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Associazioni 02 Apr 2020

Sardinia Post, giornalisti in cassa integrazione. Odg e Assostampa: «Vicini ai colleghi»

«Senza retribuzioni se non qualche acconto su un futuro ancora da definire, la redazione continua a garantire ogni giorno l'unico disinfettante utile contro il panico e le menzogne: l'informazione professionale su come i sardi e la loro classe dirigente affrontano l'emergenza virus», rilevano Ordine e sindacato.

«In tempi duri per l'informazione, le giornaliste e i giornalisti di Sardinia Post sono chiamati a viverne di durissimi. Senza certezze se non quella di fare un lavoro prezioso per la comunità, senza retribuzioni se non qualche acconto su un futuro ancora da definire, la redazione continua a garantire ogni giorno l'unico disinfettante utile contro il panico e le menzogne: l'informazione professionale su come i sardi e la loro classe dirigente affrontano l'emergenza virus». L'Ordine dei giornalisti della Sardegna e l'Associazione della Stampa sarda commentano così, con una nota congiunta, la notizia della cassa integrazione in deroga, con riduzione di orario di lavoro, per i sette giornalisti della testata online.

L'Odg e Assostampa sono «vicini con solidarietà e affetto a tutta la redazione e a ciascuno dei suoi componenti», ribadiscono all'azienda la propria disponibilità «a ragionare concretamente su qualunque iniziativa utile a sbloccare la situazione» e «fanno proprio – conclude la nota – l'appello dei redattori all'editore perché faccia la sua parte, pagando gli stipendi e favorendo un'evoluzione del quadro societario che garantisca la vita e la continuità della testata».

PER APPROFONDIRE
Di seguito la nota dei giornalisti di Sardinia Post.

Da oggi i sette giornalisti di Sardinia Post, testata online della Sardegna, sono in cassa integrazione in deroga, con riduzione di orario. In un comunicato spiegano che si è concordato con l'azienda di accedere a questa modalità di Cig – l'altra soluzione era la sospensione della pubblicazione – in modo da poter continuare a lavorare, anche se con orari ridotti, per difendere il ruolo di Sardinia Post e il servizio pubblico che il giornale rende alla comunità dei lettori. Ancor più in una fase cruciale come questa, in cui c'è assoluta necessità di informazioni puntuali, rigorose e verificate.
«L'emergenza coronavirus ha reso ingestibile la situazione di incertezza societaria che tra febbraio e marzo ha obbligato quasi tutti i giornalisti di Sardinia Post a lavorare in part time, al 50 per cento delle ore che, adesso, si riducono ulteriormente con il ricorso alla cassaintegrazione in deroga. Pur con questo ulteriore taglio - prosegue la nota – cercheremo di svolgere il nostro mestiere con la passione, il rigore e l'impegno di sempre, avendo come unico faro l'esclusivo interesse dei nostri lettori. Una comunità numerosa verso la quale abbiamo un dovere, quello dell'informazione. Proprio per onorare questo patto, da marzo i giornalisti di Sardinia Post stanno lavorando senza stipendio. Abbiamo ricevuto solo un acconto della mensilità di febbraio e da allora niente più. Ma noi ci crediamo. Abbiamo la convinzione che garantire la continuità della testata sia l'unica strada da percorrere. Indubbiamente serve che l'attuale editore faccia la propria parte, garantendo i pagamenti degli stipendi e la possibilità di favorire la continuità aziendale, anche con un passaggio societario. Non vogliamo nemmeno pensare che possa essere disperso il valore della testata e un lavoro, il nostro, apprezzato e premiato sempre di più dai lettori e dalle visualizzazioni delle pagine». (Adnkronos – Cagliari, 1 aprile 2020)

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