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Il sottosegretario Vito Crimi con il premier Giuseppe Conte (Foto: @vitoclaudiocrimi)
Editoria 21 Mar 2019

Stati generali dell'editoria, ecco come partecipare alla cerimonia di apertura

Dopo l'intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a introdurre i lavori sarà  il sottosegretario all'Informazione e all'Editoria, Vito Crimi. L'appuntamento è per lunedì 25 marzo alle 9 nella la sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri.

Lunedì 25 marzo 2019 si svolgerà presso la sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri la cerimonia di avvio degli Stati generali dell'Editoria. L'intervento di apertura sarà tenuto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mentre a introdurre i lavori sarà il sottosegretario all'Informazione e all'Editoria, Vito Crimi.

I giornalisti, i fotografi e gli operatori televisivi, interessati a seguire l'evento, dovranno collegarsi al portale AMEI (Accreditamento Media Eventi Istituzionali) tramite il seguente indirizzo: https://amei.palazzochigi.it ed accreditarsi seguendo le istruzioni riportate entro le ore 16 di domani, venerdì 22 marzo.

L'accesso alla sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri sarà consentito utilizzando l'ingresso di Via Santa Maria in Via 37/A dalle ore 7.45 con termine ultimo le ore 8.50. Per ulteriori informazioni sugli accrediti sarà possibile contattare il numero di sala stampa 06.67793566.

LA POLEMICA
Stati generali dell'editoria, File e Alleanza Coop Comunicazione: «Noi esclusi»
«Il governo esclude dalla discussione del 25 marzo le cooperative di giornalisti e gli editori puri». È la denuncia di Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione e Federazione italiana liberi editori, che sottolineano: «Un dibattito che era stato annunciato come aperto e rivolto alla soluzione dei problemi rischia di essere già orientato verso gli interessi dei giganti del web e delle grandi concentrazioni editoriali».
In una nota, Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione e File esprimono «stupore e rammarico di fronte al mancato diretto coinvolgimento degli editori puri, cooperative di giornalisti e altre realtà non profit, relegati al ruolo di spettatori nella discussione che lunedì 25 marzo aprirà gli Stati Generali dell'Editoria. Ci auguriamo che si tratti di una svista e non di una scelta consapevole da parte del sottosegretario con delega all'Editoria Vito Crimi e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a cui ci rivolgiamo per chiedere di sanare questo vulnus istituzionale nel più breve tempo possibile».
Le associazioni di riferimento delle cooperative di giornalisti e degli editori puri, viene precisato, «rappresentano centinaia di realtà che sono impegnate a garantire i valori del pluralismo nei territori, investendo nel prodotto, nell'informazione di qualità e nell'approfondimento, sia nelle forme tradizionali che online, nel massimo rispetto dei contratti di lavoro e della legalità. Escludere dal dibattito un pezzo fondamentale del sistema dell'informazione italiano sembra già voler orientare l'impiego del Fondo per il pluralismo e per l'innovazione dell'informazione a favore dei grandi editori e delle multinazionali del web. Un dialogo che era stato invece annunciato come aperto e rivolto alla soluzione dei numerosi problemi del settore dell'informazione». (Ansa - Roma, 21 marzo 2019)

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