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Lavoratori del gruppo Tamedia in piazza
Lavoratori del gruppo Tamedia in piazza
Internazionale 15 Dic 2017

Svizzera, lavoratori di Tamedia in piazza contro il piano di ristrutturazione. La Fnsi al fianco dei colleghi

I dipendenti delle redazioni francofone del gruppo hanno manifestato a Losanna per protestare contro i tagli annunciati dall'editore. 'Tamedia sta uccidendo i vostri giornali', recitavano gli striscioni. Con giornalisti, grafici e amministrativi anche i sindacati di settore.

I lavoratori delle redazioni di lingua francese dell'editore svizzero Tamedia hanno manifestato oggi, venerdì 15 dicembre, a Losanna per protestare contro lo smantellamento di alcune testate del gruppo, le chiusure e i licenziamenti annunciati dall'azienda. I manifestanti, in gran parte giornalisti, hanno inoltre contestato ai vertici aziendali di aver disertato il tavolo di confronto richiesto dai dipendenti per avere risposte alle loro preoccupazioni.

Secondo i lavoratori, l'annunciata chiusura dell'edizione cartacea del quotidiano 'Le Matin' non si basa su dati economici tali da giustificare l'operazione, mentre avrebbe ripercussioni gravi e certe sui livelli occupazioni, anche fra il personale non giornalistico e della tipografia che stampa il giornale.

"Tamedia sta uccidendo i vostri giornali", recitavano gli striscioni esposti dai manifestanti, che chiedono la sospensione del piano di tagli, il mantenimento della versione cartacea de 'Le Matin' e l'apertura di negoziati sulla riorganizzazione del lavoro prevista dalla ristrutturazione aziendale in corso.

In piazza, a sostenere le ragioni dei lavoratori, anche i sindacati di settore, Syndicom e Impressum. «Con la massiccia ristrutturazione comunicata quest'estate – lamentano – il più grande gruppo editoriale della nazione ha scatenato un vero terremoto in tutto il panorama dei media svizzeri. Tamedia ha il dovere e i mezzi per comportarsi come un editore responsabile, attento ai rappresentanti dei lavoratori e capace di garantire buone condizioni di lavoro».

L'editore, che oltre a 'Le Matin' pubblica anche 'Le Matin Dimanche', '24Heures', 'Tribune de Genève' e 'Fémina', respinge le critiche e afferma che i conti delle testate sono in rosso a causa del calo degli introiti pubblicitari. Ma rassicura anche che il piano prevede una riorganizzazione senza licenziamenti.

Ai lavoratori in lotta per salvare i posti di lavoro e la qualità dell'informazione nelle loro testate va la solidarietà e la vicinanza della Federazione nazionale della stampa italiana.

@fnsisocial

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