Il rappresentante di Reporter senza frontiere in Turchia, Erol Onderoglu, è stato assolto oggi, mercoledì 17 luglio, dalle accuse di 'propaganda terroristica' mosse a suo carico per aver partecipato a una campagna di solidarietà al quotidiano filo-curdo Ozgur Gundem, poi chiuso dalle autorità di Ankara. Onderoglu, che non era in aula, rischiava fino a 14 anni di prigione. La sentenza è stata accolta da un lungo applauso.
Assolti nell'ambito dello stesso procedimento anche lo scrittore e giornalista Ahmet Nesin e la presidente della Human Rights Foundation, Sebnem Korur Fincanci, anche loro finiti sotto accusa per aver sostenuto il giornale. Tutti e tre erano stati arrestati nel giugno 2016 ed erano rimasti in carcere per alcuni giorni prima di essere messi in libertà vigilata in attesa di giudizio.
«Siamo profondamente sollevati dall'assoluzione di Erol Onderoglu e dei suoi colleghi. Ma tre anni di un assurdo processo sono già una punizione», è il commento affidato da Reporter senza frontiere a Twitter. Per il segretario generale di Rsf, Christophe Deloire, si tratta di «una grande vittoria per la giustizia e per la libertà di stampa, entrambe violate quotidianamente in Turchia».
Onderoglu dovrà affrontare un altro processo, il cui inizio è previsto per il 7 novembre, nel quale è imputato, sempre con accuse di 'propaganda terroristica', per aver sostenuto l'appello degli accademici turchi contro le operazioni militari di Ankara nel sud-est curdo del Paese.