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Appuntamenti 15 Ott 2005

V Forum dell’Informazione Irrompono par condicio e caso Elkann/Ansa

Il caso di Lapo Elkann, e il modo con cui i media lo hanno affrontato, insieme al rischio di una cancellazione della par condicio sono i temi che hanno fatto 'irruzione' al V Forum dell'Informazione che si è aperto a Gubbio, organizzato dal sindacato dei giornalisti sul tema ''Libertà di informazione: a rischio il sistema paese''.

Il caso di Lapo Elkann, e il modo con cui i media lo hanno affrontato, insieme al rischio di una cancellazione della par condicio sono i temi che hanno fatto 'irruzione' al V Forum dell'Informazione che si è aperto a Gubbio, organizzato dal sindacato dei giornalisti sul tema ''Libertà di informazione: a rischio il sistema paese''.

Il caso di Lapo Elkann, e il modo con cui i media lo hanno affrontato, insieme al rischio di una cancellazione della par condicio sono i temi che hanno fatto 'irruzione' al V Forum dell'Informazione che si è aperto a Gubbio, organizzato dal sindacato dei giornalisti sul tema ''Libertà di informazione: a rischio il sistema paese''. Alla tavola rotonda sull'informazione e il mercato tra stagnazione e sviluppo ci sono stati molti riferimenti all'attualita'. La vicenda Elkann è stata introdotta da Mauro Paissan (garante privacy) e ripresa in numerosi interventi come quello di Paolo Gentiloni, presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai, il quale proporrà all'Ufficio di Presidenza della stessa Vigilanza l'avvio di una iniziativa da portare avanti insieme al garante per la privacy. Numerosi comunque i temi affrontati oggi in un dibattito presieduto dal presidente della Fnsi, Franco Siddi e al quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Fieg, Boris Biancheri, il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, il consigliere di amministrazione Mediaset Gina Nieri, il direttore della comunicazione e relazioni esterne Sky, Tullio Camiglieri. E ancora, i consiglieri di amministrazione Rai, Sandro Curzi e Carlo Rognoni e Sebastiano Sortino (Autorità garanzie e comunicazione), Luigi Fiorentino (Capo di gabinetto dell'Autorità della concorrenza e del mercato), Mauro Paissan, garante privacy. Al neo presidente della Commissione di Vigilanza Paolo Gentiloni è andato l'applauso della platea e gli auguri di buon lavoro. ''Oggi - sono state le conclusioni di Paolo Serventi Longhi - mi sento più garantito perchè è stato riconosciuto da più parti il deficit e la crisi in cui versa il mercato dell'informazione. Ma ho anche sentito la critica verso alcune leggi che hanno pesantemente condizionato il settore, prima fra tutti la Gasparri, critica divenuta ormai corale''. Il presidente della Fieg è entrato nel vivo del tema proposto dalla tavola rotonda. ''Non vi è dubbio - ha esordito Biancheri - che ci sia un clima di preoccupazione non tanto per come stanno oggi le cose, ma per lo sviluppo del settore dell'informazione che non può essere prevedibile''. Biancheri, riferendosi alla carta stampata ha parlato di una situazione stazionaria, soprattutto per quanto riguarda la diffusione: da anni non subisce variazioni, ''certamente non segno di buona salute''. Una situazione comune ad altri paesi europei, come la Francia dove la carta stampata ha subito un vero e proprio precipizio. ''Non è certo - ha detto – una consolazione, in questa fase è soprattutto la prospettiva che allarma''. E a questo proposito Biancheri ha inquadrato la difficoltà della carta stampata in un contesto che premia alcuni editori. Il riferimento è alle vendite dei giornali legate ai libri, supplementi, o altre pubblicazioni o gadget. ''Il giornalismo - si è chiesto - per sopravvivere deve ricorrere a questo?''. Altro tasto dolente toccato dalla Federazione degli editori, è quello ''della pubblicità che vede la disparità tra carta stampata e televisioni con una percentuale rispettivamente del 40 e del 60 (2004). Su questo ha pesato la legge Gasparri e quello che preoccupa è che per il futuro non si intravedono segnali di ripresa. Si può parlare dunque di arresto e declino''. Inoltre il mutamento radicale delle comunicazioni resta imperscrutabile: Biancheri ha ricordato le curve altalenanti che ha seguito la Rete fra stop and go. In Italia, gli investimenti pubblicitari indirizzati verso Internet restano bassi: ''Si deve monitorare e vigilare''. Infine esiste una tendenza nell'opinione pubblica e nel mercato, è l'analisi di Biancheri, a chiedere la gratuità dei contenuti dell'offerta informativa. Ricapitolando sono tre i fattori che destano allarme: la diffusione stazionaria dei quotidiani, il declino della pubblicità e la tendenza a chiedere una offerta gratuita. Elementi tornati più volte nel dibattito con le Authority. In Italia esiste un rischio, quello che il finanziamento dei soggetti regolatori sia affidato ai soggetti regolati. Uno spunto proposto da Sebastiano Sortino (Autorità garanzia comunicazione), mentre il capo di gabinetto dell'Antitrust fiorentino ha insistito sul passaggio al digitale terrestre definendolo un obiettivo di sistema: ''Occorre però prevedere meccanismi incentivanti anche per altre tecnologie''. Mauro Paissan (garante privacy) si è soffermato sul caso Elkann-media e Gentiloni ha parlato soprattutto della Rai coniando un efficace slogan: ''La Rai ha bisogno di un doppio più, più mercato e più servizio pubblico''. Informazione e mercato al centro dell'intervento di Sandro Curzi. ''Va messa in campo - ha detto - una politica in grado di avviare da subito e di favorire progressivamente la nascita di un sistema televisivo pluralista, diversificato e diffuso con una forte presenza pubblica, non 'statale' o di palazzo e con regole chiare, non truccate, che consentano una reale e leale concorrenza fra privati e la diffusione di un'ampia rete di emittenti libere e democratiche sul territorio''. ''Si vedranno dopo - ha concluso - ad anomalia Mediaset rimossa e a processo consolidato, le forme e il peso da attribuire alla presenza pubblica: è chiaro che più pluralista, diversificato, diffuso e socializzato sarà il sistema, meno consistenza quantitativa si avrà bisogno di attribuire al servizio pubblico''. (ANSA)

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