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La sede dell'agenzia Ats (Foto: rsi.ch)
Internazionale 29 Ago 2018

Svizzera, dal canone tv fino a due milioni di franchi alle agenzie di stampa

Il governo di Berna ha modificato le norme che regolano il sistema radiotelevisivo per poter sostenere i fornitori di informazione primaria al fine di offrire alle emittenti locali e regionali 'un'ampia offerta informativa per la propria cronaca, a prezzi adeguati'.

Il governo di Berna ha modificato oggi le norme che regolano il sistema radiotelevisivo per poter permettere il 'trasferimento' di una quota fino a due milioni di franchi all'anno provenienti dal canone ad agenzie di stampa nazionali, a iniziare dalla più grande Keystone-ATS. Una mossa giustificata con l'esigenza di offrire alle emittenti locali e regionali 'un'ampia offerta informativa per la propria cronaca, a prezzi adeguati'.

La mossa del Consiglio Federale apre la porta a un accordo che permetterà al Dipartimento federale dell'economia di concludere un accordo con le imprese interessate. Il governo elvetico ha inoltre deciso di ampliare l'offerta media destinata alle persone affette da disabilità sensoriali, potenziando ad esempio la quota di trasmissione – via etere e via web – di programmi sottotitolati.

Keystone-ATS è nata alla fine di aprile 2018 dalla fusione delle due realtà omonime. Il maggiore azionista è l'agenzia di stampa austriaca APA. A sostenere il progetto di consolidamento, le difficoltà del settore: l'Ats ha infatti chiuso l'esercizio 2017, l'ultimo prima della fusione, con una perdita di 3,1 milioni di franchi, dopo un utile di 2 milioni l'anno precedente, mentre i ricavi sono scesi del 2,7% a 32,8 milioni.

A gennaio dopo l'annuncio della fusione, l'Ats ha presentato una pesante ristrutturazione che prevede la soppressione di 36 posti di lavoro a tempo pieno su un totale di 150 nella redazione, piano fortemente contestato dal personale che ha lamentato la distribuzione – prima dell'accorpamento – agli azionisti dell'agenzia di un dividendo di 12,4 milioni prelevato dalle riserve, oltre ad accantonamenti per la ristrutturazione e spese di consulenza per la fusione con Keysone, senza i quali l'Ats avrebbe realizzato nel 2017 un utile netto di 1,2 milioni di franchi. (AdnKronos/Ats – Roma, 29 agosto 2018)

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