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Uffici Stampa 03 Ago 2005

Uffici stampa, consiglieri dell'Ordine replicano: "Il presidente non parla per noi" Fleres stupito dalle contestazioni di Nicastro Coordinamento precari: "Parte del sindacato e l'Ordine sono contro di noi" Assostampa Catania, Messina e Caltanissetta

I consiglieri regionali dell’Ordine dei giornalisti Giuseppe Lazzaro Danzuso e Concetto Mannisi, in una nota, si dicono «addolorati nel constatare come ancora una volta il Presidente del Consiglio regionale Franco Nicastro, in barba a una sbandierata collegialità di gestione, faccia intendere di parlare a nome di tutti, mentre non è così».

I consiglieri regionali dell’Ordine dei giornalisti Giuseppe Lazzaro Danzuso e Concetto Mannisi, in una nota, si dicono «addolorati nel constatare come ancora una volta il Presidente del Consiglio regionale Franco Nicastro, in barba a una sbandierata collegialità di gestione, faccia intendere di parlare a nome di tutti, mentre non è così».

I consiglieri regionali dell’Ordine dei giornalisti Giuseppe Lazzaro Danzuso e Concetto Mannisi, in una nota, si dicono «addolorati nel constatare come ancora una volta il Presidente del Consiglio regionale Franco Nicastro, in barba a una sbandierata collegialità di gestione, faccia intendere di parlare a nome di tutti, mentre non è così». «Abbiamo appreso con stupore da una sua nota alle agenzie di stampa - aggiungono - che l’Ordine siciliano ha avviato una ’concertazione' con la Regione. Non ci sembra che il Consiglio regionale dell’Ordine ne abbia titolo. Il presidente non confonda dunque il suo ruolo di garante della categoria con quello di una sorta di segretario regionale aggiunto dell’Assostampa». Per Lazzaro Danzuso e Mannisi «le critiche al ddl, insomma, non rispecchiano certo il pensiero dell’intero Consiglio. Quando poi il Presidente afferma che il ddl ’sottrae il processo di stabilizzazione dei precari a chiare e condivise procedure di selezione' lasciando ’campo libero alla discrezionalità della politica' ci permettiamo di ricordargli che la norma cui ci si richiama è la medesima grazie a cui sono stati assunti tutti i giornalisti dell'Ufficio stampa della presidenza della Regione». «Vorremmo dunque - concludono i due consiglieri - che il presidente usasse prudenza prima di parlare, soprattutto per riguardo di quei precari della p.a. che pur lavorando da anni con contratti a termine o, peggio, anomali, non possono godere delle medesime garanzie. Quando infine parla di norme ’ad personam’, se il Presidente sa qualcosa in merito, sarebbe utile si rivolgesse alla magistratura, non alle agenzie di stampa». (ANSA) «Mi stupisce che il presidente del Consiglio regionale dei giornalisti della Sicilia contesti quando è riferita ad altri, la stessa legge che ha consentito a lui di essere assunto dalla Presidenza della Regione». Lo afferma l’on. Salvo Fleres, Vice Presidente Vicario dell’ARS, replicando alle dichiarazioni rilasciate da Franco Nicastro, presidente del Consiglio regionale dei giornalisti della Sicilia.(ANSA) «Il disegno di legge presentato all’Ars dagli onorevoli Fleres e Barbagallo ha avuto il pregio principale di mostrare la vera faccia di una parte del sindacato dei giornalisti siciliani e del presidente dell’Ordine regionale che, a chiare lettere, hanno detto che la risoluzione del precariato non deve esserci». Lo afferma in una nota il Coordinamento dei giornalisti precari della pubblica amministrazione in Sicilia. «Abbiamo avuto la conferma - spiega il coordinamento - che una parte del sindacato e il suo segretario e una parte dell’Ordine e il suo presidente, con in tasca incarichi e contratti, non ci rappresentano. Mirano unicamente di affossare qualsiasi iniziativa che tende a dare lavoro definitivo ai giornalisti, con l’applicazione del contratto di categoria ed eliminando, così, il decennale precariato». «Ci sorprende leggere che il disegno di legge è ritenuto oggi ’molto ambiguo e di dubbia legittimità' - aggiunge la nota - pur essendo lo stesso che ha permesso l’assunzione alla presidenza della Regione dei quattro giornalisti, compreso il presidente dell’Ordine regionale. Probabilmente va a ledere interessi? E’ chiaro che ormai i giornalisti precari della P.A. sono ritenuti giornalisti di serie B, se è vero che quando si parla dei precari della Rai, l’Ordine e l’Assostampa si battono fortemente per il loro inquadramento definitivo negli organici della tv di Stato. Che differenza c’è tra i precari della P.A. e quelli della Rai? Ci chiediamo inoltre a quale titolo l’Unione cronisti interviene sulla vertenza degli uffici stampa della Pubblica amministrazione». «All’on. Ferro - afferma la nota - che ricordiamo co-protagonista dell’invenzione degli uffici stampa precari al Comune di Palermo nell’era Orlando, ricordiamo che noi non siamo amici di nessuno, ma professionisti che hanno svolto per anni il proprio ruolo con dignità e correttezza. I giornalisti precari sono consapevoli che la politica ha sopperito alle assenze del sindacato che ha sempre blaterato senza giungere mai a soluzioni». «Gli ultimi attestati di solidarietà e di approvazione per la norma, che giungono dalle segreterie provinciali dell’Assostampa di Catania, Messina e Caltanissetta - conclude la nota - dimostrano che i vertici regionali del sindacato stanno perseguendo una linea che non è quella voluta dalla base. Il vero scandalo è questo. Come quello dei doppi incarichi, sui quali dai vertici dell’assostampa e dell’Ordine c’è un assordante silenzio». (ANSA) La segreteria provinciale di Catania dell’Assostampa guarda «con estremo interesse» alla presentazione alla Regione di una norma per la soluzione del problema dei precari negli uffici stampa della pubblica amministrazione. «L’annuncio fatto a Catania - afferma il segretario provinciale Alberto Cicero - può veramente essere il punto di partenza per risolvere in tempi brevissimi una questione che si trascina da tempo generando uno stato di grande incertezza professionale per decine di colleghi in tutta la Sicilia». L’Assostampa catanese «ribadisce che la strada maestra per l’inserimento di altri colleghi negli uffici stampa resta quella del concorso pubblico (e per questo scopo il direttivo provinciale sta facendo un censimento dei posti messi in pianta organica) ma in questo momento sarebbe grave e miope mettere in campo preclusioni piuttosto che aperture». (ANSA) La segreteria provinciale di Messina dell’Associazione siciliana della Stampa «valuta positivamente l’emendamento Fleres sugli uffici stampa inserito nella legge omnibus che può segnare una tappa importante verso la stabilizzazione dei precari attualmente in forza negli uffici stampa degli enti regionali». «Nel rimarcare che, comunque, l’accesso ai posti negli uffici stampa pubblici in Sicilia, fatte salve le posizioni di queste figure, deve avvenire attraverso i concorsi», la segreteria provinciale di Messina ricorda «che grazie all’art. 58 della legge regionale n. 30 del 1996, conosciuta proprio come legge Fleres e al decreto assessoriale del 2001 sui criteri di valutazione dei titoli e stato possibile bandire e far svolgere in Sicilia il primo concorso all’Istituto Autonomo Case Popolari di Messina che ha consentito l’inserimento stabile di un giornalista inquadrato con contratto giornalistico e sempre grazie alla stessa legge è avvenuta la trasformazione di un contratto enti locali in Ccnlg all’Ufficio Stampa della Provincia Regionale di Messina». (ANSA) Il segretario provinciale di Caltanissetta dell’Associazione siciliana della stampa, Luigi Scivoli, esprime soddisfazione «per la lodevole iniziativa dei deputati regionali Fleres e Barbagallo che potrà consentire ai giornalisti precari della pubblica amministrazione la stabilità del posto di lavoro, risolvendo positivamente una situazione che si trascina da parecchio tempo». (ANSA)

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