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La polemica 22 Mar 2019

Stati generali dell'editoria, Radio Radicale: «Non siamo stati invitati»

«È l'ennesimo segnale di disattenzione e conferma la volontà  di eliminare un servizio pubblico che, in assoluta e non richiesta esclusiva, ha portato negli ultimi 43 anni le istituzioni nelle case dei cittadini italiani», lamenta la redazione.

«Prendiamo atto con grande preoccupazione che, dopo aver subito il taglio del 50% del corrispettivo per la trasmissione delle sedute parlamentari e l'azzeramento del contributo editoria a partire dal 1 gennaio 2020, Radio Radicale non è stata neanche invitata a partecipare agli stati generali dell'informazione e dell'editoria previsti per il prossimo 25 marzo alla presidenza del consiglio dei ministri». È quanto si legge in una nota della redazione di Radio Radicale.

«È l'ennesimo segnale di disattenzione - prosegue la nota - e conferma la volontà di eliminare un servizio pubblico che, in assoluta e non richiesta esclusiva, ha portato negli ultimi 43 anni le istituzioni nelle case dei cittadini italiani, consentendo loro di ascoltare la voce dei propri rappresentanti e di quanti hanno partecipato alla vita politica, giuridica, associativa e culturale del nostro paese. Si è trattato dello streaming prima dell'avvento di internet ed è oggi la banca dati multimediale più ricca di contenuti di servizio pubblico esistente in Italia».

«Restiamo fiduciosi, malgrado tutto, sulla possibilità di un netto cambio di rotta da parte del governo, ricordando però che il tempo a disposizione sta per esaurirsi», conclude la nota. (Ansa - Roma, 22 marzo 2019)

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