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Premi e Concorsi 24 Set 2012

Siddi: una memoria attiva per legalità e libertà d'informazione Colimoro: voleva essere un giornalista, non un eroe

Vincitori della IX edizione del Premio Siani sono Maria Falcone  per il libro 'Giovanni Falcone, un eroe solo', scritto con Francesca Barra, e Bruno De Stefano per il libro 'Giancarlo Siani, passione e morte di un giornalista'. I premi sono stati consegnati oggi nella sede de Il Mattino, proprio nella sala intitolata al giovane cronista ucciso il 23 settembre 1985. In sala, accanto al fratello di Giancarlo, Paolo Siani, presidente della Fondazione Polis, tra gli altri, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il direttore de Il Mattino, Virman Cusenza, i presidenti regionali degli organi di categoria, il segretario della Fnsi, Franco Siddi, i vertici delle forze dell'ordine, esponenti della magistratura, i referenti regionali dell'associazione Libera e molti studenti.

Vincitori della IX edizione del Premio Siani sono Maria Falcone  per il libro 'Giovanni Falcone, un eroe solo', scritto con Francesca Barra, e Bruno De Stefano per il libro 'Giancarlo Siani, passione e morte di un giornalista'. I premi sono stati consegnati oggi nella sede de Il Mattino, proprio nella sala intitolata al giovane cronista ucciso il 23 settembre 1985. In sala, accanto al fratello di Giancarlo, Paolo Siani, presidente della Fondazione Polis, tra gli altri, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il direttore de Il Mattino, Virman Cusenza, i presidenti regionali degli organi di categoria, il segretario della Fnsi, Franco Siddi, i vertici delle forze dell'ordine, esponenti della magistratura, i referenti regionali dell'associazione Libera e molti studenti.

''Da quel drammatico lunedì - ha detto Siani - sono passati tanti anni, tanti impegni e il ricordo di Giancarlo è più vivo che mai, soprattutto nei giovani che non lo hanno conosciuto, ma che si approcciano alla sua storia con grande entusiasmo e che lo indicano come simbolo di legalità perché - ha aggiunto - riconoscono in lui un ragazzo normale che faceva il suo lavoro con impegno e in modo semplice''.
Secondo premio, a Pino Imperatore per ''Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista''. Per la sezione fumetto, premiato il lavoro di Giacomo Bendotti 'Paolo Borsellino, l'agenda rossa'. Premiate, le tesi di laurea 'Vive, nella memoria' di Serena Faraldo dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, di cui si pensa a una produzione teatrale, e 'Il giornalismo d'inchiesta in Italia e i suoi caduti' di Stefania Sonis dell'Università La Sapienza di Roma. Menzioni speciali a 'A testa alta. Federico Del Prete: una storia di resistenza alla camorra' di Paolo Miggiano; a 'La Faida' di Giovanni Sperandeo; a 'Il collezionista di  leggi' di Alfonso Celotto.
Le borse di studio dell'Università Suor Orsola Benincasa sono state assegnate ex aequo agli allievi del Master in Giornalismo Giorgia Ceccacci e Christian Gargiulo. I vincitori sono stati scelti dalla giuria presieduta dal magistrato Armando D'Alterio che ha sottolineato la necessità di ''essere uniti nel contrasto alla criminalità, battaglia in cui - ha detto - siamo  vicini alla vittoria''. Il Premio Siani è a cura dell'Ordine dei giornalisti della Campania, dell'Associazione napoletana della Stampa, de Il Mattino, dell'Università Suor Orsola, dell'associazione Siani e ha l'adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Senato, della Camera, della Presidenza del Consiglio, del ministero dell'Interno e delle istituzioni locali.  (NAPOLI, 24 SETTEMBRE -  ANSA)

PREMIO SIANI 2012/DICHIARAZIONE DI FRANCO SIDDI (FNSI) E ENZO COLIMORO (ASSOSTAMPA CAMPANIA)

Napoli, 24 settembre 2012 - “Il ricordo di Giancarlo Siani, - ha detto il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi - 27 anni dopo il suo assassinio, è diventato memoria attiva, impegno diffuso per la legalità e la promozione del valore della libertà dell’informazione e la dignità del lavoro dei giornalisti, soprattutto di quelli che operano in trincea. Siani, come tanti precari oggi, non ha fatto in tempo ad essere un giornalista “istituzionalizzato” (fornito di mille timbri professionali e di riconoscimenti arrivati ex post) ma ha incarnato profondamente il senso e i valori della professione per assicurare il diritto dei cittadini all’informazione: un giornalismo intelligente, puro, alimentato dai fatti ben documentati, dalla ricerca in profondità delle notizie che, legando tra loro avvenimenti e personaggi, ha fatto emergere colossali vicende di malaffare e criminalità organizzata. Per la camorra – ha continuato il Segretario - questo tipo di informazione indispensabile è considerata nemica e per questo è stato ucciso. Ma quel giornalismo vive, nonostante tutto, e nonostante  minacce, intimidazioni e violenze che continuano: 108 casi e 240 giornalisti minacciati dall’inizio dell’anno com’è registrato dall’Osservatorio FNSI-Odg, Ossigeno restano un allarme grave. Il Premio Siani dedicato a giornalisti, studenti e ricercatori, richiamando la sua breve e tragica esperienza,  è motivo di educazione e testimonianza di legalità, come lo è l’informazione che non cede alle minacce perché taccia. Il sindacato dei Giornalisti nazionale e soprattutto le Assostampa territoriali (come la Campania, la Sicilia, la Calabria, la Puglia e le regioni più esposte ai fenomeni di criminalità organizzata) sono impegnate a non lasciare soli i colleghi più a rischio, che non sempre sono volti noti ma che vivono la vita delle loro comunità e ne sono testimoni nella loro professione. Chiunque è minacciato deve sentire addosso una scorta mediatica e l’impegno del sindacato dei Giornalisti nella promozione di una cultura di rispetto e di convivenza. Ovviamente – ha concluso Franco Siddi - le aziende editoriali hanno il dovere di fare la loro parte perché siano assicurati rapporti di lavoro e collaborazioni dignitosi di una professione come la nostra.

Il presidente dell’Assostampa Campania Enzo Colimoro ha rilevato come “l’azione sindacale diretta nelle aree a rischio sia costante anche se spesso non deve offrirsi alla luce dei riflettori affinché le tutele risultino più efficaci. Giancarlo Siani voleva essere un giornalista non un eroe da ricordare da morto. Oggi, purtroppo, è l’uno e l’altro, ma per noi è una figura di riferimento per un giornalismo autentico, che vuole essere “normale”, in una società che, tutta insieme, si impegna per la convivenza civile e la legalità. Un giornalismo informato e che informi correttamente sul malaffare e sui crimini è primo presidio di civiltà democratica e pilastro portante della legalità che si afferma contro ogni sopruso e violenza”.

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