in grado di tessere una rete per scalare il potere e «simbolo del lato oscuro del sistema giudiziario».

La risposta del giudice è stata la citazione in giudizio in sede civile del giornalista con una richiesta di risarcimento di 150mila euro. Richiesta accordata dai tribunali portoghesi, che in primo e secondo grado hanno condannato il cronista al pagamento di 60mila euro (somma versata dall’editore), e invece ritenuta sproporzionata dalla Corte europea. Anche in considerazione della liceità dell’editoriale “incriminato”.

«La Corte di Strasburgo – spiega la professoressa Castellaneta – procede, così, nella sua opera di protezione della libertà di stampa e non esita a condannare il Portogallo per violazione dell’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che assicura la libertà di espressione, dando ragione al giornalista su tutta la linea».

I giudici della Corte Edu, in particolare, pur rilevando l’uso di un linguaggio aspro da parte dell’editorialista, hanno riconosciuto l’interesse pubblico della vicenda al centro dell’articolo e hanno inteso tutelare il giornalista dalle intenzioni chiaramente punitive della richiesta di risarcimento troppo elevata.

Tutti i dettagli della vicenda sono riportati sul blog della professoressa Castellaneta (qui il link diretto).

@fnsisocial

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