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L'intervento del segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani (Foto: @Fabiana_Martini)
L'intervento del presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti (Foto: Milos Malinic)
Il presidente Giulietti con Carlo Muscatello, presidente Assostampa FVG (Foto: Milos Malinic)
Anniversario 28 Gen 2019

Trieste: a 25 anni dall'assassinio la città  ricorda Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo

«Sono stati ammazzati perché volevano dare un nome e un volto ai bambini feriti a Mostar. Grazie alla Fondazione che prosegue nel solco del loro impegno», ha detto il presidente Giulietti. Presenti alla cerimonia anche il segretario Usigrai, Di Trapani, il presidente dell'Assostampa FVG, Muscatello, l'Ad della Rai, Salini; il direttore della Tgr, Casarin.

«Una cerimonia fra amici per ricordare Marco Luchetta e gli altri giornalisti scomparsi a Mostar». Così Giovanni Marzini, collega e amico di Luchetta ha definito la cerimonia che ha ricordato Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo, a 25 anni dalla scomparsa a Mostar. Nella sala del consiglio comunale di Trieste sono intervenuti i vertici delle associazioni dei giornalisti italiani e della Rai, il sindaco Roberto Dipiazza e altri rappresentanti delle istituzioni.

Proprio il primo cittadino ha ripercorso la storia dei tre giornalisti morti a Mostar e dei progetti sorti dopo la strage per ricordare e onorare la memoria dei tre colleghi: la Fondazione Luchetta che si occupa di offrire assistenza ai bambini bisognosi di cure mediche, il premio giornalistico Marco Luchetta, il festival del giornalismo.

Nel corso degli interventi è stato ricordato come i tre giornalisti rappresentino un esempio di buon giornalismo, della volontà di raccontare la verità, anche a costo della vita. Nel corso degli interventi non sono mancati i riferimenti alla cronaca attuale, alla necessità di offrire assistenza a chi giunge in Europa fuggendo da guerre e fame.

Durante la cerimonia sono giunte inoltre nuove proposte per sviluppare le attività del premio e della Fondazione, ma anche una richiesta di verità su quanto accaduto 25 anni fa a Mostar e di partecipazione da parte delle istituzioni alle attività della Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin.

All'iniziativa hanno preso parte, fra gli altri, il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti; il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani; il presidente dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia, Carlo Muscatello; l'amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini; il direttore della Tgr, Alessandro Casarin.

«Non ho conosciuto di persona Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo, se non attraverso le cronache, così come non ho conosciuto Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, ma so che sono tutte persone che ci hanno lasciato il bene della Rai, bene che dobbiamo custodire gelosamente», ha detto l'Ad di viale Mazzini.

Mentre Giulietti, Di Trapani e Muscatello hanno evidenziato nei loro interventi l'importanza di non fermarsi alla commemorazione dei 25 anni dalla strage di Mostar, ma di continuare a sostenere il lavoro della Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin, che da subito dopo i tragici fatti della Bosnia Erzegovina e di Mogadiscio, dove il 20 marzo 1994 vennero uccisi Miran Hrovatin e Ilaria Alpi, ha iniziato ad assistere e curare i bambini vittime di guerre e di violenze.

«Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo sono stati ammazzati perché volevano dare un nome e un volto ai bambini feriti a Mostar. Grazie alla Fondazione che prosegue nel solco del loro impegno», ha detto il presidente Giulietti.

@fnsisocial

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